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Roma

ALBANO: AL VIA “PROGETTO ALBANUS: STUDIO E DOCUMENTAZIONE DELL'ANTICO EMISSARIO DI ALBANO”.

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Tempo di lettura 2 minutiNella giornata di sabato sarà effettuato il primo sopralluogo speleologico esplorativo del sito.

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Carla Galeazzi – Presidente Hypogea
 
Albano Laziale (RM) – Sabato 31 Agosto 2013 la Federazione dei gruppi speleologici del Lazio per le cavità artificiali Hypogea varerà ufficialmente il “Progetto Albanus: studio e  documentazione dell'antico emissario di Albano”.
La campagna di studi multidisciplinari denominata "Progetto Albanus", che  ha ottenuto l'autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e dell’Ente Parco Castelli Romani, sarà condotta dai tecnici e ricercatori di Hypogea in stretta collaborazione con la Soprintendenza e con l'obiettivo di esplorare e documentare l'antico emissario.
 
Il progetto è dedicato alla memoria del Prof. Vittorio Castellani, insigne accademico e speleologo (http://www.speleology.it/vittorio.html).
 
Gli studi di dettaglio potranno essere svolti successivamente all’acquisizione di dati più recenti e consentiranno di verificare lo stato attuale dei luoghi, effettuare un rilievo topografico della struttura con moderna strumentazione, acquisire la documentazione fotografica e filmata ed effettuare le necessarie analisi ambientali per valutare la possibilità di un intervento – almeno parziale – di bonifica del condotto, la tutela del sito e fornire suggerimenti in ordine alla sua valorizzazione.

Il contributo e l'esperienza delle organizzazioni speleologiche afferenti ad Hypogea (A.S.S.O, Centro Ricerche Sotterranee Egeria e Roma Sotterranea) è imprescindibile in quanto l'esplorazione presenta tutte le difficoltà peculiari degli ambienti ipogei quali la presenza di tratti allagati, la necessità di muoversi in stretti cunicoli superando zone concrezionate, crolli e probabili dissesti. La progressione richiederà pertanto l'utilizzo di specifiche tecniche speleologiche e speleosubacquee ormai ampiamente collaudate, che possono trovare sintesi solo in un gruppo di lavoro multidisciplinare quale il nostro.

Nella giornata di sabato sarà effettuato il primo sopralluogo speleologico esplorativo del sito.

L’emissario del lago di Albano (o di Castel Gandolfo) è il più noto fra le molte strutture di regimazione dei laghi vulcanici dei Colli Albani ed è anche l’unico citato da fonti storiche (Tito Livio V, 15; Dionigi d’Alicarnasso I, 66 e Piranesi).
La tradizione storica colloca l'emissario di Albano tra i più arcaici reperti documentati dell'opera cunicolare romana, secondo solo alla costruzione della Cloaca Massima. Ma non mancano ipotesi che attesterebbero la realizzazione dell'emissario in epoca ancora più antica (V. Castellani, 1999).
Fu realizzato per regolare il livello del lago di Albano, privo di un emissario naturale, in caso di eccessivo innalzamento delle acque, rendendo abitabili e coltivabili le rive del lago.  Un'opera di straordinario valore storico, archeologico e speleologico sino ad oggi scarsamente indagata per l'oggettiva difficoltà di percorrenza dello speco, quasi completamente allagato.