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Roma

CERVETERI, MANIFESTAZIONE PER PROTESTARE CONTRO LA COSTRUZIONE DELL'IMPIANTO DI BIOGAS A SASSO

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Tempo di lettura 3 minuti Comitato: "Noi continuiamo ad aver fiducia nel nostro Sindaco e lo ringraziamo per il ricorso che ha presentato per fermare l'impianto a biogas al Sasso"

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Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Comitato terra Nostra che sta tentando di opporsi alla costruzione dell'impianto di Biogas a Sasso Cerveteri, in provincia di Roma. Domani, sabato 15 settembre è prevista una manifestazione al Sasso per dimostrare contro la centrale.
Ecco la lettera del Comitato terra Nostra
"Noi continuiamo ad aver fiducia nel nostro Sindaco e lo ringraziamo per il ricorso che ha presentato per fermare l'impianto a biogas al Sasso.  Ma non abbiamo più nessuna notizia ufficiale da parte sua e del Comune.  Aveva promesso un'ordinanza nel caso fossero iniziati i lavori per fermarli, però da alcuni giorni l'attività di camion e di personale nel sito è cominciata e lo potete vedere dalla foto.  Aveva promesso di essere al nostro fianco per manifestare e fermare i lavori.  Noi abbiamo fiducia che continuerà ad aiutarci e continuiamo a sperare che possa intervenire con il suo potere per salvaguardare la salute dei suoi cittadini e l'integrità del suo territorio. Il tutto con un azione decisa e finalizzata a bloccare i lavori finchè non si farà chiarezza se tale impianto può coesistere con tutti i dubbi che continua a suscitare nella popolazione:
•    – Danni alla salute delle persone, inquinamento da combustione, da batteri nella fermentazione, da batteri che verranno sparsi e dispersi nelle falde acquifere dal digestato (ci sono studi che provano tali problematiche);
•    – Quanti camion, quanto CO2 e quanto traffico con inquinamento relativo avremo in quella parte di territorio? Il tutto per alimentare l'impianto con
•    tonnellate di materiale che dovrà arrivare da chissà dove perchè l'Agricola Aurelia non ha abbastanza ettari per il fabbisogno della centrale…
•    – E tutte le falde acquifere presenti in quell'area, come risentiranno di tutto ciò? Non sono presenti pozzi in quell'area che servono la popolazione?
•    – Territorio sacrificato da monocolture trattate magari con pesticidi, magari OGM solo per alimentare una centrale elettrica per favorire il guadagno di un singolo;
•    – Vincoli ZPS che non possono far coesistere tali impianti, tali colture e poi l'utilizzo del digestato in tali aree con specie di avifauna in via di estinzione, non sono proibiti dalla legge?;
•    – Vincoli archeologici, terme ceretane, sepolture etrusche e non solo in tutta la zona. In un Comune sotto tutela dell'UNESCO per le sue meraviglie;
•    – E gli odori? In numerosi di siti del Nord d'Italia dove sono presenti impianti simili la popolazione si lamenta per i cattivi odori dovuti alla fermentazione
•    – E tutte le aziende presenti nell'area, tra cui l'Università Agraria di Tolfa, continueranno ad avere le certificazioni Biologiche, magari ottenute con sovvenzioni? Possono coesistere le due cose??
•    – Perchè in tutta Italia esistono decine e decine di Comitati di cittadini che si oppongono a questi impianti? Molti sono stati fermati proprio perchè non possono coesistere con i cittadini ed il territorio circostante!
•    Esistono centinaia di tabella, siti, interviste a professori, ingegneri e persone competenti in materia che esprimono la loro contrarietà a tali impianti!
Perciò in attesa di qualche comunicazione da parte del Comune abbiamo deciso di incontrarci al Sasso per una assemblea pubblica il giorno 12 Settembre alle ore 18.30.
Siete tutti invitati per dare il vostro contributo, la vostra solidarietà ed eventualmente spunti per difendere gli abitanti della zona ed il prezioso territorio cirtcostante.
Può essere d'esempio per la difesa di altri luoghi e comuni limitrofi. Speriamo che anche il nostro Sindaco e i rappresentanti del nostro Comune possano intervenire."

tabella PRECEDENTI:

 

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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