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Latina

GAETA: APPROVATE LE LINEE GUIDA PER LA RICOSTRUZIONE DELLA CAPPELLA DI S. FRANCESCO

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Tempo di lettura 3 minuti Mitrano: “Abbiamo optato per l’appalto in concessione, mettendo da parte il “leasing in costruendo” proposto dalla precedente Amministrazione"

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Ang. Car.  

Gaeta (LT) – , Parte dalla Cappella di S. Francesco la riqualificazione del Cimitero Comunale, uno dei punti programmatici principali dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Cosmo Mitrano. 

Il Consiglio Comunale, nell’ultima seduta, ha approvato le “Linee Guida” per la ricostruzione della suddetta Cappella. Opera attesa da anni e divenuta della massima urgenza, in considerazione della grave “emergenza loculi”, delle carenze igienico – sanitarie della struttura cimiteriale di Via Garibaldi e alla luce delle ultime vicende che l’hanno coinvolta, allungando su di essa l’ombra delle speculazioni.

I criteri fissati, su proposta dell’Assessorato ai Servizi Cimiteriali, indicano agli uffici comunali preposti la strada da seguire per la progettazione preliminare della nuova Cappella di San Francesco, finalizzata alla definizione di un appalto in concessione di Lavori Pubblici.

“La nuova Cappella – ha spiegato in Aula Consiliare l’Assessore ad hoc  Alessandro Vona – dovrà essere realizzata nello stesso lotto occupato dal vecchio manufatto, abbattuto alcuni anni fa in quanto pericolante e fatiscente. Bisognerà rispettare la sagoma della Cappella preesistente e mantenerne la conformazione formale, architettonica  e decorativa  della facciata principale crollata. Anche se in realtà si tratterà di un’opera di demolizione e ricostruzione,  essa sarà a tutti gli effetti una nuova costruzione e quindi dovrà garantire standard odierni di dimensionamento, sicurezza e fruibilità”. 

Importanti indicazioni sono, inoltre, previste sulle modalità della gara d’appalto, che si configura come un taglio netto rispetto alle politiche del passato: l’opera, infatti, andrà eseguita attraverso il sistema della Concessione all’impresa che si aggiudicherà la gara. 

In merito il Sindaco Cosmo Mitrano ha fornito all’assise cittadina circostanziate informazioni: “Abbiamo optato per l’appalto in  concessione, mettendo da parte il “leasing in costruendo” proposto dalla precedente Amministrazione in quanto il leasing si configura come una forma elusiva degli strumenti di indebitamento del Comune. Dubbia tra l’altro è l’applicazione del leasing in costruendo ad un bene inalienabile ed indisponibile qual è il Cimitero, comportando il leasing stesso la cessione della proprietà dell’immobile. Con  il sistema dell’appalto in concessione, il Comune resta proprietario della struttura, mentre l’impresa aggiudicataria gestirà la Cappella fornendo le concessioni, pure trentennali dei loculi, degli ossarietti e delle cappelle familiari ai privati cittadini, nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria e Cimiteriale approvato, con delibera consiliare, lo scorso marzo. I servizi cimiteriali potranno essere eseguiti al massimo delle tariffe approvate  con il suddetto Regolamento, quindi tariffe calmierate dal Comune. Mentre le concessioni trentennali dovranno prevedere la corresponsione massima  di 3.000 euro per singolo loculo, indifferentemente per i livelli di collocazione;  di 1.200 euro ciascuno per gli ossarietti; di 25.000 euro per le cappelle familiari. L’impresa aggiudicataria tra l’altro dovrà assumersi, oltre al rischio di costruzione, anche il rischio di domanda, riferito all’utilizzo dell’opera”. 

La durata della concessione risulterà dal piano economico finanziario , che dovrà essere redatto  secondo le normative vigenti, e comunque non potrà essere superiore  a trenta anni. Il progetto preliminare dovrà prevedere la presenza minima di:  650 loculi, 120 ossarietti, e 40 cappelle familiari, la cui richiesta è aumentata negli ultimi anni, costituite da 4 loculi e ossario di famiglia.

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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