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Redazione Lazio

MATURITA' PROVE SCRITTE 19 E 20 GIUGNO: TUTTE LE MATERIE

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Tempo di lettura 3 minutiInoltre, l'eredità dei Tecnici in ambito istruzione

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Le materie sono contenute nel decreto firmato dal ministro Francesco Profumo, che individua, tra l'altro, anche le materie assegnate ai commissari esterni. Il ministero di viale Trastevere rende noto che il decreto, per la prima volta protocollato attraverso una procedura informatica e non più cartacea, è ora in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Le prove scritte dell'esame di Stato dell'anno scolastico 2012/2013 si terranno il 19 giugno (prima prova) e 20 giugno (seconda prova).

Licei

· Liceo classico: Latino;
· Liceo scientifico: Matematica;
· Liceo linguistico: Lingua straniera;
· Liceo pedagogico: Pedagogia;
· Liceo artistico: Disegno geometrico, Prospettiva, Architettura.
Istituti tecnici e professionali

Gli altri indirizzi di studio
Sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell'istituto.
Le materie scelte per alcuni indirizzi sono:
· Istituto tecnico commerciale (ragionieri): Economia aziendale;
· Istituto tecnico per geometri: Tecnologia delle costruzioni;
· Istituto tecnico per il turismo: Lingua straniera;
· Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: Alimenti e alimentazione;
· Istituto professionale per i servizi sociali: Psicologia generale e applicata;
· Istituto professionale per Tecnico delle industrie meccaniche: Macchine a fluido.
Settore artistico (licei e istituti d'arte)
La materia oggetto di seconda prova ha carattere progettuale e laboratoriale (architettura, ceramica, mosaico, marmo, oreficeria ecc.) e si svolge in tre giorni.

Materie affidate ai commissari esterni
Il decreto individua, inoltre, le materie affidate ai commissari esterni. Nella scelta delle materie affidate ai commissari esterni è stato seguito, laddove si è rivelato opportuno, il criterio della rotazione delle discipline. Si è dato comunque particolare rilievo agli insegnamenti di Matematica e di Lingua straniera. A questo proposito, si fa presente che quest'anno, per la prima volta, la Lingua straniera, negli istituti tecnici e professionali che prevedono tale insegnamento, è stata affidata ai commissari esterni.

Intanto si discute sulla possibilità di uscire dalla maturità a 18 anni.

Arrivare all’esame di Maturità con un anno di anticipo rispetto ad ora. Con questa idea il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, lascia in eredità al suo successore un documento approvato dalla commissione tecnica da lui fortemente voluta contenente le proposte che permetterebbero agli studenti italiani di conseguire il diploma di Maturità a 18 anni.

Nel resto d'Europa è così.

L’obiettivo del Ministero di Viale Trastevere è chiaro: “Fissare a 18 anni l'età del completamento del ciclo di istruzione scolastica lasciando invariate le risorse umane e materiali attuali e mantenendo l'impegno generale al miglioramento degli esiti di apprendimento”. Insomma, si tratterebbe, in poche parole, di allineare l’Italia agli altri paesi europei dove i giovani si diplomano già un anno prima dei nostri entrando altrettanto prima nel mondo del lavoro. Un obiettivo che non intaccherebbe per nulla i posti di lavoro del mondo scolastico che andrebbero ricollocati in maniera virtuosa.

Le proposte dei tecnici

Diplomarsi con un anno di anticipo rispetto ad oggi, significherebbe ridurre da 13 anni a 12 il ciclo scolastico portando un risparmio complessivo di circa 1.380 milioni di euro. Relativamente a questa idea, la commissione tecnica voluta da Profumo ha elaborato due proposte: la prima vedrebbe i bambini sedersi tra i banchi delle scuole elementari a 5 anni, e la seconda ridurrebbe le scuole superiori a quattro anni anziché cinque.

A scuola a 5 anni. In realtà, la proposta di anticipare l’entrata dei bambini nelle scuole elementari non sembrerebbe molto fattibile in quanto incontra diverse controindicazioni pedagogiche. Infatti, per gli esperti sarebbe un errore ridurre in questo modo la scuola dell’infanzia in considerazione anche del fatto che non ci sono molti Paesi in Europa in cui gli studenti fanno il loro ingresso nella scuola dell’obbligo a 5 anni. Inoltre, iniziare un anno prima significherebbe, allo stesso tempo, finire le medie a 12 anni. Insomma, se è difficile scegliere la scuola superiore da frequentare a 13 anni, figuriamoci cosa vorrebbe dire anticipare tale decisione di un anno.

Superiori: 2+2 anziché 2+3

I tecnici ipotizzano anche un taglio del primo ciclo scolastico, quello delle scuole elementari e medie, portandolo a 7 anni anziché gli attuali 8. Ma la soluzione verso la quale si è più propensi sembrerebbe il taglio del secondo ciclo, quello delle scuole superiori. Si tratterebbe di portare a 4 anni la loro durata ipotizzando una sorta di 2+2 anziché 2+3, proprio come già attuato in diversi sistemi scolastici europei. (Fonte: TgCom24)