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Redazione
Ci siamo. E' la settimana dei campionati mondiali di pattinaggio a rotelle e l'attenzione del Frascati Skating è tutta per i suoi due atleti presenti ad Auckland, in Nuova Zelanda. Il 12 e 13 ottobre prossimi Cristina Trani e Dario Betti daranno l'assalto al titolo iridato: la prima ha dichiarato senza “pre-tattica” di voler puntare al podio, ora tocca all'atleta di origini umbre parlare dell'evento. «Sarà il mio secondo campionato mondiale nella categoria Senior – sottolinea Betti – e arrivo a questo appuntamento con l'obiettivo di riconfermare il titolo conquistato lo scorso anno a Brasilia». Il campione del mondo in carica parla del lungo percorso per arrivare all'appuntamento più importante della stagione. «Mi sono allenato duramente per tutta l'estate conquistando anche il titolo europeo ad agosto in Francia. Da quel momento, assieme al mio allenatore Gabriele Quirini, non ci siamo mai fermati con la preparazione tanto che ci siamo trasferiti in un paese vicino Ravenna per continuare gli allenamenti in una struttura coperta, di dimensioni di pista idonee e con tutti i confort necessari per dare il meglio ogni momento. A Roma purtroppo – spiega Betti – data la mancanza di piste coperte, questo periodo dell'anno e tutto l'inverno abbiamo molte difficoltà nel trovare una continuità essenziale di allenamento e siamo obbligati a spostarci di città costantemente. Il conto alla rovescia è praticamente terminato e insieme a Cristina e Gabriele siamo pronti per dare il massimo e giocarci il tutto per tutto in questo campionato del mondo. Non sarà una gara facile – conclude il campione iridato in carica -, gli avversari sono molti e di altissimo livello: sarà quindi stimolante e ancora più bello». Si aspetta molto da Betti anche il presidente del Frascati Skating, Claudio Valente. «Dario ha un grande talento e non lo scopro certamente io – dice il massimo dirigente -. E' un ragazzo che sa gestire la pressione e che ha preso come forte stimolo di riscatto il terzo posto ai campionati italiani andando a vincere l'Europeo. Abbiamo grande fiducia per quello che può fare anche in Nuova Zelanda».
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