Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Alberto De Marchis
Viterbo – La campagna elettorale per le prossime elezioni comunali di Viterbo è già entrata nel vivo. A far scoppiare la miccia le parole del neo consigliere regionale eletto nel listino di Zingaretti Riccardo Valentini il quale sostanzialmente avrebbe attribuito al candidato sindaco di centrosinistra Leonardo Michelini i consensi, in termini elettorali, dell'Università degli studi della Tuscia. Dura a proposito la nota del Pdl di Viterbo che commenta così le parole del neo consigliere della Regione Lazio.
"Siamo lieti di apprendere che l’Università degli Studi della Tuscia, attraverso le parole del professor Riccardo Valentini, neo eletto consigliere regionale con il centrosinistra nel listino del presidente Nicola Zingaretti, ha espresso le proprie intenzioni di voto per le Comunali di Viterbo in favore del candidato sindaco – una volta superate le primarie – Leonardo Michelini, rappresentante anch’egli del centrosinistra.
Se veramente “Michelini incassa il sì dell’Università”, come titola oggi un quotidiano locale – prosegue la nota degli azzurri – sarebbe quantomeno opportuno che il professor Valentini chiarisse se è lui il rappresentante dell’Unitus titolato a fare certe dichiarazioni, comunque cariche di un certo peso, o se si è espresso a titolo personale, legittimamente ma come uomo di parte. Dica ai cittadini, Valentini, se invece parla come eletto nella nuova amministrazione regionale, ma in quel caso spieghi anche perché non abbia speso la stessa energia per farsi inserire in giunta in rappresentanza del territorio che lo ha eletto, dato che la Tuscia è priva di un proprio esponente nell’esecutivo Zingaretti.
Non ci aspettiamo che lo faccia davvero, ma ci piacerebbe inoltre che il professor Valentini esprimesse, con altrettanta onestà intellettuale, le stesse parole di apprezzamento spese per le “collaborazioni” professionali con Leonardo Michelini anche per gli innumerevoli, tutti certamente positivi, progetti che lui e l’Università a nome di cui parla hanno avviato negli ultimi anni con le istituzioni pubbliche locali, Comune e Provincia in primis. Altrimenti si rischia di lanciare un messaggio che può confondere i cittadini, e questo siamo certi non rientri nelle intenzioni del prestigioso ateneo della Tuscia. Il quale, senza una pubblica e chiara presa di posizione al riguardo, dovremmo considerare un istituto di parte e non più un’università dove è ammessa la libera circolazione delle idee. Di tutte le idee".
Correlati