Connect with us

Roma

ROMA, COTRAL. PAURA PER LA PERDITA DELLA POLTRONA: SI MANIFESTA O SI STRUMENTALIZZA?

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti Mentre il presidente Cotral Domenico De Vincenzi conferma che la quattordicesima mensilità sarà pagata a tutti i dipendenti l’8 luglio prossimo, si tiene una manifestazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

Chiara Rai

Roma – Circa una decina di lavoratori Cotral hanno manifestato in via Prenestina, di fronte la sede Atac, a causa dei mancati pagamenti da parte dell’azienda regionale dei trasporti della 14esima mensilità.

Questa manifestazione è arrivata a seguito di una settimana di polemiche e rimpalli di responsabilità. Ma soprattutto, è arrivata a seguito di una nota della Regione Lazio che sembrava avesse fugato ogni dubbio sull’intenzione della Regione non solo di ripianare i debiti ma anche di agire sulla governance dell’azienda. Ciò al fine di garantire maggior efficienza nei servizi di trasporto, spesso al limite dell’indecenza, e soprattutto evitare che si accumulino disavanzi ai quali riesce difficile far fronte. A questo proposito, la Regione Lazio si è impegnata ad erogare entro il prossimo 30 settembre oltre 32 milioni di euro di risorse alla società Cotral Spa per consentire all'azienda regionale di trasporto pubblico di tamponare le perdite che altrimenti rischiano di farla fallire. In particolare, gli oltre 32 milioni di euro che saranno erogati dalla Regione serviranno a ripianare i circa 26 milioni di euro di disavanzo relativo al bilancio del 2012 e 6,2 milioni di euro del primo trimestre 2013.

Ciononostante alcuni lavoratori hanno ritenuto di manifestare. E’ nei loro pieni diritti perché il mancato pagamento di quanto dovuto suscita tali reazioni. In mezzo al loro c’era il consigliere del cda Cotral Giovanni Libanori. Lui non è un lavoratore al quale gli è stata negata la 14esima mensilità ma un politico che si è fatto paladino della difesa dei lavoratori in difficoltà, sebbene lo stesso non risulti abbia rinunciato al suo facoltoso stipendio o al suo personale autista in favore dei più bisognosi.

A evidenziare l’evidente tentativo di strumentalizzazione della situazione precaria dei dipendenti Cotral, è lo stesso Michele Civita, Assessore alle Politiche del Territorio, Mobilità e Rifiuti della Regione Lazio, il quale ha da subito evidenziato che la Regione Lazio sta lavorando con serietà e rigore per ricostruire le condizioni minime per garantire l’esistenza delle aziende di trasporto pubblico locale e, di conseguenza, i fondamentali servizi da esse svolti per migliaia di cittadini del Lazio. “In particolare, per quanto riguarda Cotral Spa – ha detto Civita –  l’ultimo CDA ha definito, come già dichiarato dal presidente De Vincenzi, che il prossimo 8 luglio l’azienda pagherà la quattordicesima mensilità a tutti i dipendenti.

Nella successiva assemblea dei soci, la Regione Lazio, come dichiarato dal presidente Zingaretti, si è impegnata ad erogare entro il prossimo 30 settembre oltre 32 milioni di euro di risorse. Per questo le dichiarazioni e le iniziative di oggi rappresentano posizioni strumentali volte esclusivamente a creare allarmismi del tutto privi di fondamento.  È evidente, tuttavia, che le importanti misure adottate dalla Regione devono necessariamente essere accompagnate da una vera e propria svolta in due direzioni: nella pianificazione e riprogrammazione dei servizi pubblici per migliorare la qualità del servizio e nella gestione futura della società per recuperare efficienza”.

A controprova arrivano anche le dichiarazioni del presidente Cotral Domenico De Vincenzi il quale conferma che la quattordicesima mensilità sarà pagata a tutti i dipendenti l’8 luglio prossimo, così come stabilito con la delibera approvata nell’ultimo Cda di Cotral. Anche De Vincenzi mette in allerta e intende fare prima di tutto chiarezza sull’intera vicenda che, dice lo stesso presidente Cotral, “rischia di diventare oggetto di strumentalizzazione politica e di creare inutili allarmismi, quando, nella realtà, il ritardato pagamento delle quattordicesime non é dipeso e non é legato al solo debito che Atac Spa ha contratto nei confronti di Cotral Spa”.

In questo modo De Vincenzi contraddice, diciamo parzialmente, le precedenti asserzioni di Surace il quale, come si evince dall’intervista rilasciata al nostro quotidiano, ( Articolo del 27/06/2013 COTRAL, MANCATO PAGAMENTO 14^ MENSILITA': INTERVIENE L'AMMINISTRATORE DELEGATO VINCENZO SURACE ) imputa la responsabilità dei mancati pagamenti della 14esima mensilità proprio ai mancati versamenti di Atac Spa, la quale, a sua volta accusa ritardi di pagamenti dal Comune di Roma e dal Fondo trasporti.

Dunque De Vincenzi ritiene che sia prossimo un risanamento del debito. A tale proposito fa sapere che sono in corso verifiche su Atac da parte dell’assessorato regionale alla Mobilità e del Comune di Roma: “sono convinto – dice il presidente dell’azienda regionale di trasporti – che la collaborazione e la buona fede delle istituzioni coinvolte porterà presto a un accordo per il ripianamento del debito. Le problematiche che attanagliano il settore del trasporto pubblico regionale sono ben altre e io credo che bisogna concentrarsi responsabilmente su quelle”.

Insomma reputa che bisogna andare aldilà delle strumentalizzazioni e liquida il capitolo sostanzialmente riponendo fiducia nell’operato della Regione. Attenzione. Aldilà degli slogan di chi vuol farsi visibile in un momento di crisi, il massimo rispetto va a tutti i lavoratori in difficoltà, i quali purtroppo, spesso, vengono resi strumento della politica.

LEGGI ANCHE: 

 27/06/2013 COTRAL, MANCATO PAGAMENTO 14^ MENSILITA': INTERVIENE L'AMMINISTRATORE DELEGATO VINCENZO SURACE

 25/06/2013 COTRAL, TRA POLEMICHE E TAGLI: MENO PROPAGANDA E PIU' FATTI

 24/06/2013 COTRAL, MANCATO PAGAMENTO QUATTORDICESIME

 21/11/2012 LAZIO, TRASPORTO PUBBLICO: COTRAL E LA SINDROME DEL TERSICOREO

 25/05/2012 COTRAL: ECCO GLI STIPENDI DEL CDA

 

 

 

 

 

 

 

 

Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

Continua a leggere

Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

Continua a leggere

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti