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Chiara Rai
Nemi (RM) – Quando facciamo delle domande non le formuliamo certamente a vuoto. E’ perché sappiamo che qualcosa non va ma non ne abbiamo la certezza. Purtroppo e, ripetiamo purtroppo, abbiamo avuto una risposta anche se indiretta davvero sconcertante.
Il Comune di Nemi ha appena emesso una ordinanza [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA ] nella quale si “ordina” all’Acea la chiusura immediata della fontanella in piazza De Sanctis perché l’acqua risulta non conforme rispetto al parametro microbiologico e registra presenza di E. Coliformi ovvero presumibilmente una contaminazione di origine fecale. Ma dove è avvenuta questa contaminazione? Nel serbatoio? In rete?
L’8 luglio noi de L’Osservatore Laziale avevamo il sospetto che ci fossero dei problemi di inquinamento nell’acqua e abbiamo formulato pubblicamente la domanda senza avere risposte. [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ARTICOLO DELL'8 LUGLIO 2013 ]
“Il centro storico di Nemi è rimasto per tre giorni senz'acqua. E' stata chiusa la fontanella in piazza Pietro De Sanctis, per quale motivo? E' inquinata?”
Quando c’è una contaminazione di questo genere (E. Coli), l’acqua non può essere distribuita.
Lo sdegno sta nel fatto che il Comune è venuto a conoscenza dalla Asl RmH (dipartimento Prevenzione) che l’acqua fosse inquinata addirittura il 1 luglio (e noi l’8 luglio abbiamo chiesto spiegazioni e abbiamo reiterato la domanda qualche giorno fa).
[ Articolo del 04/08/2013 CASTELLI ROMANI: CITTADINI ABBANDONATI SENZ'ACQUA. E' ALLARME CARENZA IDRICA… E ACEA PERCHE' NON DA' SPIEGAZIONI? ]
L’acqua è stata chiusa per due giorni in quel periodo (non sappiamo da chi, presumiamo dall’Acea) e poi è tornata a scorrere sebbene “non conforme” (evitiamo di dire “inquinata” perché sarebbe un termine scorretto ma alla fine dei conti, non si può bere perché l’acqua con E. Coli non può essere erogata e se non può essere erogata allora come si fa a berla?).
Dicevamo che le persone, i residenti di Nemi e di altri Comuni che amano riempire le bottiglie alla fontana, ignare di tutto, (bambini, donne in gravidanza, insomma tutte le persone) hanno continuato a rifornirsi d’acqua alla fontanella senza sapere di bere dell’acqua che per legge non va erogata per non conformità e con presenza di E. Coli.
E l'amministrazione Bertucci, che sapeva, è rimasta in silenzio assoluto fino a giovedì 8 Agosto. Dal primo luglio all'8 Agosto quasi 40 giorni senza informare, in silenzio nonostante la preoccupazione e i quesiti sollevati dal nostro quotidiano.
L’amministrazione avrebbe dovuto, a nostro parere, per precauzione e al fine di tutelare la “salute della collettività” (come si legge soltanto adesso nell’ordinanza) e perché si sarebbe ravvisato il “rischio di emergenza per l’igiene pubblica”.
Come se non bastasse il 15 luglio, sempre la Asl RmH invia una ulteriore conferma al Comune di Nemi rispetto alla non conformità rispetto al parametro microbiologico, confermando i dati del 1 luglio.
Le analisi sui prelievi che fa periodicamente la Asl le effettua l’Arpa Lazio. Quali altre conferme doveva avere il Comune? Perché non ha provveduto subito, il 2 luglio in via precauzionale a chiudere la fontanella? L’8 luglio il nostro quotidiano ha chiesto in merito spiegazioni ad Acea ma senza avere risposta, nonostante di solito il gestore sia preciso nel rispondere tempestivamente al nostro quotidiano. Oggi abbiamo reiterato la stessa domanda: Oltre alla fontanella risulta l’acqua NON CONFORME anche nelle case? I residenti vogliono sapere se bevono acqua NON CONFORME oppure se la criticità è strettamente legata alla fontanella.
Per il momento c’è solo una certezza: i cittadini hanno bevuto senza essere informati acqua NON CONFORME per oltre 40 giorni. Il Comune sapeva che l’acqua era NON CONFORME e lo sapeva perché lo ammette nell’ordinanza dell'8 agosto quando richiama le 2 comunicazioni pervenute dalla Asl RmH.
Adesso si attendono delle risposte. E si chiede a gran voce CERTEZZA.
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