Connect with us

Roma

ALBANO INCENERITORE: SILENZIO INCOMPRENSIBILE DA PARTE DEL PD DI ALBANO SU RICHIESTA DI UN DIRETTIVO APERTO.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 8 minuti
image_pdfimage_print

Carabella – Nobilio: "Sono passati ben 15 lunghi giorni, da quando è stata inviato formale richiesta al Partito Democratico di Albano Laziale per la convocazione di un direttivo “aperto”, straordinario ed urgente, sulla questione gestione dei rifiuti ai Castelli Romani e battaglia contro la realizzazione dell'inceneritore."

 

Redazione

Albano (RM) –  Simone Carabella e Federica Nobilio tornano a chiedere un confronto pubblico straordinario ed urgente sul tema inceneritore dei Castelli Romani. “Due settimane fa – dichiara Simone Carabella – chiesi ufficialmente al PD di Albano un direttivo pubblico, straordinario ed urgente, aperto alla partecipazione di tutta la società civile, alla cittadinanza e alla stampa.

Sono passati, da allora, 15 lunghi giorni ma ancora non ho ricevuto alcuna risposta né ufficiale né ufficiosa. Eppure i cinque punti programmatici, strategici per la battaglia contro l’eco-mostro dei Castelli Romani, sono ancora tutti lì, ad aspettare:
1) Integrazione della convenzione con il CNR (deliberata in Giunta il 07/12/2012) che prevede la caratterizzazione geologica ed idrogeologica SOLO ESTERNA alla discarica di Roncigliano, anche con quella INTERNA, così come richiesto dall'ARPA LAZIO, al fine di avere rapidamente un quadro, il più esaustivo possibile, della reale situazione in cui versano le falde acquifere sulle quali insiste la discarica ed annesso impianto TMB.
2) Richiesta urgente al Gestore del Servizio Elettrico, GSE, della copia della “Convenzione preliminare” stipulata tra il CO.E.MA. e il GSE a giugno 2009 per l’acquisizione dei cosiddetti “certificati verdi”, redatta sulla base d’un ordinanza dell’ex Presidente della Regione Lazio Marrazzo bocciata dalla sentenza del Consiglio di Stato;
3) Disponibilità dei dati relativi alle qualità delle acque ad uso potabile degli ultimi 5 anni di tutti e dieci i Comuni dei Castelli Romani;
4) Riapertura, ai sensi del D.Lgs. 59/2005, della procedura di Autorizzazione Ambientale con richiesta alla Regione Lazio di convocazione di una nuova conferenza dei servizi sul tema Inceneritore dei Castelli Romani;
5) Ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.”

Sono passati ben 15 lunghi giorni, da quando ho inviato formale richiesta al Partito Democratico di Albano Laziale per la convocazione di un direttivo “aperto”, straordinario ed urgente, sulla questione gestione dei rifiuti ai Castelli Romani e battaglia contro la realizzazione dell'inceneritore.
La richiesta era ed è motivata dalla necessità di un chiarimento rispetto alle tensioni che si sono venute a creare negli ultimi tempi tra il Comitato NO INC (di cui faccio parte) e l'Amministrazione di Albano.

