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NOI E LA PAURA DI STARE BENE E PERDERE LA FELICITA'

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Tempo di lettura 2 minuti La maestria è la nostra capacità di Amare accettando ciò che la vita ci porge senza cercarne le cause, o gli effetti.

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Sara Galea

“Se la vita ti offre un momento come questo è un peccato se non lo afferri.” (Pat Solitano Senior, Robert De Niro nel Film: Il lato positivo – Silver Linings Playbook)
Proprio così,  la vita non avverte,  porta degli eventi, o avvenimenti, che subitamente  ci smarriscono, o affascinano,  pieni di creatività, positività,  di Amore, di gioia  senza, però,  darci nessun preavviso; mi verrebbe da dire che serve la nostra maestria per accorgerci di ciò che ci accade, me lo dico ma … dico anche che  la maestria è la capacità di essere ciò che siamo dentro di noi, è ascoltare ciò che ci dice   il cuore, cosa desidera, cosa chiede,  vuole;  è sentire con la pelle le sensazioni che si muovono quando gli occhi si posano su qualcuno o qualunque cosa; è vedere nascere un sentimento quando l’emozione si placa e ci rende la nostra pace dopo la sua agitazione caotica: la maestria è la nostra capacità di Amare accettando ciò che la vita ci porge senza cercarne le cause, o gli effetti. Nella nostra esistenza stiamo apprendendo l’arte del vivere qui ed ora, l’arte del sentire cosa si muove dentro di noi, di lasciarci trovare da ciò che con vera volontà creiamo, un’esperienza, un lavoro, un Amore. Quando il maestro è pronto l’alunno arriva, quando l’alunno è pronto il maestro arriva, quando un’anima è pronta la sua gemella arriva, quindi quale è il nostro compito? Cosa dobbiamo fare in questa vita? cercare ciò che vogliamo affannosamente disperandoci perchè non lo troviamo  o prepararci a ricevere ciò che vogliamo creando le basi, le energie, la forza, e tutto ciò che serve per ricevere, inclusa la nostra felicità? Non ci è stato insegnato niente, solo tanta cultura che  si, è fondamentale e necessaria, ma…  comprendere in quale maniera dobbiamo vivere la vita no, non ci è stato insegnato, non ci è stato detto di vivere guardando i sogni, i  desideri,  ed il modo per azionarci e renderli vita, e che questo, a volte, significa soltanto accettare ciò che sta avvenendo godendone e, sopratutto, accorgendoci  che stiamo ricevendo un ”dono”… Guardare, osservare, comunicare sinceramente  a noi stessi  cosa vogliamo, di  cosa abbiamo bisogno. Siamo mendicanti di bisogni, e non riusciamo ad accorgerci di quel qualcosa che ci fa tremare il cuore, perchè lo imbavagliamo il nostro cuore;  non ci lasciamo stravolgere  la vita dall’inaspettato, non desideriamo l’amore vero,   ci accontentiamo di  quello che pensiamo di poter avere da chiunque per non uscire dalla nostra zona di  confort, ovvero il male minore, quella dimensione che ci priva di ogni input di vita,  e che ci offre solo la disperazione che sappiamo gestire. La paura di avere paura blocca ogni azione e movimento, anche emotivo, ed infatti se arriva l’inaspettato, invece di lasciarci coccolare da quel momento,  che magari  attendiamo da una vita,  iniziamo a discutere con la nostra mente, a cercare di capire, di volere capacitarci per cercare l’eventuale problema ( fregatura) che si cela dietro a ciò che ci sembra troppo bello, e  che ci fa avere paura di stare bene, di estasiarci di quel momento travolgente, per timore che finisca, perchè tutto, emozioni, sentimenti, e gesta partecipano a darci ciò che lateva come desiderio nel   cuore…
La paura che qualcosa finisca ci impedisce di accettarne l’inizio… che pazzia!

 

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Costume e Società

Chiara Rai riporta in scena “Officina Stampa”: focus su medicina e casi irrisolti

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Una puntata ricca di spunti e riflessioni su temi che toccano profondamente la nostra società: in diretta a partire dalle ore 19

https://youtu.be/Fr1luPdMHio

Il programma giornalistico di approfondimento Officina Stampa, condotto dalla giornalista Chiara Rai, torna oggi, 26 settembre, con una nuova puntata che promette contenuti di grande interesse. Il format, noto per affrontare temi di cronaca, politica e attualità con ospiti di rilievo, si ripresenta con un ricco parterre di protagonisti che contribuiranno a un dibattito stimolante e variegato.

Tra gli ospiti principali della puntata di oggi ci sarà Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella Gregori, la ragazza misteriosamente scomparsa nel 1983 in circostanze mai del tutto chiarite. La sua testimonianza rappresenta un’importante occasione per mantenere viva la memoria di un caso ancora irrisolto che ha segnato profondamente l’opinione pubblica italiana.

Un altro ospite d’eccezione sarà la biologa e genetista forense Marina Baldi, esperta nel campo delle indagini scientifiche applicate alla criminologia, che offrirà il suo contributo nella comprensione dei casi più complessi legati alla genetica e alla scienza forense.

