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Redazione Lazio

AUMENTA IL RISCHIO ICTUS TRA I GIOVANI

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Redazione

Ictus, una patologia che si manifesta all'improvviso colpendo l'encefalo, privandolo momentaneamente dell'afflusso di sangue. Fino a non molto tempo fa si tendeva a credere che si trattasse di una malattia che colpiva principalmente gli over 70, ma gli ultimi dati dimostrano un aumento dell'incidenza tra i giovani con meno di 45 anni.  Negli ultimi 20 anni la percentuale è salita dal 13% al 19%. A causare questo incremento sono dei fattori ambientali: stress, fumo, sedentarietà, obesità, abuso di alcolici o di droghe sono tutti fattori che aumentano notevolmente la possibilità che si verifichi la patologia. "Negli ultimi anni ho riscontrato un abbassamento dell'età media dei miei pazienti, un trend che, purtroppo, è stato confermato anche da ricerche svolte sull'intero territorio nazionale. – Spiega il dottor Valerio Sarmati, esperto in riabilitazione neurologica post ictus cerebrale. – Questo incremento può essere causato da uno stile di vita sbagliato che va ad incidere su una già presente predisposizione genetica del soggetto. Anche incidenti stradali in auto o moto che esponga l'individuo alla possibilità di traumi cranici possono costituire un ulteriore fattore di rischio. L'ictus si verifica, infatti, quando viene ridotto l'afflusso di sangue a una parte del cervello, l'encefalo, privando il tessuto di nutrimento e di ossigeno." "In caso di pazienti giovani, la tempestività dei soccorsi e una corretta e constante riabilitazione post ictus acquisiscono un'importanza ancora maggiore. – continua Sarmati. – Solitamente, il 20% dei soggetti non riesce a sopravvivere e decede nel giro di un mese. Il restante 80% presenta difficoltà motorie e cognitive. Si tratta quindi anche di una emergenza assistenziale, perchè queste persone in grande parte potrebbero recuperare e vivere una vita quasi normale. Ma il tipo di assistenza pubblica che viene fornita non sempre risponde alle loro necessità. Per dare ai pazienti una possibilità di recupero non solo fisico, ma anche cognitivo, che si traduce, quindi in maggiore autonomia e in una migliore qualità di vita, occorre costruire un percorso nuovo, che da un lato miri alla riabilitazione delle funzioni celebrali e non solo di quelle fisiche, dall'altro coinvolga in modo attivo la famiglia, che può davvero fare la differenza. Questo approccio consiste nell'informare i familiari del paziente dei suoi reali problemi e bisogni, insegnando loro le giuste modalità di esecuzione non solo degli esercizi più efficaci per il recupero neurologico, ma anche come coinvolgere e stimolare le funzioni cerebrali, il reale problema in seguito ad un ictus." Il dottor Sarmati è stato tra i primi in Italia ad abbracciare questo metodo, innovativo non solo nella forma, ma anche negli strumenti, mettendo a disposizione delle famiglie e dei malati strumenti multimediali che affiancano ed integrano l'assistenza diretta e di persona. Sul sito web dedicato al metodo (http://www.riabilitazione-ictus-cerebrale.it) è possibile trovare informazioni sulla malattie, le cause e le conseguenze, ma anche consigli pratici per sostenere chi è stato colpito da ictus e aiutarlo nel recupero di alcune funzionalità. Valerio Sarmati ha anche avviato diversi gruppi di aiuto ed autoaiuto su Facebook, per coinvolgere le famiglie, permettere loro di scambiare informazioni e non sentirsi "sole" nella loro battaglia.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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