Viterbo
VASANELLO, BOOM DI PRESENZE ALL'INCONTRO DI SABATO "CENTRALI A BIOGAS E A BIOMASSE – SCELTA ECOLOGICA O ECOTRUFFA"
Tempo di lettura 5 minutiUn no deciso e documentato a progetti di centrali a biogas, biomasse e impianti biodigestori
Tempo di lettura 5 minutiUn no deciso e documentato a progetti di centrali a biogas, biomasse e impianti biodigestori
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12 anni agoon
Redazione
Vasanello (VT) – Si è svolto sabato 13 aprile 2013 a Vasanello un incontro sull’ argomento “ Centrali a biogas e a biomasse: scelta ecologica o ecotruffa” che ha registrato una partecipazione numerosa ed attenta di cittadini, del sindaco di Vasanello e di rappresentanti delle istituzioni anche del limitrofo comune di Orte.
Il professor Alessandro Pizzi, già prestigioso sindaco di Soriano nel Cimino, una delle figure più autorevoli dell’ambientalismo scientifico e dell’impegno civile dell’ Alto Lazio ha aperto l’incontro con una eccellente e puntuale relazione sul tema: “ Altre centrali sono necessarie? Necessario è il risparmio e l’uso appropriato dell’energia, per la difesa della biosfera e dei diritti di tutti gli esseri viventi”.In questa relazione il professor Pizzi ha dimostrato, con rigore morale ed una consistente quanto inoppugnabile documentazione scientifica il legame sempre più evidente tra i cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo la vita del pianeta e delle persone e l’uso sbagliato ed irresponsabile dell’energia prodotta attraverso le combustioni di materiale fossile ovvero petrolio, gas, carbone e derivati. Il professor Pizzi ha sottolineato anche la necessità di mettere fine subito allo spreco e alla rapina delle risorse naturali del pianeta e di diffondere e migliorare l’utilizzo dell’energia solare ed eolica, uniche e vere energie rinnovabili.
Indispensabile e fondamentale anche, così a conclusione del suo intervento, una forte e consapevole riduzione dei consumi superflui spesso indotti da ragioni di puro profitto, obiettivo da conseguire attraverso scelte di vita più sobrie e rispettose dell’ambiente e dei diritti di tutti gli esseri umani.
La dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l’Ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) ha esposto le principali criticità ambientali e sanitarie della provincia di Viterbo, a cominciare da quelle determinate dall’arsenico, sostanza tossica e cancerogena presente nelle acque destinate a consumo umano, e dal gas radon, altro elemento cancerogeno presente diffusamente nella struttura geologica del’Alto Lazio.
Il dottor Mauro Mocci, referente per il Lazio dell’Associazione italiana medici per l’Ambiente – Isde, ha evidenziato con chiarezza di esposizione e dati l’inutilità e la dannosità per salute e ambiente delle centrali a biogas, a biomasse e degli impianti di biodigestione anaerobica che vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici in quanto spacciati per fonti autenticamente rinnovabili quando in realtà lo sono soltanto formalmente. Il dottor Mocci ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di una rigorosa e corretta gestione dei rifiuti che, se realizzata attraverso la raccolta differenziata e “porta a porta” e con una reale politica del riuso, del riciclo e della riduzione dei rifiuti e soprattutto dei materiali da imballaggio, non avrebbe alcun bisogno della realizzazione di impianti di incenerimento, biodigestione e discariche.
I tre interventi hanno anche dimostrato che non vi è alcun un bisogno di aumentare la produzione di energia elettrica mentre si dovrebbero ridurre subito le fonti d’inquinamento già presenti, a cominciare dal polo energetico più grande d’Europa, quello costituito dalle centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro, che da decenni immette in aria tonnellate di gas e polveri nocivi, con danni gravi e fin mortali per la salute delle persone, come evidenziato anche da studi epidemiologici.
Da questo incontro ancora un forte e condiviso appello perché nel nostro territorio si dia la priorità, il massimo dell’attenzione e dell’impegno a programmi di tutela e bonifica ambientale, di sorveglianza dello stato di salute delle popolazioni residenti e si rifiuti decisamente e senza tentennamenti ogni altra scelta, struttura e/o impianto ad alto impatto ambientale e sanitario.
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