Non mancheranno temi di grande impatto anche dal punto di vista medico-scientifico: il dottor Franco Arrigoni, Dirigente Responsabile della Chirurgia vitreo-retinica presso l’Ospedale dei Castelli, parlerà degli avanzamenti della chirurgia alla cornea. Arrigoni è autore di numerosi interventi innovativi che hanno permesso a molte persone di recuperare la vista dopo anni di cecità, un tema che rappresenta una speranza concreta per migliaia di pazienti in Italia e nel mondo.

Tra gli interventi in programma, che arricchiranno la discussione, quelli dell’opinionista Azzurra Marinelli per cogliere le sfumature dei casi più complessi, interpretando la realtà con equilibrio tra sensibilità e rigore, del blogger Massimiliano Baglioni, noto per i suoi interventi puntuali sui temi di attualità, e di Ginevra Galea, studentessa che porterà il punto di vista delle nuove generazioni su tematiche di rilievo.

Officina Stampa è pronta a tornare con forza nel panorama dell’informazione, offrendo uno spazio di confronto unico e autorevole, con un mix di temi che spaziano dalla cronaca nera alla politica, passando per scienza e medicina.

La nuova stagione, sotto la guida esperta di Chiara Rai, promette di essere ancora una volta un punto di riferimento per chi cerca informazione e approfondimento di qualità.

Non perdete l’appuntamento con Officina Stampa, oggi, 26 settembre, per una puntata ricca di spunti e riflessioni su temi che toccano profondamente la nostra società.

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Cronaca

Mirella Gregori, la Commissione convoca l’uomo del citofono

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Saranno due testimoni chiave, due amici intimi delle due ragazze, i prossimi auditi, giovedì 19 settembre, dalla Commissione di inchiesta bicamerale sulle scomparse di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi. Si tratta di Gabriella Giordani, una delle due amiche più strette dell’epoca di Emanuela Orlandi e di Alessandro De Luca, ex compagno di scuola di Mirella Gregori. De Luca, in particolare, è al centro del giallo sulla scomparsa di Mirella. Sarebbe stato lui infatti, il 7 maggio del 1983, giorno della scomparsa a citofonare alla ragazza per incontrarsi a Porta Pia. Giovedì prossimo, a 41 anni dalla scomparsa, ci si aspetta una sua risposta definitiva circa il fatto che sia stato effettivamente lui a citofonare a Mirella e che cosa successe poi. 

Maria Antonietta Gregori sorella di Mirella ospite di Chiara Rai a Officina Stampa del 3 maggio 2018 racconta i fatti che si sono susseguiti negli anni e certe strane coincidenze…

La scomparsa di Mirella Gregori, una giovane ragazza romana, è uno dei misteri più inquietanti della storia italiana. La sua storia è legata a doppio filo con un’altra sparizione avvenuta nello stesso anno, quella di Emanuela Orlandi, e ha suscitato interrogativi che a distanza di decenni non hanno ancora trovato risposte. La vicenda di Mirella, scomparsa il 7 maggio 1983, è avvolta nel mistero, e continua a sollevare dubbi sulle possibili connessioni con fatti e circostanze di grande rilevanza politica e religiosa.

Il giorno della scomparsa

Mirella Gregori aveva 15 anni quando sparì. Era una ragazza semplice, che viveva con la sua famiglia in via Volturno, una zona centrale di Roma. Frequentava il liceo, aveva tanti amici e una vita normale, come quella di tante altre adolescenti della sua età.

Quel fatidico 7 maggio, Mirella uscì di casa dicendo a sua madre che avrebbe incontrato un amico sotto casa. Non ci fu più nessuna traccia di lei da quel momento. La famiglia, preoccupata per il suo mancato ritorno, denunciò la scomparsa, ma non immaginava che sarebbe diventata parte di un caso che avrebbe coinvolto lo Stato, la Chiesa e il Vaticano.

Le indagini e i collegamenti con Emanuela Orlandi

Solo poche settimane dopo la scomparsa di Mirella, un altro evento scosse Roma: il 22 giugno 1983, Emanuela Orlandi, cittadina vaticana di 15 anni, scomparve senza lasciare traccia. Immediatamente, la somiglianza temporale tra i due casi fece sospettare che potessero essere collegati, ipotesi rafforzata da alcune rivendicazioni che menzionavano entrambe le ragazze.

Le indagini sulla scomparsa di Mirella, condotte parallelamente a quelle di Emanuela, furono caratterizzate da numerosi depistaggi, rivelazioni anonime e piste poco chiare. I genitori di Mirella ricevettero strane telefonate, e una delle ipotesi avanzate fu che la sua scomparsa potesse essere legata a una più ampia trama internazionale, che coinvolgeva la criminalità organizzata, gruppi terroristici, e persino il Vaticano.

Nel corso degli anni, sono state avanzate diverse teorie. Alcuni sostenevano che Mirella potesse essere stata rapita come “pedina di scambio” in un complesso intrigo politico, legato ai debiti del Vaticano con la banda della Magliana o alle pressioni sul rilascio del terrorista Mehmet Ali Ağca, responsabile dell’attentato a Papa Giovanni Paolo II. Tuttavia, nessuna di queste piste è stata confermata.

