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BRACCIANO, "CUPINHORROR": QUAL'E' IL FUTURO DELLA DISCARICA?

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Tempo di lettura 3 minuti Già si vocifera che ci possano essere delle "teste di legno" dei manager della discarica di Malagrotta che dovrebbe chiudere domani 30/09/2013 ed i cui rifiuti potrebbero arrivare a Cupinoro

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Luca Pagni

Bracciano (RM) – Si è svolta all’auditorium di via delle Ferriere a Bracciano un’assemblea pubblica intitolata “CupinHorror” organizzata da Elena Rosa Carone Fabiani (già candidata a Sindaco) ed a cui hanno preso parte rappresentanti dei Comitati di Frazione di Bracciano Nuova e Castel Giuliano, consiglieri di opposizione, rappresentanti del M5S e una quarantina di cittadini.

Durante l’incontro si è discusso animatamente delle decisioni votate in Consiglio Comunale sul futuro della Bracciano Ambiente e della pubblicazione di un bando per la vendita di parte della discarica di Cupinoro a privati. Abbiamo verificato sulla Gazzetta Ufficiale (V serie speciale – Contratti Pubblici n.93 del 9-8-2013) che “A seguito di deliberazione del Consiglio di Amministrazione della Bracciano Ambiente Spa del 30.07.2013 e' indetta Asta Pubblica per la vendita di spazi di conferimento per rifiuti nell'invaso di Cupinoro a terzi operatori economici” di 20.000 Tonnellate in lotto unico di "Rifuti ammessi in discarica" dal Decreto 46/2007” nella “Discarica di Bracciano in località Cupinoro Via Settevene Palo Km 6.500,00 a Bracciano Roma”, con periodo di conferimento dei rifiuti dal 16.09.2013 al 31.12.2013 con eventualmente rinnovabile di mesi 3 secondo le volumetrie disponibili. “Importo minimo di vendita: Euro 65,00 a Tonnellata (1.300.000 Euro) oltre imposte locali, regionali e di Legge dovute e IVA / Tonnellata. L'operatore economico dovrà presentare la migliore offerta in aumento sull'importo minimo di vendita posto a base d'asta, entro il 30 agosto 2013. Essendo andata deserta la prima gara è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (V serie speciale – Contratti Pubblici n.93 del 13-9-2013) un altro bando quasi identico al precedente con nuove date di presentazione delle offerte che dovranno avvenire entro il giorno 4 ottobre 2013 con il conferimento dei rifiuti dal 14.10.2013 al 31.12.2013 eventualmente prorogabile per mesi 6 secondo le volumetrie disponibili.
I terreni circostanti all'attuale discarica di Cupinoro potranno dunque essere acquistati da privati e già si vocifera che ci possano essere delle "teste di legno" dei manager della discarica di Malagrotta che dovrebbe chiudere domani 30/09/2013 ed i cui rifiuti potrebbero arrivare a Cupinoro, contro la volontà del "Popolo sovrano" non solo locale. Da almeno un anno si vocifera che ci sarebbe un accordo tra Comuni, Provincia e Regione per fare la discarica che sostituirà Malagrotta… a Cupinoro, a cavallo tra il comune di Bracciano e quello di Cerveteri. Secondo gli organi di stampa esisterebbe un "accordo di massima tra Comune di Roma, Provincia di Roma, Regione Lazio e Comune di Bracciano, redatto dopo un incontro in Campidoglio tra il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l'assessore capitolino all'Ambiente Marco Visconti e i Comitati di Valle Galeria” (fonte ANSA) che avrebbe identificato la discarica definitiva dei rifiuti di Roma nel Comune di Bracciano, allargando la pre-esistente discarica di Cupinoro, confinante con il Comune di Cerveteri."La posizione del Forum dei cittadini è sempre stata chiara fin dall’inizio della sua esistenza "chiediamo priorità determinata e rapida verso adeguati finanziamenti a sostegno di politiche della Riduzione, del Riuso, della Raccolta differenziata spinta porta a porta, della Realizzazione degli impianti di riciclo e recupero della frazione organica, senza combustioni, su tutta Roma e in tutte le province".Il presidente della Bracciano Ambiente, Marcello Marchesi nel 2012 dichiarò che “la prima autorizzazione all’apertura della discarica regionale di Cupinoro è stata rilasciata nel 1991. Dal 1991 al 2004 è stata gestita da privati. Nel giugno 2004, la gestione è stata affidata alla Bracciano Ambiente SpA, società interamente partecipata dal Comune di Bracciano. A Cupinoro, complessivamente dal 1991, sono stati smaltiti circa 2,3 milioni di metri cubi, di cui 600.000 circa dalla presa in gestione da parte di Bracciano Ambiente. La volumetria è in corso di esaurimento, residuano circa 60.000 metri cubi. Attualmente l’area in concessione occupa una superficie complessiva pari a poco più di 52 ettari, di cui circa 10 destinati allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, mentre la ulteriore superfici, pari a circa 42 ettari, è destinata all’area di sviluppo tecnologico, agli uffici ed alle aree di manovra… Nel 2012 realizzeremo 1 impianto multi-materiale per il trattamento, la raffinazione e la valorizzazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata (carta, plastica, metalli), con annessa piattaforma di conferimento autorizzata dal CONAI.Il piano industriale prevedeva per il 2012 la realizzazione degli impianti già autorizzati dalla Regione Lazio, ovvero 1 impianto di trattamento della FORSU (frazione organica da rifiuto solido urbano, il c.d. umido) da 30.000 tonnellate/anno, 1 impianto di preselezione di ultima generazione con TMB (trattamento meccanico biologico) “che consentirà alla data del 31 dicembre 2012 la cessazione di ogni conferimento di rifiuto indifferenziato presso la discarica di Cupinoro”.Non essendo presente alcun rappresentante della maggioranza, abbiamo raggiunto telefonicamente l’Assessore all’Ambiente Paola Lucci che non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ricordando che i cittadini sono liberi di radunarsi e discutere anche contro le delibere del Consiglio Comunale, le cui idee sul conferimento di nuovi rifiuti da Malagrotta a Cupinoro, sono già stati espresse in atti pubblici, da chiunque consultabili.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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