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Redazione Lazio

COTRAL, PAGATI GLI STIPENDI: UNA RISPOSTA CON I FATTI ALLE PAROLE E ALLE STRUMENTALIZZAZIONI

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Tempo di lettura 4 minuti Ad esempio, spesso si è visto con l’autista al seguito a scorrazzare in giro per Nemi, Comune dove Libanori era ex aspirante presidente del Consiglio e attuale consigliere di maggioranza.

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Il fatto che i pagamenti della 14esima mensilità non fossero legati ai mancati versamenti di Atac della quota parte dei titoli metrebus spettante a Cotral spa, dimostra anche che questa tesi argomentata da Libanori non aveva fondamento. E' dunque evidente anche la scarsa conoscenza delle dinamiche Cotral spa da parte del Consigliere di amministrazione in quota Udc Giovanni Libanori.

 

Chiara Rai

Roma – Come volevasi dimostrare. Le parole strumentalizzazione, le asserzioni che i pagamenti della 14esima mensilità ai dipendenti Cotral non hanno nulla a che fare con il mancato versamento da parte di Atac spa della quota da parte dei titoli metrebus spettanti a Cotral S.p.a., è la chiusura di una convinzione che abbiamo sempre portato avanti: Il consigliere Giovanni Libanori facendosi promotore (come ha asserito lui stesso) della manifestazione di circa una decina di dipendenti pur sapendo che la Regione avrebbe pagato l’azienda di trasporto regionale entro l’8 luglio e la questione si sarebbe, quindi sbloccata, si è dimostrata una strumentalizzazione politica che non ha portato a nulla se non a polemiche su polemiche.

Infatti, fa sapere il presidente di Cotral spa, Domenico De Vincenzi, che l’azienda sta pagando la 14esima mensilità ai dipendenti, anche in anticipo rispetto alla data dell’8 luglio. Ciò, ha sottolineato il presidente Cotral: “grazie all'impegno del presidente Nicola Zingaretti  e dell'assessore Michele Civita che ha consentito di avere una rapida disponibilità delle somme necessarie.

Con questo si chiude, pertanto, la fase di strumentalizzazioni e di polemiche sollevate nei giorni scorsi sul ritardo dei pagamenti, e soprattutto si dimostra definitivamente che la vicenda non era affatto collegata al mancato versamento da parte di Atac spa della quota parte dei titoli metrebus spettante a Cotral spa. giungere a un accordo per il ripianamento di tale debito resta, comunque, un obiettivo che Cotral spa continuerà a perseguire con la collaborazione dell'assessorato regionale alla mobilità e del comune di Roma".

Giovanni Libanori, dopo le asserzioni del Governatore Nicola Zingaretti il quale ha dichiarato che è necessario cambiare governance, vede messa a rischio la propria poltrona e a conti fatti sembra abbia agito più per apparire che per “essere”. Altrimenti, perché farsi paladino di un gruppo sparuto di lavoratori dopo aver avuto certezza dell’erogazione di pagamenti da parte della Regione? I giornali hanno scritto di lui, è finito al Tg3 apparendo come salvatore dei diritti dei lavoratori. Si sarebbe potuto fare concretamente altro? Meno apparizione mediatica e più lavoro sodo dietro le quinte, lontano dai riflettori.

In una precedente richiesta di rettifica [ 02/07/2013 COTRAL, IL CONSIGLIERE CDA GIOVANNI LIBANORI CONTESTA TITOLO E PARTE DELL'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE LAZIALE ] che il consigliere Cotral spa Giovanni Libanori si è affrettato ad inviare, quando abbiamo eccepito il fatto che da paladino avrebbe potuto rinunciare all’autista e al suo facoltoso stipendio, ha asserito che il suo stipendio di (circa 4mila euro lordi mensili più l’autista secondo i dati Regione Lazio 2012) non consiste in “una cifra così facoltosa come subdolamente si vuole far credere all'opinione pubblica”.

Vogliamo commentare questo schiaffo alla miseria? Lo sa il consigliere Giovanni Libanori che ci sono famiglie che vanno avanti con meno di mille euro al mese? Lo sa che ci sono anziani che prendono 400 euro di pensione e non riescono neppure a condirsi l’insalata?

Giovanni Libanori ha infine asserito che “la dotazione di un autista é legata alle esigenze di servizio: Cotral, come tutti sanno, é un'azienda di trasporto extraurbano, con strutture e impianti presenti in tutto il territorio del Lazio e va da se che si rendono spesso necessari spostamenti per risolvere le problematiche che, di volta in volta, si possono verificare”. Ad esempio, spesso si è visto con l’autista al seguito a scorrazzare in giro per Nemi, comune dove Libanori era ex aspirante presidente del Consiglio e attuale consigliere di maggioranza. Tra l’altro Nemi è un comune che da sempre subisce disservizi Cotral, nonostante le sfilate in auto del consigliere.

Dunque, la domanda sorge spontanea in un momento dove persino il Comune di Roma ha tagliato le auto blu, dove la Regione ha tagliato le auto blu e persino i buoni taxi, può un semplice consigliere d’amministrazione che occupa la poltrona grazie all’ex influenza del proprio partito pensare di rinunciare all’autista e al limite optare per un rimborso dei chilometri effettivamente percorsi per lavoro?

Meglio finirla qui, questi sono gli ultimi colpi di coda di nomine fedelissime. 

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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