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NEMI, LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA STRADA NEMI LAGO: IL DOSSIER DI "INSIEME PER NEMI"

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Tempo di lettura 5 minuti Sono stati utilizzati fondi pubblici per interventi su proprietà private

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[ REVOCA GEOLOGO VIA TEMPIO DI DIANA__GC N 104 DEL 5-9-12 ]

Gli interventi effettuati non hanno messo in sicurezza il versante compreso tra via Roma e via Tempio di Diana;
Ciò comporta l’impegno di ulteriori somme di denaro necessarie per l’effettuazione dei necessari lavori di consolidamento del versante compreso tra via Roma e via del Tempio di Diana, di fatto non
effettuati dalla Regione Lazio;
Sono stati utilizzati fondi pubblici per interventi su proprietà private;
L’importo degli interventi effettuati è quantificabile al massimo in 40/50.000,00 euro, somma di molto inferiore a quanto previsto dal capitolato della regione Lazio (206.722,46 euro).
Ad oggi, nonostante fosse riportato in tabella quale termine dei lavori il 9 settembre 2012, non si ha notizia della riapertura della strada che dal centro storico di Nemi porta alla valle del lago.

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo il dossier realizzato da "Insieme per Nemi" che ha monitorato lo stato dei lavori di messa in sicurezza relativi la strada Nemi lago.

Nemi – "Insieme per Nemi", certa che un continuo rapporto con i cittadini di Nemi ed un attento monitoraggio del territorio, sono fondamentali per il bene della Comunità nemese, solleva delle considerazioni sull’annoso problema, ancora non risolto, della riapertura della strada che dal centro storico porta alla valle del lago.
Il 12 giugno 2012 la Regione Lazio, Area difesa del suolo e concessioni demaniali, ha dato inizio ai lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso del versante tra via Roma e Via Tempio di Diana per un importo di 206.722,46 euro.
Ad oggi, 22 ottobre 2012 gli interventi realizzati consistono:
•    Nel ripristino di parti del muro di confine posto sulla parte destra a salire di via Roma (Foto allegata: MURO VIA ROMA ANTE E POST INTERVENTO). L’intervento ha interessato circa 30/35 ripristini di parti del muro che già in un remoto passato erano stati previsti come via di sfogo delle acque meteoriche provenienti dal costone sovrastante. Il muro in questione, negli ultimi 50 anni, non è stato oggetto di nessun intervento di manutenzione;
•    Nella creazione di cunette di scolo lungo via Roma (Foto: CUNETTE SCOLO VIA ROMA). Sono state realizzate circa 25/30 cunette di scolo delle acque meteoriche, mediante scavo del terreno: in alcuni casi sono state rinforzate con il posizionamento di pietrame;
•    Nella riparazione ed in parte sostituzione della staccionata in pali di castagno posta a protezione della parte sinistra a salire di via Roma (foto allegata: RIPARAZIONE STACCIONATA e Nuova staccionata via Roma). Gli interventi hanno interessato circa il 20% del totale della staccionata. Nel primo tratto (20/30 metri) la staccionata è stata costruita ex novo con travetti di castagno squadrati fissati con viti ottonate: nel resto del tracciato sono stati sostituiti i paletti e le filagne più deteriorate;
•    Nella rimozione dei massi caduti dal costone sovrastante su via Roma negli anni 90 che rendevano impossibile ai mezzi a motore e molto difficoltoso il passaggio di uomini e biciclette (foto allegata: MASSI VIA ROMA ANTE E POST INTERVENTO). Intervento effettuato con martello demolitore. Il pietrame ottenuto è stato utilizzato per gli interventi di ripristino del muro privato posto sulla parte destra di via Roma a salire e del muro crollato posto sulla parte destra di via Tempio di Diana a scendere;
•    Nella realizzazione di due palificate semplici in pali di castagno a contenimento dei movimenti franosi situati nella proprietà ubicata sulla parte sinistra a salire di via Roma (foto allegata: PALIFICATA VIA ROMA). In questi punti del costone si è verificata l’irruzione delle acque meteoriche che hanno innescato lo smottamento su via del Tempio di Diana provocandone la chiusura;
•    Nella ricostruzione parziale del muro di confine della proprietà lungo via del Tempio di Diana civico 2. (foto allegata: MURO DIANA ANTE E POST OPERA). Non si è proceduto al consolidamento del versante ed il ripristino è stato realizzato ricostruendo solamente la porzione del muro crollato (foto NO FONDAZIONE MURO DIANA).

Alla luce degli atti, i lavori di somma urgenza, erano finalizzati alla messa in sicurezza del movimento franoso del versante compreso tra via Roma e Via Tempio di Diana. Infatti nella Delibera del Giunta Comunale di Nemi n 104 del 5 settembre 2012, con cui si revoca l’atto di indirizzo volto ad acquisire una perizia di un geologo sull’area interessata dal movimento franoso, è riportato: “in data 13/06/2012, prot. 4688, la Regione Lazio, a seguito della richiesta del Sindaco, inviata al Dip. Istituzionale e Territorio- Divisione Regionale Ambiente – Area difesa del suolo e concessioni Demaniali, ha provveduto ad affidare in somma Urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso lungo il versante nei pressi di Tempio di Diana – Via Roma” ed ancora “Dato atto che la Regione Lazio con i lavori suddetti ha l’obbiettivo fondamentale della messa in sicurezza del versante così come indicato nella relazione, redatta da funzionari regionali, pervenuta in data 22/06/2012, prot. 4939”.

Di fatti, escludendo la creazione delle due palificate semplici nella proprietà ubicata in via Roma civico 1 (opere assolutamente non sufficienti al contenimento di un eventuale nuovo smottamento del terreno), gli interventi non hanno minimamente interessato il versante compreso tra via Roma e Via Tempio di Diana. Anzi, il concentramento delle acque meteoriche in punti ben precisi del versante tramite le cunette, può aumentare il rischio di frane, come del resto già avvenuto nel passato.

Si tratta invece di interventi finalizzati a favorire la circolazione di uomini e mezzi lungo via Roma: molto probabilmente il Sindaco ha chiesto questo tipo di interventi al preciso scopo di rimuovere l’ostruzione che impediva il regolare transito su via Roma (i massi caduti negli anni 90). Il perché è semplice: per il 20 ed il 21 luglio 2013 è previsto a Nemi lo svolgimento dei campionati italiani cross country di mountain bike (foto allegata: TRACCIATO XCO 2013) ed una buona parte del tracciato interessa via Roma. I massi ed i tratti di muro pericolanti erano di impedimento per il regolare svolgimento della corsa. (vedere anche i siti http://www.pianetamountainbike.it/mtb/notizia.aspx?id=29434 e http://www.gfcollialbani.it/)

Ai primi di agosto sull’arco del castello, è comparso un cartello che indicava il percorso XCO 2013: per tutta l’estate orde di ciclisti lo hanno provato. (foto allegata: PERCORSO PROVA 2013)

In conclusione si evidenzia:

•    Gli interventi effettuati non hanno messo in sicurezza il versante compreso tra via Roma e via Tempio di Diana;
•    Ciò comporta l’impegno di ulteriori somme di denaro necessarie per l’effettuazione dei necessari lavori di consolidamento del versante compreso tra via Roma e via del Tempio di Diana, di fatto non effettuati dalla Regione Lazio;
•    Sono stati utilizzati fondi pubblici per interventi su proprietà private;
•    L’importo degli interventi effettuati è quantificabile al massimo in 40/50.000,00 euro, somma di molto inferiore a quanto previsto dal capitolato della regione Lazio (206.722,46 euro).
•    Ad oggi, nonostante fosse riportato in tabella quale termine dei lavori il 9 settembre 2012, non si ha notizia della riapertura della strada che dal centro storico di Nemi porta alla valle del lago.

Insieme per Nemi

tabella PRECEDENTI:


 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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