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Redazione
Ciampino (RM) – Una donna di 60 anni è stata denunciata in stato di libertà dalla Tenenza dei Carabinieri e dal Comando di Polizia Locale di Ciampino, con l’accusa di detenzione, deterioramento e omessa denuncia di diversi elementi architettonici risalenti all’epoca romana (dal II sec. a.C. al I sec. d.C.).
La sensazionale scoperta è scaturita al termine di una operazione di indagine congiunta delle due forze dell’ordine, iniziata a metà febbraio nel corso di un rituale controllo di Polizia amministrativa, finalizzato alla corretta esecuzione della raccolta differenziata dei rifiuti. Una volta entrati nel giardino di una villa sulla Via dei Laghi, gli agenti della Polizia Locale si sono insospettiti dal trovarsi dinanzi ad un vero e proprio “giardino museale”, pieno di statue e di diversi elementi, apparentemente di pregio. Considerata la posizione della villa, il Comando ha interessato della vicenda la Tenenza dei Carabinieri e la Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, al fine di valutare la possibile compatibilità con la presenza di ritrovamenti archeologici nel sito ove è ubicata la villa. Il manufatto, infatti, si trova a poca distanza da dove nel recente passato sono venuti alla luce ritrovamenti archeologici, definiti di straordinaria importanza, come la villa romana attribuita a Marco Valerio Messalla Corvino e ad una cisterna romana che si appoggia ad un muro in opera quadrata risalente al V secolo a.c..
Una volta accertata la compatibilità, è scattata l’operazione delle forze dell’ordine, che sono entrati in casa ed hanno posto sotto sequestro preventivo decine di elementi di pregio storico architettonico, utilizzati dalla famiglia quale mero abbellimento del giardino e degli ambienti interni della loro villa, edificata negli anni 70. Purtroppo, i militari e gli agenti hanno constatato anche il danneggiamento di alcuni elementi, alcuni incisi con il nome della villa, altri cementificati a statue di scarso valore e di epoca moderna. Da una prima ricostruzione effettuata dai tecnici della soprintendenza, gli elementi appaiono principalmente appartenenti all’area ove si erigeva l’antica villa patrizia di Quinto Voconio Pollione, attigua alla proprietà, la stessa dalla quale fu rinvenuto alla fine dell’800 la statua dell’Apollo Pizio, oggi conservata presso Palazzo Valentini a Roma, e nel recente passato oggetto di principale lustro della mostra archeologica allestita a Ciampino in occasione dei recenti ritrovamenti.
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