Le testimonianze

Una delle testimonianze più importanti emerse nel corso degli anni è stata quella di alcuni amici di Mirella, che hanno dichiarato che la ragazza, qualche tempo prima della scomparsa, avrebbe ricevuto attenzioni particolari da un uomo non identificato. Questo personaggio, descritto come un uomo sui trent’anni, era stato visto aggirarsi intorno alla casa di Mirella, ma non fu mai identificato con certezza.

Nel 2019, l’ex terrorista Enrico De Pedis, legato alla banda della Magliana e sospettato di avere un ruolo nelle scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, è stato nuovamente al centro delle indagini. Il suo nome era emerso già in passato, ma nessuna prova concreta ha mai collegato l’uomo direttamente alla scomparsa delle due ragazze.

Il dolore della famiglia

La famiglia di Mirella Gregori, in particolare sua madre, ha vissuto per anni nell’angoscia e nella speranza di ottenere risposte. Nonostante i numerosi appelli e le indagini ufficiali, la verità su cosa sia realmente accaduto a Mirella rimane sconosciuta. Nel corso del tempo, la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, senza mai ottenere una spiegazione definitiva.

La scomparsa di Mirella Gregori è diventata un caso simbolo di quei misteri irrisolti che scuotono l’opinione pubblica, ma che sembrano destinati a rimanere senza una conclusione certa. Il nome di Mirella, così come quello di Emanuela Orlandi, continua a essere ricordato nelle cronache italiane, ma resta intrappolato in un intrigo di segreti che, a distanza di oltre 40 anni, non sono mai stati pienamente svelati.

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Cultura e Spettacoli

Ardea, festeggia il compleanno di Franco Califano

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Il 14 settembre a partire dalle ore 20 in Piazza del Popolo. Un evento unico, ormai tradizione annuale, per la città

Il videoservizio dedicato al Maestro trasmesso a Officina Stampa del 9 maggio 2024

Undici anni fa moriva il “Maestro” per eccellenza della canzone italiana, Franco Califano.
Il suo amore per il mare, per la spiagge del litorale romano era ben noto e risaputo a tutti.
Scelse il cimitero di una piccola città che lui amava profondamente, Ardea, come luogo della sua sepoltura vicino a suo fratello Guido ed all’amatissimo nipote Fabrizio.

E Ardea, da sempre, ricorda questo “figlio Maestro” e lo celebra come di certo lui avrebbe voluto: in mezzo ai giovani, dando spazio ai giovani.

Perché, in pochi ricordano che il “Califfo” è stato un valente talent scout, lanciando nel mondo dello spettacolo personaggi del calibro dei Ricchi e Poveri (“Ricchi di idee e poveri di soldi” fu la sua definizione che li rese poi immortali), Giampiero Artegiani, la stessa Mia Martini e tanti tanti altri.

E, questo evento unico, ormai tradizione annuale per la città di Ardea, fortemente voluto dal sindaco, Maurizio Cremonini, dall’Amministrazione Comunale e dall’Assessore alla Cultura Barbara Assaiante, segna l’inizio di un percorso ambizioso volto a promuovere i giovani talenti del territorio e a valorizzare la cultura musicale locale.

“Questo evento rappresenta la prima pietra di una grande costruzione culturale per la nostra città – ci dice il sindaco Maurizio Cremonini Il nostro obiettivo è fare di questa manifestazione un appuntamento annuale che celebri la creatività e l’arte in tutte le sue forme, mantenendo vivo il ricordo di un artista che ha segnato profondamente la storia della musica italiana”.

“Vogliamo che questo progetto diventi un simbolo del nostro impegno nel promuovere le nuove generazioni e nel valorizzare il nostro patrimonio artistico – aggiunge l’assessore Barbara Assaiante Attraverso la musica, possiamo unire le persone e creare un futuro più ricco di cultura e di condivisione”.

la locandina dell’evento promosso dal Comune di Ardea

L’evento si svolgerà il 14 settembre, giorno dell’86° compleanno del Maestro, in Piazza del Popolo e sarà suddiviso in due momenti principali.

Alle ore 18:00 sarà possibile visitare la “Casa Museo Franco Califano”, un’occasione imperdibile per immergersi nella vita e nella carriera del Maestro.

Successivamente, dalle ore 20:00, inizieranno le esibizioni dei giovani talenti delle scuole di musica di Ardea di Alex ed Enrico Magistri e dell’ArdeaFilarmonica, che si alterneranno sul palco insieme ai membri storici del gruppo di Califano ed i GHOST.

La serata culminerà con la premiazione dei giovani artisti e con un concerto finale “La Notte del Maestro”, con lo storico gruppo guidato ad arte dal Maestro Alberto Laurenti, accompagnato dalla splendida voce di Nadia Natali e, dall’imperdibile presenza di Maurizio Mattioli.

Tutti insieme, con la presenza unica di Antonello Mazzeo, storico batterista di Califano, per celebrare l’immensa ed intramontabile opera del Maestro.
E come direbbe il maestro “… tutto il resto è noia …”

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