Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Angela Carretta / Massimiliano Spiriticchio
Formia (LT) – Soddisfazione e realismo: Ernesto Schiano non nasconde nessuno di questi due sentimenti a pochi giorni dal primo turno delle primarie, mentre già si prepara alla sfida decisiva con Sandro Bartolomeo. Il candidato classe 1973 del Pd punta a vincere, pur sapendo che non sarà facile, e racconta a L'osservatore laziale il suo progetto politico, le primarie e la Formia che immagina.
Partiamo dal voto di domenica scorsa. Come lo commenta?
“In modo molto positivo. Siamo partiti da pochissimo tempo, ma abbiamo raggiunto un grande risultato senza avere la preparazione e la struttura che ha sorretto altri candidati, ma dovendo anzi affrontare quanti più ostacoli possibile”.
Si spogli per un attimo della veste di candidato in corsa ed indossi quella di osservatore esterno. Cosa prevede per il ballottaggio?
“È durissima! Inutile nascondersi dietro un dito. Ma noi non ci scoraggiamo. Siamo completamente alternativi rispetto a Bartolomeo. Gli elettori hanno scelto per questo secondo turno i candidati più distanti tra loro”.
Mi da l’assist per la prossima domanda. Cosa dice agli elettori degli altri candidati, soprattutto quelli usciti sconfitti al primo turno?
“Con Erminia (Cicione, ndr) e Maria Rita (Manzo, ndr) ci siamo incontrati spesso in questa campagna elettorale ed abbiamo davvero molti punti del programma in comune. Bartolomeo ha invece un programma differente:lui vorrebbe riprendere il discorso interrotto cinque anni fa. Ma adesso tante cose siamo in un altro periodo storico ed è il momento di cambiare”.
Qual è la situazione da risolvere con più urgenza a Formia?
“Il lavoro, il lavoro, sicuramente il lavoro. Bisogna ridare speranza nel futuro ai giovani. Questo è un territorio che invecchia. Occorre dare opportunità ai giovani”.
Come ci si può riuscire?
“Partendo dalle piccole cose. Questo è un territorio che ha grandi potenzialità che possono essere sfruttate attraverso progetti. Noi siamo contrari alla Pedemontana, al porto turistico o al nuovo ospedale. Non servono progetti faraonici. Bisogna invece puntare su tante piccole cose, sul turismo, quello vero, e sui progetti che fanno crescere e danno opportunità”.
LEGGI ANCHE:
Correlati