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Redazione
Roma – Seguita fin sotto casa da tre persone, è stata spinta con la forza nella sua abitazione e, mentre due ne abusavano sessualmente, il terzo le ripuliva l’appartamento.
Solo quando si sono accorti che in una delle stanze c’erano i suoi due figli minori che stavano dormendo, hanno preso il bottino e sono fuggiti.
È successo il 3 marzo scorso intorno alle due del mattino. La donna, una 38enne romana, dopo una giornata trascorsa a lavorare, come cameriera, in un ristorante della zona, prima di rincasare si è fermata in un bar di viale Tirreno per prendere una consumazione e comprare le sigarette.
Uscita poco dopo, prima di risalire sullo scooter che l’avrebbe riaccompagnata a casa, ha notato tre giovani, conosciuti di vista, che dopo averla raggiunta e affiancata l’hanno importunata con richieste sessuali.
La vittima a quel punto li ha respinti con determinazione e dopo poco i giovani si sono allontanati.
Giunta sotto casa, parcheggiato il suo motorino, si è diretta verso il portone ma i soliti tre sono sbucati improvvisamente dal buio e dopo averla aggredita l’hanno seguita sulle scale. Bloccata definitivamente prima che potesse entrare all’interno del suo appartamento, mentre 2 dei ragazzi la tenevano ferma, il terzo si impossessava delle chiavi e una volta aperta la porta, la spingevano all’interno con la forza.
Appena entrati, la vittima è stata “sbattuta” sul divano del salone da uno dei due gemelli e dal terzo uomo che hanno iniziato a toccarla nelle parti intime esibendo i genitali , mentre l’altro giovane si è messo a girare per la casa razziando la malcapitata di tutti gli oggetti di valore.
Quando si è accorto che in una delle stanze c’erano due bambini che dormivano, in compagnia di una donna adulta, ha avvisato gli altri due che a quel punto hanno smesso di molestare la vittima e sono fuggiti.
Solo a questo punto, uscita dallo stato di shock che la vicenda le aveva provocato, la donna è riuscita a gridare e a dare l’allarme alla madre che dormiva nell’altra stanza.
Subito dopo ha chiamato la Polizia e sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato Fidene Serpentara, che hanno ascoltato il racconto della donna e avviato subito le indagini.
La vittima, che a causa delle ferite riportate durante la colluttazione con i tre uomini è dovuta ricorrere alle cure dei sanitari, è stata trasportata in ospedale e poco dopo dimessa con alcuni giorni di prognosi.
Circa una settimana dopo, con le indagini in pieno svolgimento, la donna è stata costretta a ricorrere ancora una volta all’intervento della Polizia. Rientrando a casa infatti, ha notato tre persone, poi rivelatesi essere i tre aggressori del 3 marzo e un quarto uomo, che la stavano aspettando nei pressi della sua abitazione con chiari intenti intimidatori.
All’arrivo della Volante, i quattro si erano già dileguati ma i poliziotti sono comunque riusciti a rintracciare il quarto uomo mentre si stava dileguando, a bordo di un autobus di linea, e ad identificarlo.
Riusciti a dare un volto e un nome agli aggressori di quella sera, gli investigatori di Fidene, sotto il coordinamento del pool della Procura della Repubblica che si occupa di reati sessuali, hanno predisposto una serie di servizi e appostamenti nei luoghi solitamente frequentati dai ricercati e dopo alcuni tentativi andati a vuoto, nella serata di ieri sono riusciti a rintracciarli, in compagnia del minore, in via Gorogona, nei pressi di una sala giochi.
Identificati per L.B. e M.B, sono stati accompagnati in ufficio insieme al minore.
Perquisite le loro abitazioni gli investigatori hanno recuperato sei cellulari, di probabile provenienza furtiva, a casa del minore, mentre a casa di uno dei fratelli è stato recuperato uno dei due telefoni rapinati alla vittima.
Al termine degli accertamenti per i due è scattato il fermo di indiziato di delitto ed ora sono rinchiusi nel carcere di Regina Coeli a disposizione dell’autorità giudiziaria. Gravi le accuse nei loro confronti. Oltre che della rapina infatti dovranno rispondere anche della violenza sessuale. Per gli stessi reati è stato indagato in stato di libertà il minore.
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