Connect with us

Roma

CASTELLI ROMANI, TRUFFE MILIONARIE IN DUE AZIENDE VINICOLE.

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minutoDe Angelis: "Mi complimento con il Nas di Roma per il lavoro svolto e chiedo che si faccia chiarezza sull'identità delle cantine coinvolte nella truffa"

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto

Angelo Parca

I Nas di Roma hanno effettuato una serie di controlli nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti vitivinicoli, eseguendo 7 ispezioni ad altrettante cantine vinicole site nella provincia capitolina. Individuate due cantine nei castelli romani che commercializzavano vino comune da tavola come prodotti a 'Denominazione di Origine Controllata' (Doc) o ad 'Indicazione Geografica Tipica' (Igt) senza averne diritto. "Mi complimento con il Nas di Roma per il lavoro svolto e chiedo che si faccia chiarezza sull'identità delle cantine coinvolte nella truffa. – Ha dichiarato Mauro De Angelis Presidente del Consorzio di Tutela Denominazione Frascati – Però leggere che si parla di Castelli Romani – prosegue il presidente – in generale senza avere un'idea di chi possa essere potrebbe generare confusione e se vogliamo un danno d'immagine per l'intera area. Anche perchè, se dovessero essere cantine produttrici del Frascati anche noi come Consorzio potremmo adire alle vie legali. – De Angelis conclude – Ma di ufficiale e di ufficioso, in questa occasione, come in altre precedenti, non si sa nulla."

Gravi violazioni anche di carattere amministrativo, quali la detenzione di un ingente quantitativo di vino di ignota provenienza e privo di documenti fiscali di entrata, la presenza di alimenti mancanti di informazioni per la loro rintracciabilità, irregolarità nella tenuta delle registrazioni inerenti le movimentazioni dei prodotti, nonché un ammanco di oltre 1.200 ettolitri di vino Doc, non rinvenuto nonostante dai registri risultasse giacente in cantina. Sequestrati 100 ettolitri di vino del valore commerciale di circa 10mila euro, elevate altresì sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 20mila euro. Illegali anche le vendite di prodotto non fatturate per oltre 700mila euro.