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Emanuel Galea
Una storia particolare, con un luogo e un tempo che sembrano sfuggir di mano ogni volta che pare di averli presi. Una storia con tre protagonisti, storia di alleanze, di compromessi, di scouting e di slittamenti di deputati da una sponda all’altra.
Questa è la storia di un segretario di partito, di un vincitore sconfitto sull’orlo di una crisi di nervi, corteggia follemente l’avversario Cinque Stelle. Vistosi rifiutato, convoca il Direttivo Nazionale, incassa un mandato chiaro per andare avanti e stranamente, dal programma di otto punti si materializzano tanti punti, colore M5S. Argomenti che ieri la stampa ignorava, oggi si possono leggere, anche se in lettere minuscole ed in una forma molto fumosa e generica. Sono tanti argomenti scritti in politichese, senza specifica di tempi, modi e luoghi.
Emerge un PD diviso in quattro frange. PD in rotta di collisione. E’ un PD che ci fa ricordare la “Balena Bianca” prima della sua implosione.
Sarà pure una coincidenza, ma proprio oggi, su un quotidiano nazionale si legge che Nichi Vendola ha dovuto decidere se voltare pagina o rimanere nella sua terra. Piuttosto che partecipare a un rapido trasloco a Roma per un futuro incerto, ha optato per restare in Puglia a governare la Regione. Forse ad accellerare la sua scelta è stata la protesta nei suoi confronti da parte dei componenti di Pdl e di centrodestra pugliesi. Questi hanno occupato l'aula del Consiglio Regionale e hanno stilato la lista dei turni per occuparla anche di notte. Il Presidente della Regione Puglia viene additato dagli eletti dei gruppi di centrodestra a causa della sua continua assenza dalla Regione e lo hanno richiamato ai suoi impegni nazionali con Sel.
Il secondo nostro personaggio è una specie d’Araba Fenice, rinato dalle proprie ceneri, oggi un “dead man walking”. Nato al gran pubblico a testa di un movimento di grandi speranze, guidò alla vittoria alleanze di partiti semi cotti che oggi sono si squagliati come neve al sole.
Chiude il cast dei protagonisti che muovono la scena politica attuale, un movimento in ebollizione che sta rovinando i sonni di molti, un fiume carsico, che scorre sotterraneo e sta riemergendo con forza in superficie, tracimando partiti e luoghi comuni, dissacrando la stampa locale, beffeggiando cronisti e giornalisti, serpeggia impetuoso verso la presa della Bastiglia.
Questi scostamenti non dispiacciono per niente a Monti e gli fanno ben sperare in un ritorno di fiamma di Bersani. Non sono lontani i giorni, quando Pierluigi sosteneva, a tutto patatrac, il professore bocconiano. Liberato dal terzo incomodo, con Vendola occupatissimo in Puglia, tra PD e la Lista Civica Monti può rinascere la fiamma e riprendere il dialogo.
Il terremoto M5S si è sentito in casa Fli. Nella loro ultima riunione ci sono stati più polemiche che voti, più colonnelli che elettori. Nessuno avrebbe mai scommesso un centesimo sulla tragica vicenda del leader politico di Fli.
Fli si scioglie – forse si – forse no – probabile – può darsi che si confluisca in un altro soggetto politico o forse no. Dopo la sparizione di Fli nell'urna, c'è l'agonia delle estenuanti riunioni di partito che decidono di non decidere.
Le urne hanno penalizzato anche il partito dell’ex magistrato DiPietro. L'Idv si trova nella bufera. Il partito è uscito con le ossa rotte dall’esperienza di Rivoluzione civile. Domenica c’è stato l'esecutivo nazionale. Il segretario ha ribadito che “il partito deve andare avanti”. Il consigliere invece, avrebbe risposto che lo scioglimento sarebbe la scelta più coraggiosa e lungimirante. Secondo Dottorini lo scioglimento dell’Idv dovrebbe servire per "mettersi a disposizione di un reale progetto di cambiamento".
Casini sul banco degli imputati è accusato di aver fatto affondare l'Udc. Neppure potranno essere chieste le sue dimissioni dato che Pier Ferdinando non ricopre alcuna carica (il segretario è Cesa e il presidente è Buttiglione). Inizierà probabilmente l’azzeramento dei vertici del partito. Anche dall’Udc si guarda alla creazione di un nuovo Polo per i moderati
Intanto, mentre questi signori architettano poli e movimenti, il fiume carsico della protesta s’ingrossa. Oggi giocano a rimpiattino cercando i responsabili, incuranti che il fiume può straripare da un momento all'altro. Allora nessuno potrà più esimersi dalla propria responsabilità.
Corrono tempi difficili ma se ne possono prevedere di peggiori.
Intanto, i partiti rimasti sulla scena politica, Non hanno imparato ancora la lezione. Sfidano la gente e non rinunciano a quanto, in vent'anni, si sono prepotentemente auto – concessi.
Sarebbe lecito domandarsi, anche se forse la domanda possa sembrare ingenua: se questi partiti dovessero sciogliersi, che fine farebbero i loro patrimonio? Si parla di beni mobili ed immobili ed in certi casi anche d’altri ingenti investimenti. Si sta parlando di somme non indifferenti. Sarebbe interessante saperne di più .
Dall’alto del Colle il “Saggio Anziano” osserva, medita e aspetta. La notte dovrebbe portare consiglio. Questa notte buia del 2013, una notte piena di fitta nebbia, lo dice anche lui, ha da passare. La sua saggezza ci farà attraversare il guado. Quello che fa stare in ansia è che appena il Vecchio lascia il Colle, i soliti topi ritorneranno a ballare i loro vecchi e sporchi motivi.
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