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Chiara Rai
Roma metropoli – Per Velletri e Bracciano novità sul fronte dell’emergenza arsenico che ancora mette in crisi i residenti colpiti, costretti a fare la fila alle autobotti per bere e cucinare con l’acqua “non avvelenata”.
Nonostante i 4 milioni e mezzo impiegati sul Comune di Velletri per far fronte all’emergenza arsenico i cittadini dovranno stare come minimo altri sei mesi in attesa che l’acqua torni nei parametri di legge di 10 microgrammi per litro. Eppure in Acea Ato 2 si è fatto molto a partire dalla rilevazione da parte del gestore dell’acquedotto comunale, nel 2006: sono stati realizzati sei potabilizza tori a Campo Sportivo, San Pietro, Zona 167, Marmi, Rioli, Marrucco, e costruiti 5 chilometri di condotte. Adesso il problema che frena la corsa all’abbattimento dei valori di arsenico nell’acqua è la realizzazione del potabilizzatore a servizio del pozzo “Le Corti” che serve circa 3 mila abitanti. Ad est di Velletri, infatti, non ci sono spazi di proprietà comunale sufficienti per l'installazione dell’impianto, quindi si è provveduto ad individuare un terreno privato. “A oggi – fa sapere Acea Ato 2 – nonostante l'intervento del Commissario delegato di governo per l'emergenza arsenico, non è stato ancora possibile ottenere la disponibilità dell'area e le necessarie autorizzazioni». Per completare l’ultima opera, e pensare che a Velletri si è partiti con una emergenza che ha coinvolto circa 38 mila abitanti su un totale di oltre 51mila residenti, serviranno sei mesi dal momento in cui si ottengono le autorizzazioni.
Se non altro per Bracciano i tempi si dimezzano e intanto si valuta con i tecnici Asl RmF la possibilità, ove si trovassero accordi con Acea, di utilizzare l’acqua del lago per impiego potabile a servizio dei Comuni in emergenza. Molti cittadini hanno appena preso parte all’incontro indetto dall’amministrazione comunale per spiegare tutti i problemi legati all’arsenico e al fluoro. Ora vige l’ordinanza di non potabilità dell’acqua dapertutto, ad eccezione delle zone fornite dll’acquedotto Cisterna. Per strada ci sono le autobotti. Di fatto si devono sostituire i filtri al dearsenificatore dell’acquedotto Lega. E ciò costerà 125mila euro. Poi è necessario avviare subito un nuovo pozzo con acqua a norma su un terreno di un privato in località Olmata Tre Cancelli e realizzare un nuovo pozzo in località Il Pero. “L’auspicio – ha detto il sindaco di Bracciano Giuliano Sala – è di poter garantire acqua a norma entro i prossimi tre mesi”.
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