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RIETI, 8 MARZO DI SOLIDARIETA' A TUTTE LE DONNE CHE LOTTANO PER AFFERMARE I LORO DIRITTI

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Tempo di lettura 3 minuti De Cesaris: "in questa nuova legislatura ci aspettiamo un impegno serio, attraverso strumenti di sostegno certi e continuativi"

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Redazione

Rieti – "Venerdì 8 marzo, in piazza Vittorio Emanuele II a Rieti, a partire dalle 16, invitiamo tutte le reatine e i reatini a scendere in strada per sostenere ed esprimere solidarietà a tutte le donne che ogni giorno lottano per affermare i loro diritti e ribadire con forza insieme a tutti coloro che parteciperanno: basta uccidere le donne!" Questo quanto dichiarato da Monica de Cesaris Coordinatrice provinciale donne democratiche.

L’ondata di violenza maschile, che in questi anni ha investito l’Italia, facendo registrare molte vittime, rende drammaticamente evidente come ci si trovi di fronte ad un problema di vaste proporzioni sociali e politiche. Purtroppo anche nella provincia reatina, dall’inizio dell’anno, si è letto più volte notizie su casi di questo genere, che “fortunatamente”, non si sono trasformati in tragedia; fino a due giorni fa.

È bene ricordare che il femminicidio è solo uno degli aspetti, certo il più grave, di una violenza che nel 70% dei casi nasce da un maltrattamento prolungato nel tempo. Credere che la violenza sia una delle tante manifestazioni di disagio e inciviltà che si concretizzano all’interno della recessione economica che stiamo vivendo, è un modo per sottovalutare il problema. Sicuramente la crisi economica e sociale mette in difficoltà i legami sociali più basilari, coinvolge le famiglie, i rapporti di coppia, e rischia in questa fragilità di incrementare comportamenti aggressivi e violenti . La violenza contro le donne è una realtà che ha radici più profonde.Nasce da uno squilibrio relazionale tra i sessi, reso più acuto da dinamiche sociali e culturali che vedono le donne affermare la propria autonomia in ambito della vita personale e professionale. Prende forma nel desiderio di possesso e controllo. Gli atti di violenza “invisibili”, nascosti tra le mura familiari,sono spacciati spesso per semplici “conflitti coniugali”. Per questo molte donne trovano difficoltà a prenderne coscienza e a reagire. È la conferma del suo radicamento nella nostra società, della sua diffusione in ogni strato sociale e culturale, in cui raramente sono chiamate in causa le dinamiche di relazione tra i sessi, i modelli culturali che dividono ruoli e comportamenti di donne e uomini . La violenza può essere contrastata e prevenuta con efficacia solo se” riconosciuta” e chiamata con il suo“vero nome”. La complessità del problema richiede una strategia globale che sappia mettere a sistema tutti gli interventi con un approccio che non si limiti solo all’aspetto repressivo, ma intervenga sulla sua dimensione culturale con un’azione di prevenzione che sappia privilegiare l’aspetto della formazione, della lotta contro gli stereotipi e diffondere la cultura della parità, della solidarietà, e del rispetto delle differenze. È necessario costruire una “rete integrata di servizi”con un programma di azione pluriennale in grado di far interagire istituzioni, presidi sanitari, forze dell’ordine e associazioni per potenziare al massimo la capacità d’intervento. Occorre prevedere una particolare attenzione al primo contatto con la donna vittima di violenza o maltrattamento, mettendo a disposizione gli sportelli e i centri antiviolenza con personale qualificato che sappia rispondere ai bisogni d'ascolto , e assicurare il sostegno necessario al processo di ricostruzione della dignità di donna.

"Come donne democratiche – prosegue nelle dichiarazioni Monica De Cesaris –  esprimiamo il nostro dolore per questo atto crudele e, come abbiamo ribadito in più occasioni, siamo convinte che per contrastare la violenza contro le donne non bastano azioni di emergenza. Per questo motivo abbiamo già presentato le nostre proposte per il governo della Regione Lazio. – La Coordinatrice conclude – A partire dal sottolineare che in questa nuova legislatura ci aspettiamo un impegno serio, attraverso strumenti di sostegno certi e continuativi.,con un processo di coinvolgimento reale nell’individuazione delle priorità e delle azioni tra tutti coloro che si occupano di questi temi ."
 

Cronaca

Passo Corese, botte da orni all’interno di un bar: tre ragazzi denunciati per rissa

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Denunciati per rissa, dai Carabinieri della Stazione di Passo Corese, tre ragazzi di cittadinanza straniera che mentre si trovavano all’esterno di un noto e frequentato bar di Passo Corese, hanno improvvisamente iniziato a litigare, colpendosi violentemente a vicenda, creando sgomento e paura tra le altre persone presenti all’interno del locale.
 
