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CASTEL GANDOLFO: TRA ARTE, NATURA, MUSICA, DIVERTIMENTO E MODA IL BORGO SI TRASFORMA IN UN UNICO GRANDE SALOTTO

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Tempo di lettura 2 minuti Settimana ricca di eventi per la cittadina che festeggia la Beata Vergine e il Santo Patrono San Sebastiano

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Redazione

Castel Gandolfo (RM) – Fervono i preparativi presso la chiesa della Madonna del Lago per la tradizionale festa in onore della Beata Vergine che si terrà domani sabato 24 agosto. Alle ore 18.30 Mons. Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia, presiederà la Santa Messa nel giardino della Chiesa.

Al termine della celebrazione la statua della Vergine verrà portata in processione fino al porticciolo e da lì verrà posta su un battello per una seconda processione, seguita da barche e canoe. L’iniziativa di questa giornata celebrativa viene promossa dalla parrocchia pontificia locale, intitolata a “San Tommaso da Villanova”, affidata ai salesiani, che proprio trentacinque anni fa ricevette da Paolo VI la missione del servizio pastorale nella chiesa della Madonna del Lago.

L’origine di questa festa risale agli anni ’50 quando l’allora parroco della Parrocchia Pontificia “San Tommaso da Villanova” Don Dino Sella ancor prima della costruzione della Chiesa decise di dedicare un momento di preghiera e di ringraziamento per la Madonna. Nacque così la tradizione della processione sulle rive del Lago. Non essendoci ancora la Chiesa, l’imbarco della processione avveniva nell’ex foresteria del Coni e da lì un corteo di barche a remi accompagnavano la Madonna sino alla località i “Quadri” dove veniva posta un’insegna luminosa con la scritta “Viva Maria”, visibile dal Palazzo pontificio residenza estiva del Papa. Il papa Paolo VI negli anni ’60 ha dato uno stimolo alla costruzione della chiesa sulle rive del Lago. La chiesa edificata nel periodo 1966-1977. Il 15 agosto 1977 il Santo Padre Paolo VI ha inaugurato la chiesa “Madonna del Lago” e ha esortato i fedeli ad ammirarla e a comprendere pienamente il significato di luogo di incontro spirituale, a vedere in essa un segno della premura della Chiesa nel fare di tutto un corpo solo di preghiera, di sentimenti, di propositi, di equilibrio,di sviluppo civile ordinato, tranquillo e unanime. Il tempio è sorto per agevolare ai fedeli la partecipazione agli atti di culto.  E' una ricorrenza molto importante e suggestiva che fa parte della tradizione di Castel Gandolfo.

Sabato 31 agosto e domenica 1 Settembre a Castel Gandolfo ci saranno i festeggiamenti in onore del Santo Patrono San Sebastiano. Quest’anno il tema centrale della festa è la trasformazione del Borgo in un unico grande salotto, capace di offrire agli ospiti la massima  accoglienza  e atmosfera familiare.

Dalle 17.30 di sabato 31 agosto i vicoli del Centro Storico si  trasformeranno in un salotto d'arte e natura, con un percorso ambientale ed artistico di particolare suggestione, mentre alle 18:00 la Banda Musicale annuncerà la S. Messa e la tradizionale solenne processione in onore di San Sebastiano Martire.

Alle 21:00 la piazza diventerà poi Salotto di musica, con l’esibizione del gruppo TerraIncanto….suoni, canti, danze, poesie e storie dal mondo. Proseguirà anche la domenica il Salotto d'arte e natura, mentre per i più piccoli Piazza Cavallotti si trasformerà in un Salotto del divertimento, con gonfiabili e giochi per i bimbi.

Alle 21:00 un evento di grande fascino trasformerà Castel Gandolfo in un Salotto di moda, con una sfilata delle più interessanti firme Made in Italy, con étoile di danza, musica e canto. E a chiusura della festa… fuochi d’artificio!!

Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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