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Roma

ALBANO LAZIALE, ALTRO SCHIAFFO DEL PDL AL CIGNO: "SIAMO UN PARTITO VIVO E VEGETO CHE CONTA NUMERI IMPORTANTI E FA OPPOSIZIONE "

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Tempo di lettura 3 minuti Il capogruppo Pdl in consiglio comunale Massimo Ferrarini, chiamato in causa, si è visto costretto ad intervenire e quindi a ricostruire i fatti per maggiore esigenza di chiarezza.

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A.P.

Albano Laziale (RM) – Mentre il Cigno ha scagliato le pietre contro il Pdl colpevolizzandolo, sostanzialmente, di aver perso tempo e messo scuse nel firmare l’atto di richiesta di convocazione del consiglio comunale per affrontare i problemi Albafor, il gruppo azzurro di Albano non rimane inerme. C’è la volontà di vederlo spaccato, finito. Un gruppo allo sfacelo quando dalle reazioni e compattezza pare, invece, ben altro. Dopo il commento dell’ex sindaco e consigliere Pdl Marco Mattei, arrivano le precisazioni del capogruppo Pdl in consiglio comunale Massimo Ferrarini il quale, chiamato in causa, si è visto costretto ad intervenire e quindi a ricostruire i fatti per maggiore esigenza di chiarezza. Ciò che critica Ferrarini è il metodo utilizzato dal Cigno per la richiesta di convocazione e soprattutto la tempistica  in quanto “quel documento – parole del capogruppo Pdl –  doveva (così come concordato) essere oggetto di discussione da parte dell'insieme della minoranza, questo per tentare di migliorarne i contenuti ma soprattutto di condividerne la sostanza e pianificare unitamente l'azione politica che sarebbe scaturita, per questo non c'e' stata convocazione dei gruppi in quanto il documento era diciamo così ancora in fase embrionale quindi dopo una prima sottoscrizione si era convenuti su quanto sopra descritto”.

Riguardo all'azione dell'opposizione e soprattutto del Pdl, Ferrarini intende rammentare le numerose mozioni, interrogazioni e richieste di consigli comunali straordinari che, come capogruppo e insieme al partito, hanno promosso in questi tre anni di opposizione “ad una giunta incapace – sostiene Ferrarini – di trovare soluzioni ai problemi che affliggono la nostra cittadina”.

Insomma il capogruppo azzurro ribadisce che “il gruppo del Pdl  oggi sicuramente e più di ieri e' unito e coeso nell'identificare le responsabilità derivanti dall'incapacità amministrativa della giunta Marini. Credo che da qui – ribadisce Massimo Ferrarini –  si debba partire con chi si riconosce opposizione e sotto questa condizione politica  gioca una partita che serva in concreto al paese, dando il proprio convinto contributo per creare un nuovo progetto  fatto magari di sensibilità diverse ma che  tenda a dimostrare attraverso capacità e visione d'insieme che il futuro non può essere lasciato nelle mani di chi ha dimostrato di non essere all'altezza. Mi spiace che c'è chi si chiede dov'e' finito il Pdl  ed a questi amici rispondo che il Pdl esiste e' vegeto e in buona salute: c'e' un capogruppo, c'e' un coordinatore e un direttivo composto dai consiglieri comunali ed ognuno di questi soggetti e' rappresentate di un partito che conta ed ha sempre contato numeri importanti nella nostra cittadina, non voglio scendere ulteriormente in questioni di lana caprina perché in questo momento il nostro primo obbiettivo e' quello di condizionare una maggioranza che continua a "non fare scelte" in nessun ambito e quando si propone di farne invece di tentare di unire un paese lo divide creando guerre tra poveri e liste di proscrizione atte alla salvaguardia di non si sa bene quali principi morali o amministrativi. Credo che quanto sopra descritto sia esaustivo e contribuisca a farci rendere conto che siamo tutti responsabili del futuro  di Albano Laziale, chiedo uno sforzo teso a rasserenare il clima perché siamo chiamati  insieme a dare prova di grande maturità politica e perché soltanto così riusciremo nell'intento di metterci nella condizione di trovare soluzioni concrete alle esigenze dei lavoratori e dei cittadini di Albano”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
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il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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