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Roma

NEMI, ALBERTO BERTUCCI RINVIATO A GIUDIZIO PER TURBATIVA D'ASTA E FRODE NELL'ACQUISTO DEI BENI COMUNALI

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Tempo di lettura 3 minutiAddirittura si è nel pieno di un conflitto d’interessi. Bertucci risulta essere contemporaneamente imputato e, come sindaco, parte lesa.

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Redazione

Nemi (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota di "Partecipazione Democratica"

La politica ha delle responsabilità che vengono prima di quelle giudiziarie.

Curare ed organizzare gli interessi generali presuppone il rispetto di  regole vigenti, l’applicazione di metodologie trasparenti, di codici di comportamento ferrei a garanzia della salvaguardia degli interessi  pubblici e del controllo delle azioni individuali. Qualora il sospetto dovesse offuscare uno solo di questi principi, un  politico serio si porrebbe il problema  etico-morale, ovvero quell’indice virtuoso  che misura  la sua affidabilità/utilità nel poter continuare a curare gli interessi della comunità e trarrebbe le ovvie conclusioni.

A Nemi purtroppo questo non è accaduto.
Abbiamo assistito alla solita pantomima a cui ci ha abituato  la  classe  politica italiana nell’ultimo ventennio, non più sopportata dai cittadini e giunta, per fortuna, ai titoli di coda: dapprima negare -gridare al complotto, per poi minimizzare la portata di determinate accuse ed infine all’arrivo del  rinvio a giudizio il silenzio.
Addirittura si è nel pieno di un  conflitto d’interessi. Bertucci risulta essere contemporaneamente imputato e, come sindaco,  parte lesa. E poi, qualora nei vari gradi di  giudizio le accuse venissero confermate, il comune di Nemi, ovvero noi cittadini, non potrebbe neanche essere risarcito dell’eventuale danno procurato all’Ente, poiché l’attuale Amministrazione, attraverso il Vice sindaco, ha rinunciato a costituirsi parte civile!!

Insomma l’ennesimo pasticciaccio.
Tutto il  contrario di  quel senso di responsabilità che la politica dovrebbe avere nei confronti dei cittadini.

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