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Redazione Lazio

ENTI DI FORMAZIONE UN CAMPO DA ESPLORARE, UN MONDO SCONOSCIUTO.

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Tempo di lettura 3 minuti Il nuovo Governatore Zingaretti ci fa ben sperare e ci rasserena per quanto concerne il futuro. Chi è pronto a mettere la mano sul fuoco per il passato?

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Emanuel Galea

Succede sempre così. Nessuno vede, nessuno sente, nessuno parla.

Un bel giorno arriva il servizio della coraggiosa Milena Gabanelli, Premio Reporteros del Mundo, come esempio di giornalismo critico che lotta per la libertà. La giornalista vede un filo di fumo salire da qualche parte dell’isola, s’avvicina, sente puzza di bruciato, punta le sue antenne, inizia una indagine e fa venire fuori, non più l’acro del bruciato bensì un tanfo nauseabondo che scuote persino gli stomaci più robusti, quelli che di solito si trincerano con una coltre di pelo scuro.

Il servizio dello scorso 9 dicembre  sugli Enti di formazione professionale in Sicilia, fa suonare la sveglia al Governatore Rosario Crocetta che, detta con tutta onestà, risponde tempestivamente e con energia. Immediatamente dà disposizioni di “bloccare i pagamenti nei confronti di associazioni, enti, cooperative, società che gestiscono la formazione e siano riconducibili a deputati regionali e a loro parenti prossimi”. Le indagini, ancora in corso, hanno portato alla luce che tanti politici,attraverso loro parenti hanno rapporti con gli enti di formazione e che costano ogni anno circa 500 milioni di euro. Gli interessi sono trasversali, riguardano politici del Pd, ma anche di Fli, Pdl, Udc, Pds-Mpa e altri. La “formazione professionale” è bella, la “formazione professionale” è giusta, la “formazione professionale” è conveniente.

L’inchiesta della Gabanelli non basta. Dalla Ue arrivano seri provvedimenti. La Commissione Europea "congela" 4,4 miliardi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e decide di non erogare 257 milioni per corsi organizzati tra il 2002 e il 2006 a causa di alcune irregolarità.

Crocetta si ribella e grida all’arroganza. Il commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn non tarda ad arrivare: "Non applichiamo la politica della “taglia unica'", afferma il suo portavoce Shirin Wheeler. "Ci preme che gli investimenti Ue siano usati nel modo migliore per creare posti di lavoro duraturi e promuovere la crescita della Sicilia". Una storia complicata e di esiti incerti. Da notizie che riusciamo a raccogliere sembra che ci siano circa 8.000 assunti a tempo determinato, tutti a carico del “finanziamento dei corsi di formazione professionale”, oltre naturalmente ulteriori 2.000 a tempo indeterminato che orbitano intorno ai primi.  Sembra che ci siano circa 2500 enti di formazione di cui 230 circa, anonimi, sconosciuti. A Palermo, iscritti al corso di parrucchiere sono in 1.000. L’estetica sembra una cosa a cui si tiene di più da quelle parti. Ormai si è capito benissimo, i corsi di formazione professionale, nel caso specifico, non sono altro che, una forma di welfare. La Sicilia è lontana da noi, siamo pure divisi dal mare, dallo stretto di Messina. Sono problemi che dovrebbe sbrogliare Rosario Crocetta, anche se, senza meno, sentiremo anche noi qualche onda anomala bagnare le nostre spiagge.

La nostra riflessione è un’altra. Possibile che nella Regione dei Fiorito, si può guardare dall’alto in basso verso la Sicilia dicendo, “ma qui è tutta un’altra cosa?”  Non avevo ancora finito di fare questa riflessione, quando a Roma scoppia il caso dei giudici che reclamano il diritto all’hotel. Ormai tutti sanno come si è risolto il caso. “Un viaggio pagato grazie ad un convegno organizzato ad hoc per  loro dall’Ufficio studi, massimario e formazione,un corso intitolato: ”Trasparenza  e Privacy nell’amministrazione e nella giustizia amministrativa” Chi se lo sarebbe mai immaginato! Anche alla  Regione Lazio ci sono i sindacati che gestiscono i corsi di formazione, anche qui ci sono i diversi enti di formazione, anche qui ci sono i politici, le associazioni, la Confcommercio, le agenzie di lavoro interinale. I corsi di formazione sono i più svariati con i contributi della Provincia, Regione, Ue. Per esempio uno dei corsi è “formazione ingresso in impresa” che in questi giorni specifici fa un pò ridere. Attualmente  si chiude un’impresa al giorno. Di quale ingresso si parla? L’elenco regionale dei soggetti accreditati, come da Portale Istruzione Sirio , aggiornato al 31dicembre 2012 conta n. 375 enti privati. Enti delle più svariate formazioni, conformazione e natura giuridica : S.a.s – S.r.l.  S.p.A, Onlus e non solo. Senza dilungarmi ulteriormente, l’esperienza Sicilia docet e il comportamento del governatore Crocetta dovrebbe fare scuola. Per nostra fortuna, alla Regione Lazio, il nuovo governatore Zingaretti ci fa ben sperare e ci rasserena per quanto concerne il futuro. Chi è pronto a mettere la mano sul fuoco per il passato?

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
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il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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