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ROMA, FALCOGNANA: TROPPE OMBRE INTORNO ALLA DISCARICA

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Tempo di lettura 4 minutiIntanto il Comitato No discarica Santa Maria delle Mole parla di disastro ambientale annunciato

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Redazione

Roma – “Nonostante il Consiglio straordinario fiume, troppe opacità aleggiano ancora intorno a Falcognana e Malagrotta e troppe domande non hanno trovato ancora una risposta. Zingaretti, a sei giorni dalla finta chiusura della discarica più grande d'Europa, sta correndo su un filo di lana molto pericoloso", così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale e componente della commissione Rifiuti e Ambiente, annunciando la presentazione di un’interrogazione urgente in merito agli ulteriori conferimenti nella discarica di Malagrotta dopo la chiusura annunciata del 30 settembre.

“Continua ad esserci troppa confusione sui numeri rilasciati dalla Colari sui rifiuti abbancati a Malagrotta se confrontati con la quantità che verrà sversata a Falcognana e la parte che invece verrà portata al di fuori della Regione Lazio, per cui si attendono ancora i dati della gara bandita da AMA e il relativo vincitore. La matematica non è un'opinione. Numeri che necessitano di essere chiariti anche perché ad oggi non è stato ancora stabilito se gli scarti dei TMB di Malagrotta continueranno o meno a restare in discarica anche dopo la sua chiusura. Vorrei ricordare a tal proposito, come trapelato anche nell’audizione in Commissione Ambiente, che la FOS, in base alla normativa vigente, non può essere utilizzata quale materiale utile per il “capping” di Malagrotta. Come primo atto, dal momento che il duo Zingaretti-Civita prima in Provincia ed ora in Regione Lazio non sa ancora esprimersi sulla scelta di un sito definitivo, ci aspettiamo dal commissario Sottile il ritiro dell’AIA rilasciata per Monti dell’Ortaccio. Su questa storia dei rifiuti la dignità ed il rispetto dei cittadini di Malagrotta e Falcognana sono stati calpestati ancora una volta da una classe politica incapace di metterci la faccia. A quanto pare ancora oggi”, conclude Santori.

Intanto il Comitato No discarica Santa Maria delle Mole parla di disastro ambientale annunciato

"Quanto riportato a seguito del Consiglio straordinario della Regione Lazio sulla discarica della Falcognana svoltosi ieri alla Pisana ha del paradossale". Eì quanto dichiara il Comitato no discarica Santa Maria delle Mole.
"E' di una gravità inaudita, infatti, che si parli di un sito che dovrebbe secondo Zingaretti, ospitare i rifiuti della capitale quando finora nessun organo competente, tra cui l'Arpa, ha mai dato pareri favorevoli all'apertura di una discarica in questo territorio e neppure al ministero della Salute risulta esserci una richiesta in tal senso. E' a dir poco vergognoso basarsi, come sta succedendo adesso, sugli studi di Ecofer del 2003 che guarda caso è contemporaneamente controllore e controllato. Proprio così stanno le cose", ribadisce il Comitato.

Il Presidio di Falcognana e il Comitato di Santa Maria delle Mole hanno depositato in data odierna presso la ASL RMC e presso la RMH in data 21 settembre 2013 uno studio di impatto ambientale presso i dipartimenti di prevenzione territoriali (poteri di polizia giudiziaria).
Lo studio è mirato in particolare sull' acqua, l'aria e le falde profonde e superficiali, nonchè su animali e persone per valutare nel breve, medio lungo termine le conseguenze assimilabili che i cicli urbani avrebbero sull'ecosistema alla Falcognana. Territorio che, ricordiamo, il commissario Goffredo Sottile ha indicato ostinatamente come la nuova discarica di Roma.

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