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Roma

NEMI, SITUAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE: IL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE DI BELLA: "LA RIUNIONE ODIERNA SIA IL MOMENTO ZERO"

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Tempo di lettura 3 minuti Di Bella dissente sulle considerazioni espresse dal sindacalista Tedeschi e annunca i progetti messi in campo

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C.R.

Nemi (RM) – Oggi pomeriggio si terrà in Comune la riunione delle organizzazioni sindacali, i rappresentanti interni dei sindacati e l’amministrazione per snocciolare le criticità legate al personale del Comune.

A dissentire sulla nota del sindacalista Italo Tedeschi è il comandante della Polizia Locale Gabriele Di Bella il quale, riguardo il Comando che dirige, annuncia una messa in campo di progetti condivisi con i dipendenti e Amministrazione comunale che mirano anche ad una razionalizzazione delle spese precedenti e ad un sostanziale miglioramento e innovazione del servizio reso ai cittadini, a partire dai più piccoli.

La razionalizzazione, ha spiegato Di Bella, potrà essere impiegata a favore di progetti che vedono protagonisti i dipendenti stessi. La ricetta del nuovo Comandante Gabriele Di Bella, con lunga esperienza capitolina e 15 anni nel sindacato, si presenta rivoluzionaria per il paese turistico delle fragoline.

Perché pensare alla progettualità? “Perché il progetto – dice Di Bella – si può misurare. E se poi nelle iniziative prese in piena autonomia gestionale s’incontra anche un interlocutore politico che non si interpone ma, come successo con l’attuale sindaco, condivide il percorso, allora si può essere in grado di offrire alla cittadinanza un servizio a 360 gradi”.

Ma quali sono questi obiettivi? "Certamente, – prosegue il Comandante – quello di raggiungere una sicurezza partecipata attraverso una organizzazione che coinvolge la cittadinanza tutta, a partire dai più piccoli. Ciò al fine di abbattere i tempi d’intervento e garantire quella sicurezza e decoro che non si deve limitare solo al compiacimento della vista dei residenti ma deve meravigliare “gli occhi del mondo”.

Per dirla breve, Di Bella è fermo su un punto rispetto alla situazione di caos che invece descrive Tedeschi: “Abbiamo le idee molto chiare – continua il Comandante della Polizia Locale di Nemi – i diritti e i doveri dei dipendenti devono camminare sullo stesso piano e sebbene dappertutto, il quadro generale fotografa una situazione sotto organico, voglio affermare con assoluta soddisfazione che “i responsabili part – time”, in realtà sono disponibili 24 ore su 24”. Insomma Gabriele Di Bella garantisce che con la riunione odierna si potrà delineare un momento zero per una ripartenza all’insegna anche dell’inovazione. Infatti, a breve verrà riconsegnata la sede della Polizia Locale ristrutturata sul corso Umberto I e, dal mese di marzo, partiranno anche quattro cicli di formazione: l’11 – 12 e 13 marzo inizierà il corso online di formazione del personale. Inoltre la Polizia Locale verrà dotata di mezzi strumentali per la partenza dell’Autovelox.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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