Il proprietario dell’esercizio commerciale, vista la situazione di pericolo venutasi a creare, ha segnalato l’accaduto alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto, per il tramite del Numero Unico di Emergenza 112, chiedendo un immediato intervento di una pattuglia.
 
I militari prontamente accorsi hanno dapprima sedato, con non poche difficoltà, la violenta lite in corso e riportato la calma tra i presenti. Hanno poi proceduto ad identificare le tre persone coinvolte nella rissa, scaturita, stando ai primi accertamenti, per futili motivi.
 
I giovani sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica e dovranno ora rispondere del reato di rissa.
Privo di virus.www.avast.com

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Rieti

Rieti, controlli lavori terremoto del 2016: sospeso un cantiere ad Accumoli

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I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Rieti, unitamente a
quelli della Stazione di Accumoli, hanno effettuato mirati controlli all’interno
di alcuni cantieri presenti nei Comuni interessati dal sisma del 2016, volti a
verificare il rispetto delle leggi in materia di sicurezza sul lavoro e della
regolare instaurazione dei rapporti di impiego.
Nel corso delle attività, in un cantiere edile di Accumoli, sono state riscontrate
inadempienze da parte dei rispettivi datori di lavoro e del coordinatore della
sicurezza in relazione al mancato rispetto delle prescrizioni previste dalla
normativa vigente al fine di tutelare la sicurezza dei lavoratori.
È stata accertata l’omessa installazione di adeguate opere provvisionali al
fine di prevenire la caduta dall’alto dei lavoratori o di altri oggetti. Gli operai,
tra l’altro, sono stati trovati a lavorare nonostante le condizioni atmosferiche
particolarmente avverse.
Sono state denunciate a piede libero alla Procura della Repubblica di Rieti
tre persone ed è stata disposta l’immediata sospensione del cantiere
interessato, in ottemperanza a quanto previsto dal Testo Unico sulla salute e
la sicurezza nei luoghi di lavoro. La revoca di tale misura sarà ammissibile
solo ad avvenuta regolarizzazione delle mancanze riscontrate e previo
pagamento delle sanzioni amministrative comminate per le violazioni
accertate, aventi un importo complessivo pari a circa 10.000 Euro.
I controlli del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Rieti proseguiranno
in modo serrato sul tutto il territorio della provincia reatina.
Si dà atto, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase
delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno
valutate dall’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

Rieti, la centrale dello spaccio nei boschi di Castelfranco: arrestato spacciatore

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I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Rieti hanno arrestato un giovane cittadino marocchino per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli investigatori della Polizia di Stato hanno portato a conclusione una attività di indagine dalla quale era emerso che nell’area boschiva di Castelfranco, in prossimità del capoluogo reatino, veniva attuata una attività di spaccio di sostanze stupefacenti da parte di alcuni cittadini magrebini, dimoranti in quell’area all’interno di tende e giacigli di fortuna, che avrebbero rifornito numerosi tossicodipendenti reatini e dei comuni limitrofi.
 
Gli Agenti della Questura di Rieti, con il supporto di una unità cinofila di Ladispoli, appositamente richiesta, hanno quindi fatto ingresso nella fitta vegetazione accertando la presenza di un giovane magrebino armato di roncola e con un passamontagna calzato alla fronte.
 
Il giovane è stato immediatamente immobilizzato e sottoposto a perquisizione personale.
 
In suo possesso sono stati trovati 17 involucri in plastica contenenti complessivamente 20 grammi di cocaina, 14 involucri contenenti complessivamente 20 grammi di eroina, nonché la somma di 150,00 euro, suddivisa in banconote di piccolo taglio, probabile provento dell’attività illecita posta in essere dall’uomo.
 
La successiva complessa attività di perlustrazione dell’area circostante, particolarmente impervia, ha consentito agli Agenti della Polizia di Stato di rintracciare il giaciglio di fortuna, presumibilmente utilizzato dall’uomo e dai suoi ignoti complici come punto di riparo in attesa dei consumatori, all’interno del quale è stata rinvenuta un’ascia, un bilancino di precisione perfettamente funzionante ed altro materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi da spacciare.
 
Inoltre, nei pressi, in una tenda con all’interno effetti letterecci appartenenti a più persone, sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 2.500 euro in contanti ed un panetto di 100 grammi di hashish, sepolto nei pressi del piccolo giaciglio, rinvenuto dall’unità cinofila.
 
Lo straniero, privo di documenti di identità, è stato identificato a seguito di fotosegnalamento. Si tratta di un cittadino marocchino, irregolarmente soggiornante in Italia, dove era giunto nel novembre del 2021 sbarcando clandestinamente a Lampedusa.
 
L’uomo è stato arrestato e portato al carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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