Al momento, però, non ho ancora ricevuto nessuna risposta né ufficiale né, tantomeno, ufficiosa. Tale silenzio è incomprensibile. Per questo motivo rinnovo, a gran voce, l'invito a confrontarci pubblicamente quanto prima ed a chiarire, una volta per tutte, i nodi che stanno, di fatto, rendendo inefficace e insoddisfacente l'azione dell’Amministrazione Marini su questi temi.
 “La sentenza del Consiglio di Stato di marzo scorso – afferma Federica Nobilio – ha decretato uno spartiacque significativo nella battaglia contro l’inceneritore. Da quel momento sarebbe stata necessaria un’accelerazione nell'azione amministrativa al fine di contrastare l'attentato al nostro territorio rappresentato dall'ecomostro dei Castelli. La risposta della “politica”, invece, è stata quella di dichiarare, a parole, di volersi riappropriare di questa battaglia spostandola dalle aule dei tribunali alle sedi dei partiti ma così, di fatto, non è stato. Il PD provinciale e regionale non hanno sostanziato questa dichiarazione di intenti con fatti concreti. Questa aspettativa disattesa è stata, non posso negare, una delle ragioni che mi ha portato, pochi mesi fa, a rassegnare le mie dimissioni da coordinatrice del circolo del PD di Albano centro.
Non c’è più tempo da perdere, visto che sono già trascorsi invano più di nove lunghi mesi dal giorno in cui è stata pubblicata la nota sentenza del Consiglio di Stato.
Rinnoviamo al PD di Albano – concludono Simone Carabella e Federica Nobilio – la richiesta di confrontarsi, quanto prima, pubblicamente, su quelli che reputiamo essere i 5 punti programmatici e strategici per il contrasto alla realizzazione dell'inceneritore:
1) Integrazione della convenzione con il CNR (deliberata in Giunta il 07/12/2012) che prevede la caratterizzazione idrogeologica SOLO ESTERNA alla discarica di Roncigliano, anche con quella INTERNA, così come richiesto dall'ARPA LAZIO (prot. 92747 del 18.11.2011), al fine di avere rapidamente un quadro, il più esaustivo possibile, della reale situazione in cui versano le falde acquifere sulle quali insiste la discarica ed annesso impianto TMB.
2) Richiesta urgente al Gestore del Servizio Elettrico, GSE, della copia della “Convenzione preliminare stipulata tra il CO.E.MA. e GSE a giugno 2009 per l’acquisizione dei cosiddetti “certificati verdi”, stipulata sulla base d’un ordinanza del Presidente della Regione Lazio Marrazzo bocciata dalla sentenza del Consiglio di Stato;
3) Disponibilità dei dati relativi alle qualità delle acque ad uso potabile degli ultimi 5 anni di tutti e dieci i Comuni dei Castelli Romani;
4) Riapertura, ai sensi del D.Lgs. 59/2005, della procedura di Autorizzazione Ambientale con richiesta alla Regione Lazio di convocazione di una nuova conferenza dei servizi sul tema Inceneritore dei Castelli Romani;
5) Ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.”

tabella PRECEDENTI: 

   13/12/2012 ALBANO, INCENERITORE: QUANDO SI FA L'IMPOSSIBILE E SI OTTIENE L'INIMMAGINABILE

   11/12/2012 ALBANO LAZIALE INCENERITORE, I SINDACI SOTTOSCRIVONO: BONIFICA E CARATTERIZZAZIONE IDROGEOLOGICA E' DI COMPETENZA DELLA REGIONE

   07/12/2012 ALBANO INCENERITORE: IL NO INC CHIEDE AL SINDACO CHE LA PROSSIMA CONFERENZA DEI SINDACI SI TENGA A PORTE APERTE

  06/12/2012 ALBANO INCENERITORE, LITE TRA NO INC E SINDACO DI ALBANO: CARABELLA (PD) CHIEDE UN DIRETTIVO PUBBLICO STRAORDINARIO

  27/11/2012 ALBANO INCENERITORE, NO INC: PARTE LA SOTTOSCRIZIONE STRAORDINARIA PER LA RACCOLTA DI FONDI NECESSARI AL RICORSO CONTRO LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO

20/11/2012 ALBANO INCENERITORE, INDAGINI PROCURA DI ROMA: SALTANO LE PRIME POLTRONE. SI DIMETTE L'AMMINISTRATORE DI PONTINA AMBIENTE

21/10/2012 ALBANO CORTEO CONTRO L'INCENERITORE: "NO, NO, STAVOLTA NON CI STO O LA RACCOLTA PORTA A PORTA OPPURE LA RIVOLTA!"

19/10/2012 ALBANO, SABATO CORTEO CONTRO L'INCENERITORE

    27/09/2012 ALBANO STRISCIONE CONTRO INCENERITORE, NOBILIO: "SE NON CI FOSSE DA PIANGERE VERREBBE DA RIDERE!"


 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

Continua a leggere

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti