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Roma

CASTELLI ROMANI, COMUNITA' MONTANA: CHE NE PENSANO I SINDACI DELL'AREA METROPOLITANA?

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Tempo di lettura 2 minuti“Faremo capire a Roma il valore del nostro territorio”

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Redazione

Dure le posizioni dei sindaci riunitisi oggi nell’aula consiliare della Comunità Montana, per discutere sulle questioni dell’area metropolitana che rischiano di avere conseguenze estremamente negative sui Comuni del territorio. Presenti all’incontro i sindaci e i rappresentanti di quasi tutti i tredici comuni appartenenti alla Comunità Montana: Rocca di Papa (Sindaco Boccia e Assessore Fei), Rocca Priora (Vicesindaco Fedeli e Presidente del Consiglio Pucci Alessandro), Grottaferrata (Presidente del Consiglio Coromaldi), Zagarolo (Sindaco Paniccia e Presidente del Consiglio Sesto), Gallicano (Sindaco Sordi), Monteporzio (Assessore Sbardella), San Cesareo (Presidente del Consiglio Mariani), Colonna (Sindaco Cappellini), Montecompatri (Sindaco De Carolis); mentre i Sindaci di Frascati, Di Tommaso, e di Genazzano, Ascenzi, pur assenti per urgenze istituzionali, hanno assicurato la loro adesione. “L’art. 18 del D.L. 06 Luglio 2012 n. 95  “Istituzione delle città metropolitane e soppressione delle province del relativo territorio” (cosiddetto Decreto spending review) prevede procedure rigide e tempi contingentati per la formazione degli organismi della città metropolitana, previa approvazione dello Statuto provvisorio – esordisce De Righi, presidente della comunità montana-. E noi dobbiamo essere pronti per la sfida al fine di governare il processo di metropolitanizzazione già in atto e, come territorio, recuperare il tempo e lo spazio perduto nel confronto con Roma”. “Il comprensorio dei castelli romani e prenestini è particolarmente esposto nei suoi rapporti con Roma capitale – sostiene il Sindaco di Gallicano, Danilo Sordi, componente della commissione ristretta incaricata di elaborare la bozza di statuto -; dobbiamo necessariamente approfondire gli aspetti ed i passaggi della procedura e dotarci di luoghi e strumenti di riflessione politico-istituzionale e di elaborazione politica”.
L’incontro è servito per mettere a punto una strategia incentrata su questi punti:
•    Elezione a suffragio universale del Sindaco metropolitano e del Consiglio;
•    Uguale peso di rappresentanza tra Roma e resto della provincia in seno al Consiglio metropolitano;
•    Chiara e precisa definizione dei poteri e delle competenze della città metropolitana;
•    Gestione dei processi di sviluppo socioeconomico a livello distrettuale dei castelli romani e prenestini per valorizzare il territorio nelle sue peculiarità: produzioni agroalimentari, giacimenti culturali, suscettività turistica, attività commerciali, settore produttivo/manifatturiero;
•    Rafforzamento, da subito, delle cooperazioni e delle gestioni associate già in essere, nonché dei progetti di sistema avviati, anche allargandoli ad altri comuni dell’area, per fare massa critica al fine di compensare un’asimmetria dimensionale scomoda, che  pone in netto svantaggio il territorio rispetto a Roma Capitale.
Per sostenere questa strategia è stato costituito un laboratorio operativo, coordinato dal Presidente della comunità montana, cui partecipano i tre Sindaci componenti la commissione provinciale, Danilo Sordi (Gallicano) e Marco De Carolis (Montecompatri), Fabio Ascenzi (Genazzano), il rappresentante del comune di Grottaferrata, per l’area tuscolana, e il rappresentante del comune di Palestrina, per l’area prenestina. Il laboratorio sarà affiancato da una struttura tecnica operativa coordinata dal Direttore della comunità montana, dott. Rodolfo Salvatori. Questo, a parere dei Sindaci e degli altri Amministratori presenti, permetterà al nostro territorio di condividere un processo altrimenti non governabile e hanno tratto l’impegno a dare subito un segnale di coesione con l’approvazione, nei singoli Consigli comunali, del documento di sviluppo territoriale predisposto all’unanimità dal Consiglio della comunità montana. I Sindaci fanno infine appello alla necessità di parlare con una voce sola e autorevole, che presuppone l’impegno e la determinazione di tutti su una prospettiva condivisa, alla quale ormai si lavora da anni.