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Roma

ROMA SAN GIOVANNI, PRESO RAPINATORE SERIALE CHE DERUBAVA LE DONNE

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Tempo di lettura 2 minuti Le segnalazioni di scippo, con la descrizione del responsabile, hanno permesso alla Sala Operativa della Questura, di approntare un identikit dello scippatore.

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Redazione

Roma – Ha rubato uno scooter e ha “cominciato” a scippare la borsa alle signore, nella zona di San Giovanni e  – approfittando dell’ottima conoscenza del quartiere – è riuscito a scappare via senza lasciare traccia.

Il primo scippo, alle ore 7.20, a Piazzale Appio; la vittima è rimasta lievemente ferita, durante la rapina, ed è stata accompagnata nel vicino Ospedale.

Il secondo, alle ore 7.50, in via Tommaso Fortifiocca, sempre ai danni di una donna.

Alle ore 800, il terzo scippo,in via Valle della Rotonda.

Pochi minuti dopo, in via Lucio Sestio, l’uomo tenta un altro scippo, ma la vittima questa volta resiste e riporta delle lesioni ad un braccio.

Ancora pochi minuti e l’uomo, compie un altro scippo in via Sestio Calvinio.  

Ma la troppa sicurezza è stato la sua “rovina”.

Le segnalazioni di scippo, con la descrizione del responsabile, hanno permesso alla Sala Operativa della Questura, di approntare un identikit dello scippatore.

Un uomo robusto, con giubbotto e casco scuro con scritta trasversale sulla schiena a bordo di una moto di colore grigio, di cui si conoscevano i primi due numeri di targa.

Alle 8.40 circa, l’ultimo scippo in via Cessati Spirito, messo in atto con il medesimo “modus operandi”.

Grazie alle segnalazioni giunte al “113”, pochi minuti dopo, una pattuglia del Commissariato Celio, che si trovava nelle vicinanze dell’ultimo scippo, ha notato una moto grigia parcheggiata in via Muzio Scevola, con la sella aperta e il motore ancora caldo, i cui primi due numeri di targa corrispondevano al veicolo ricercato.  

Da un controllo nella Banca dati della Polizia, è emerso che la moto era stata  rubata qualche giorno prima, e all’interno del bauletto i poliziotti hanno rinvenuto tre telefoni cellulari.

Durante il controllo gli agenti hanno notato un uomo uscire dal vicino portone, le cui caratteristiche fisiche e l’abbigliamento corrispondevano all’identikit dello scippatore.

L’uomo, alla vista dei poliziotti, ha cercato di allontanarsi ma è stato bloccato.

Identificato per Marcotulli Massimo, 37enne romano, con precedenti di polizia, è stato trovato in possesso di un blocco di ticket rubati all’ultima vittima, due catenine d’oro, nonché della somma di euro 675 euro in banconote di vario taglio, tutto provento dei vari “colpi” da poco effettuati.

Gli agenti – all’ultimo piano del palazzo da cui il malvivente era uscito – gli agenti hanno rinvenuto tre buste di plastica piene di documenti personali intestate a varie persone, oltre a portafogli e borse di donne.

Negli uffici del Commissariato, per gli ulteriori accertamenti, il 37enne ha confessato ai poliziotti che gli oggetti recuperati erano quelli sottratti durante gli scippi.  

Gli investigatori diretti dalla dottoressa Tiziana Lorenzo con la collaborazione del personale del Comm.to “Appio”, hanno poi anche accertato che l’uomo era responsabile di un altro scippo avvenuto in via Collazia, il 4 marzo scorso.

Alla termine delle verifiche M.M. è stato sottoposto a Fermo di Indiziato di delitto perché ritenuto responsabile degli scippi.

Le borse con i loro effetti sono rientrate in possesso delle legittime proprietarie ed anche lo scooter utilizzato per compiere gli scippi è stato riconsegnato al proprietario.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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