Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
Redazione
Italia – ''Di questa storia non so nulla. Ma nonostante tutto credo ancora nella giustizia. Mi metto a disposizione della magistratura. Subito''. Cosi' Claudio Scajola, ex ministro allo Sviluppo Economico, indagato nell'ambito dell'inchiesta Finmeccanica per corruzione internazionale per un presunto ruolo di mediazione nell'affare delle forniture dell'industria italiana in Brasile, intervistato dal quotidiano ''La Repubblica''. Mai sponsorizzato Fincantieri? ''L'ho fatto con tutte le nostre imprese – spiega -, grande, medie, piccole. E' stato il mio lavoro per due mandati, ne sono orgoglioso. L'export e' quello che tiene in piedi la nostra industria. Dobbiamo tutelare e promuovere le nostre eccellenze, soprattutto all'estero. Il Brasile e' un paese in crescita, la concorrenza di Usa e Germania era fortissima''.
Sull'ipotesi che siano girate tangenti, Scajola afferma di non poter sapere ''quali siano le strategie delle aziende".
Per quanto mi riguarda, tutto si e' svolto regolarmente. Ho spinto perche' vincesse un'azienda italiana, alla luce del sole. E poi, se davvero ci fossero state delle trattative anomale, crede che lo avrebbero fatto sapere ai ministri coinvolti?''.
La gente, dice ancora, ''scherza quando dico 'a mia insaputa'. Ma io dimostrero' che ho ragione. Anche in questo caso. In passato ho dato le dimissioni da ministro senza essere ancora indagato. Era un segno di rispetto per le istituzioni, e' stato interpretato come un'ammissione di colpevolezza. Che tristezza''. Infine, una parola sul Pdl: ''C'e' chi utilizza il 'fuoco amico''' e in casa nostra ''si getta del fango per minacciare: 'Levati, che in quel posto mi ci metto io''. Insomma, ''quella del Pdl e' una faida che fa male. Non ne posso piu'. Da due anni lavoro a un partito progressista e riformista. E ora anche un libro: lo intitolero' 'A mia insaputa'''. (Fonte: Asca)
Correlati