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ROMA CASO PUMA, NESSUN TRIBUNALE PUO' FARE GIUSTIZIA NELLA SFERA AFFETTIVA

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Tempo di lettura 4 minutiLa solidarietà dell'avvocato Gerardo Spira alla signora Puma

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Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'Avvocato Gerardo Spira:

A proposito del caso Puma.su questo indirizzo lasciai nel mese di agosto un commento,per far sentire alla signora Puma, colpita dal provvedimento del tribunale dei minori di Roma,la nostra più profonda vicinanza.Per altri aspetti,abbiamo vissuto la stessa vicenda,perchè nostro figlio,è stato costretto,per un'azione proposta dal Pm e aggredita dall'ex,in un programma,definito dal bambino "una tortura". .Dopo nove mesi ,il trbunale ha decretato la insussistenza dei motivi addotti per sottoporrre il padre al programma protetto e intanto,per nove mesi ,noi nonni e famiglia diretta,non abbiamo avuto alcuna notizia del bambino.La cosa grave è che il bambino è stato lasciato senza protezione in un ambiente in cui aveva riferito di abusi e maltrattamenti.Ora la situazione si è sbloccata e il bambino sta parlando e riferisce di cose che è stato costretto a dire ai servizi sociali,corresponsabili di quanto avvenuto. .Per gli aspetti di tutela riservata manterrò il riserbo sul fatto,ma intendo,per quanto abbia compreso della problematica,esprimere il mio pensiero sull'argomento.Per carenza legislativa,i casi vengono sottoposti alla prassi e discrezionalità di figure professionali,le quali trattano la materia,con il solo impegno dell'adempimento burocratico e con la freddezza normativa,senza preoccuparsi di sfogliare ,in modo esaustivo , il libro degli affetti e dei sentimenti,dell'ambiente in cui vive il minore,delle condizioni di vita dell'uno e dell'altro genitore e senza verificare se i rapporti da una e dall'altra parte,abbiano coinvolti ascendenti e discendenti.

A mio avviso,nessun Tribunale può fare giustizia nella sfera affettiva, perchè i sentimenti non si possono giudicare e le pulsazioni del cuore non si possono pesare.Le teorie inventate dagli esperti,valgono a tenere acceso il problema ,a scrivere testi inutili e fuorvianti e soprattutto a creare un pantano in cui vi possono guazzare tutti,sulla pelle del minore,che ha già subito il danno,per essere stato sottoposto a una pesante ed insopportabile,per l'età,condizione psicologica. La sindrome dell'alienazione genitoriale, tanto cara al giudice Cavallo,  è un'altra teoria,per distruggere rapporti,affetti e per acuire il conflitto tra i genitori e le famiglie.Il problema è sociale e la società deve farlo proprio,con la rivalutazione dei valori e dei principi della famiglia,tenendo fuori tribunali ed operatori,i quali ultimi,per la cultura del momento,ne fanno occasione per favorire questo o quel genitore,senza curarsi del minore, assillati dalla carriera,dal posto di lavoro e da qualche altra cosa,che ho dovuto scoprire a nostre spese. A Roma esiste un organizzazione dei servizi sociali ,sia dell'Asl che del Comune,la quale ha stipulato un protocollo di intesa,con specifiche competenze,demandando ad un gruppo di lavoro,definito GIL il quale stabilisce se il caso debba essere affidato all'ASL o al Comune.Le figure che girano sono sempre le stesse,per cui se cadi in questa rete,è pressochè impossibile uscirne,in quanto  da questa struttura dipende la tua storia.Come opera e chi la controlla non è dato di sapere.Se il soggetto interessato ha tempo da perdere,con qualche amicizia ,potrà entrare nel meccanismo e controllare il percorso;se invece è senza alcuna conoscenza,dovrà affidarsi alla sorte che in questo caso è sempre determinata dagli operatori e dai Giudici,di cui nessuno può garantirne l'integrità. L'avvocato,impegnato nella difesa del cliente,non ha il tempo di seguire il procedimento e di verificare la formalità degli atti,mentre qui si annidano vizi,irregolarità ed abusi e da qui si può comprendere,se vi è stata illeceità e se questa è avvenuta per colpa o per dolo. Se si puntano gli occhi su questi aspetti,operatori e giudici,sono costretti ad adottare gli atti,con più dovizia di procedure,con rispetto della forma e soprattutto,con richiamo delle norme violate.Ciò richiede tempo e il tempo deve essere indicato e la problematica oggi non lo consente. Mi sentirete ancora, grazie e auguri alla Signora Puma e al suo legale che ho apprezzato per la forza e passione che ha messo nella questione.

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