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LA BOLDRINI: UNA PRESIDENTE IN CERCA PERENNE DI PROTAGONISMO

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Tempo di lettura 3 minuti Qualcuno dica alla signora che lei è il Presidente della Camera e non più il portavoce all'Alto Commissariato ONU.

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Emanuel Galea

Roma – Sullo scranno più alto della Camera dei deputati si sono avvicendati grandi nomi come Giovanni Gronchi, Sandro Pertini, Pietro Ingrao e Nilde Iotti, per non citare quelli del Regno d'Italia, della Camera dei Fasci e delle Corporazioni,della Consulta Nazionale e dell'Assemblea Costituente. Personaggi di grande calibro che, ognuno a proprio modo, ha segnato una parte della storia di questo paese. 

Personaggi di elevato spessore culturale e figure di statura internazionale.

Oggi lo scranno è occupato da Laura Boldrini, venuta alla ribalta dopo il 6 dicembre 2012, fine Governo Monti.

Non si può certo dire di lei che sia l'idolo delle folle. La Boldrini appena nominata Presidente ha subito operato un taglio netto alla sua sagoma. Una signora presidente con tanta voglia di protagonismo, di stare in prima pagina.Leggo da qualche parte che la Boldrini, Presidente della Camera, rilascia più dichiarazioni al giorno di Obama.I fatti danno ragione a questa asserzione. Un vecchio saggio consiglia di andare adagio a chi ha molta fretta ed è anche buona norma parlare solo quando si ha qualcosa da dire altrimenti si rischia di incorrere in qualche gaffe.

E' proprio quello che sta succedendo alla Presidente Boldrini e di gaffe ne sta collezionando un bel po' e scorrendo tra le pagine del web se ne può trovare una ricca collezione.

Alcune faranno sicuramente epoca negli annali delle gaffe come quella che definisce “stuprare” le figure istituzionali quando si commentano oppure si criticano le loro dichiarazioni pubbliche .

Una delle sue ultime gaffe l'ha firmata lo scorso 19 maggio: ”L’Italia e’ tappezzata di manifesti con donne discinte e ammiccanti. In tv i modelli sono quelli della casalinga o della donna seminuda. Da li’ alla violenza, il passo e’ breve”.

Ma il massimo di se, la Presidente Boldirini, l'ha sfornato a Civitanova Marche, molto significativo e spiega da solo quale conoscenza hanno del proprio Paese alcuni membri delle istituzioni: "Ho imparato la sofferenza del mio Paese negli ultimi tempi", ha detto testualmente, "Io non immaginavo che in Italia ci fosse tanta povertà, tanto bisogno di cose essenziali".

No, la Boldrini non immaginava che stava facendo l'ennesima gaffe e si avviava a contendere il record al Movimento Cinque Stelle.

Dopo la dichiarazione spontanea e cioè che solo negli ultimi tempi la signora è venuta a conoscenza di tanta povertà, di tanto bisogno di cose essenziali del suo paese, che fa? Promette il taglio di 1/3 dello stipendio. E chi pensava che il taglio del 30% andava operato sui 20.000 euro netti mensili sarà rimasto sicuramente male, perché le attribuzioni a loro spettanti (a lei ed al Presidente del Senato) è di euro 4.ooo. Tradotto in soldini hanno rinunciato a 1.222 su euro 20.000. Qualcuno l'ha chiamata una bufala. 

L'ex portavoce dell'Alto commissariato ONU per i rifugiati politici, così austera ed amante della sobrietà, stranamente ha creato uno staff di ben quattro portavoce laddove prima c'era uno solo in aggiunta ai giornalisti dell'ufficio stampa della Camera dei deputati. 

Come abbiamo iniziato a dire, la Signora Presidente è sempre in fuga avanti e per questo nessuno si è meravigliato di trovarla a Palermo in testa al gay pride in compagnia di Idem, ministro per le pari opportunità dimessasi per il fattaccio ICI, concludendo la propria breve parentesi governativa. Questa prima pagina della presidente Boldrini insieme ai gay in festa a Palermo non le è riuscita. La scena le è stata sottratta da Josepha Idem con lo scandalo ICI. Occorreva allora escogitare e tirare fuori qualche altro stratagemma per riaccendere su di lei i riflettori ed ecco l'ultima.

Il 13 luglio 2013, la Boldrini ha scelto Lamezia terme, Catanzaro, palcoscenico per la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria a 400 bambini stranieri. A margine della cerimonia ha fatto delle dichiarazioni molto strane portando come argomento a favore del conferimento della cittadinanza il semplice fatto che questi figli sono nati qui ed ergo bisogna prendere atto, diceva lei, che sono italiani.

Signora Boldrini mi pare che sta di nuovo correndo troppo quando il tema impone ponderatezza e sobrietà, riflessioni e ragionamenti, non vorrei che un domani dovesse scoprire che c'erano tante cose da valutare e che ora ignora, come quando ignorava e non immaginava la povertà che c'e' nel suo Paese.

Mai un presidente della Camera si è agitato così tanto per farsi spazio sulle prime dei giornali. Pontifica e lancia il suo pezzo forte: dare la precedenza ai rom ed immigrati per l'ottenimento degli alloggi popolari. Per questa sua ultima uscita la first lady di Montecitorio e stata denunciata a Ravenna da Davide Fabbri, rappresentante del “Movimento lavoro e rispetto” perché “discrimina gli Italiani violando la Costituzione”.

 La signora seduta sull'alto scranno della Camera non perde l'occasione di dire subito la sua sul caso Kazakistan e sintetizza il suo pensiero in tre parole :“compiacenze ed omissioni inaccettabili” 

Qualcuno dica alla signora che lei è il Presidente della Camera e non più il portavoce all'Alto Commissariato ONU. 

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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