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Roma

PADOVA, BAMBINO PRELEVATO CON LA FORZA: I POLIZIOTTI HANNO INFRANTO LA LEGGE? LA MADRE STRAZIATA NON PUO' VEDERE SUO FIGLIO

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Tempo di lettura 5 minutiIl bambino gridava: nonna non respiro aiutatemi!

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[VIDEO RIPRESO DALLA ZIA DEL BAMBINO PRELEVATO DALLA POLIZIA DI STATO]

[AUDIO DELLA PICCOLA BEATRICE CHE GRIDA LA PROPRIA VOLONTA' DI VOLER STARE CON LA MAMMA FEDERICA PUMA]

 

La legge dice che i bambini vanno prelevati con “discrezionalità”, e invece si è consumata una tragedia e la legge è stata infranta.

 

Chiara Rai
Il bambino, di cui volutamente non facciamo il nome, ha espresso tante volte e anche in maniera straziante la sua volontà di restare con la madre e i nonni. Lo dimostrano le stesse asserzioni del padre negli ambienti della Questura di Padova, lui stesso avrebbe dichiarato che ha provato più volte a portare via con sé il bambino, presentandosi a casa. Ma ogni volta il piccolo “si nascondeva”. Da qui la decisione dei giudici di procedere al prelevamento forzato del bambino che avrebbe dovuto consumarsi con “discrezionalità”, come prevede la legge in materia. Invece così non è stato. Gli agenti avevano il compito di prelevarlo e di portarlo in una struttura protetta, perché i giudici della corte d'Appello di Venezia hanno deciso che la patria potestà del piccolo deve andare unicamente al papà. Era necessario “prelevare” il bambino con queste modalità? La scena è successa davanti agli occhi di tutti, dei compagni di scuola del bambino che in quei momenti si è sentito impotente e si è sentito male, tanto che i parenti della madre gridavano che serviva una autoambulanza. Chiediamo a chi ha eseguito questo prelevamento forzato se hanno riflettuto per un solo istante alle conseguenze psicologiche che porterà per sempre il bambino e, altresì, ai danni psicologici che hanno arrecato agli altri studenti. Questi hanno paura, adesso, che la scuola sia un luogo dove è possibile che accadano simili e drammatiche scene. I bambini hanno paura che a scuola la polizia possa prenderli e strapparli dalle braccia dei loro cari. E’ normale tutto questo? Come ne esce anche l’immagine del Corpo di Polizia? L’associazione Donne per la Sicurezza Onlus ammonisce l’accaduto e definisce l’evento scandaloso e sconcertante: “ci indigna ancor di più – dice il Vicepresidente dell’Associazione Roberta Sibaud –  vedere in rete filmati di arresti eccellenti, ne è esempio la vicenda Fiorito della Regione Lazio che viene arrestato con tanto di suv ad attenderlo e con tutti gli onori e precauzioni del caso. Dovrebbe essere tenuto a mente da tutti che i bambini hanno dei diritti, non calpestiamoli per sciocche regole burocratiche. Dove sono questi diritti che la nostra società tanto declama? Il video mandato in onda da “Chi l’ha visto?” è un pugno nello stomaco, l’appello della nostra associazione è rivolto a tutti i comuni cittadini, gli Enti locali, le Commissioni Sicurezza del nostro Parlamento affinché intervengano immediatamente e prendano seri provvedimenti nei confronti di quelle figure istituzionali, assistenti sociali e poliziotti, ai quali dovremmo affidarci per essere tutelati, ma che invece, usano metodi criminali. Quel bambino non è un boss, non è un delinquente, è un bambino che subirà un trauma indelebile per tutta la vita. Chiediamo con la massima urgenza di riunire le commissioni per l’ infanzia e di studiare una modifica ai provvedimenti di allontanamento minorile emanati dai tribunali per i minorenni italiani”.  Non dimentichiamo che anche il pianto della piccola Beatrice dimostra che i metodi utilizzati sono gli stessi. Non si può usare una simile violenza sui minori perché si tratta di bambini che dovrebbero essere tutelati e non traumatizzati con azioni degne di un regime dove è impossibile persino esprimere liberamente la propria volontà. Non si vuole entrare nel merito della decisione presa dal Tribunale dei Minori, ma dovevano essere usate altre modalità per portare a termine l’esecuzione di una ordinanza di affido. Invece il bambino gridava “nonna non respiro, aiutami!”. Tutto questo davanti gli occhi del padre, davanti ad una zia che ha avuto il coraggio e la fermezza di filmare tutto per lasciare che l’opinione pubblica giudichi quanto avvenuto. La mamma di questo bambino, portato di via di peso da scuola è sconvolta, ci riferiscono dall’associazione Donne per la Sicurezza Onlus che la donna, in queste ore, ha tentato di vedere il suo bambino, ma non le viene permesso. Qualche tempo fa, ha detto l'avvocato della donna, la mamma aveva fatto un ricorso finalizzato alla sospensione del provvedimento, ricorso che è stato rigettato dalla Corte. Intanto, la polizia ha riferito che i nonni si sono avventati sugli agenti, per impedire loro di portare via il bambino. Il loro gesto non può essere condannato perché chi ha infranto la legge non sono coloro che hanno reagito di fronte all’esecuzione forzata.  Ripetiamo: la legge dice che i bambini vanno prelevati con “discrezionalità”, e invece si è consumata una tragedia e la legge è stata infranta.

tabella PRECEDENTI:

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