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Redazione
Albano Laziale (RM) – Continua a espandersi per il Lazio l'epidemia per la succulenta polenta che stavolta approda in piazza ad Albano. Una polenta, come sempre, a Km 0, nel pieno spirito del Mercato Contadino dei Castelli Romani. L’appuntamento è per domenica 17 febbraio, ore 11.30, a piazza Pia.
L’ottima farina di mais dell’Azienda agricola Poggi di Ciciliano verrà condita grazie all’azienda Petriglia di Artena, con sugo e salsicce e spolverata con il pecorino dell’azienda Il Vecchio Ovile di Anzio. Ma ci sarà spazio anche per i vegetariani: la polenta per loro verrà condita con i broccoletti ripassati in padella delle aziende agricole Cellucci di Velletri e Sacconi di Ardea.
Non soltanto sapori che ci riportano indietro nel tempo, ma soprattutto la testimonianza della sinergia fra i produttori, il loro amore per i “loro” consumatori, tra convivialità e incontro di sapori e saperi, per conoscere le ricette direttamente da chi produce il cibo che mangiamo.
La polenta sarà donata. Perché il dono è il modo dell’incontro con l’altro, avvicina le persone, consente di vedere il volto dell’altro. Il Mercato del Contadino, quindi, non è soltanto scambio di merci, ma un luogo in cui, assieme al cibo, si scambiano idee, passioni e culture.
Un piatto sano e genuino, la polenta, di antica tradizione contadina e dalle infinite varianti di condimenti possibili. La tradizionale polenta contiene carboidrati, in misura leggermente inferiore alla farina di grano, con il vantaggio di essere facilmente digeribile. É un piatto assai nutriente e al tempo stesso equilibrato, contiene anche proteine, fibra alimentare ed un notevole apporto di ferro e fosforo, superiore rispetto a quello degli altri cereali e derivati. È anche una buona fonte di vitamine, soprattutto di vitamina A e di vitamina PP (che hanno tra le loro funzioni principali anche quella antiossidante, quindi di mantenere giovane la nostra pelle).
Nonostante il nome così poco altisonante questo panettone dorato acquista ogni volta, appena versato sul tagliere rotondo, una forza ancestrale, uno splendore antico, una benedizione divina, come se ogni polenta arrivasse dalla notte dei tempi” per far arrivare nei piatti dei frequentatori del mercato domenicale una fetta saporita di “sole domestico”.
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