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Roma

ANGUILLARA, LA FASCIA TRICOLORE DEL SINDACO E LE ALIQUOTE IMU

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Tempo di lettura 3 minuti Un sindaco con fascia modello extra lusso con frangia dorata e pennacchio scintillante reo di un accanimento impositivo, non può che raccogliere dissenso.

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Emanuel Galea

Quello che si vuole rappresentare non è una fiaba che si racconta ai piccoli per farli addormentare. Al contrario è qualcosa che si vuole nascondere ai grandi per non farli agitare.

La fascia del sindaco e l’IMU rappresentano due voci nel bilancio del Comune. Sono due simboli indicativi di come si può amministrare il bene pubblico.  La prima la troviamo seminascosta tra le pieghe delle uscite e la seconda, l’imposta, la troviamo ben evidenziata tra le entrate. Le due voci di per se non meriterebbero spazio tra le notizie se non per il periodo contingente che stiamo vivendo. Sparare sulla Croce Rossa non rientra certo tra le nostre abitudini,  ma se l’autista dell’ambulanza della Croce Rossa non si ferma e tira dritto sulla folla, diventa un obbligo civile per chiunque sparare, ovviamente in senso figurato, e quantomeno mirando alle  gomme del veicolo per evitare tragedie maggiori.

Il Comune di Anguillara, come la maggior parte dei comuni d’Italia se la passa molto male. Dalla giunta di centro sinistra che governa attualmente la cittadina, ci si aspettava ben altro approccio politico ai problemi locali. Nel Consiglio Comunale del 13 settembre, il primo cittadino ha dato la buona notizia che le casse comunali, per la prima volta dopo diversi anni, si presentano in attivo. Peccato però che subito dopo ha dato una cattiva notizia, anzi pessima: l’aliquota IMU sulla prima casa passerà dallo 0,4% allo 0,5% e quella sulla seconda abitazione dallo 0,76% all’1,06%.

Mentre, per esempio, a  Tarquinia, pur garantendo i servizi essenziali, la Giunta ha deciso di lasciare le aliquote IMU invariate, riducendole addirittura sui terreni e sulle attività produttive. Come ad Anzio l’amministrazione è andata ben oltre. riducendo l’aliquota IMU sull’abitazione principale e accompagnando il provvedimento con un messaggio: “con la riduzione dell'IMU, sull'abitazione principale, abbiamo voluto dare un messaggio di speranza ai tanti cittadini del nostro territorio, già vessati da tutta una serie di tributi statali resi necessari dalla complicata situazione economica nazionale ed europea”.

Il messaggio del Sindaco di Anguillara ai tanti cittadini stremati da  tasse, imposte, sacrifici e quanto altro c’è stato. Forse non tutti l’hanno notato. Si trova sempre tra le ben note pieghe delle voci d’uscita del bilancio. Si trova all’allegato al rendiconto 2011 sotto il titolo “Spese di rappresentanza”. E’ l’acquisto di una fascia tricolore per il sindaco, in occasione del 25 aprile, festa della liberazione. costo della fascia, euro 367,20. Tutto regolare! La fascia del sindaco vale una mensilità di una vecchietta con il minimo della pensione. Quanto oro zecchino orna questa fascia che fa dimenticare ogni rigore al nostro sindaco? Da una piccola indagine sul mercato abbiamo appreso che “Fascia Sindaco modello lusso, in seta pura tricolore, con stemmi del Comune e della Repubblica ricamati, frangia in canuttiglia viene messa in vendita per euro 270,00 + IVA  per un totale di euro 326,00. Precisiamo che questo modello rappresenta il tipo extra lusso perché esistono anche fasce per Comuni che non se la passano tanto bene al costo di euro 100.00. Sarebbe interessante sapere dove è stata acquistata la fascia del primo cittadino e chi ha optato per questa scelta. Non certo il Sindaco che sicuramente era a conoscenza che fra lì a poco, dal lusso della fascia tricolore modello extra lusso doveva calarsi per strada, guardare la gente in faccia per comunicargli che stava preparando per loro gli aumenti delle aliquote IMU. La fascia tricolore del Sindaco, acquistata a prezzi fuori portata delle possibilità del Comune è rappresentativa di tutte le altre spese, che se riviste, potevano evitare l’aumento ingiusto del balzello, perlomeno sulla prima abitazione. L’acquisto della fascia modello extra lusso rappresenta l’incarico del tecnico esterno, consulente ad euro 50.000,00 annui. Rappresenta le altre spese di consulenza, agraria, sanitaria o quant’altro. Rappresenta il mancato controllo dell’alta percentuale d’assenze del personale del Comune, che varia da un tasso  del 20% in bassa stagione per salire al 25/28% in alta stagione. Non sappiamo se il Sindaco Pizzorno sia ancora in tempo per ripensare ad un’aliquota più bassa, almeno per la prima abitazione. Si spera che voglia per lo meno provarci. La vecchietta che abita a pochi metri lontano dal palazzo del Comune ed il pensionato che stanzia al sole sulla panchina fuori Porta Castello, faranno ben volentieri il tifo ad un sindaco con una fascia tricolore modesta sapendo però che l’aliquota prima abitazione è stata ridotta. Un sindaco con fascia modello extra lusso con frangia dorata e pennacchio scintillante reo di un accanimento impositivo, non può che raccogliere dissenso.
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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