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ROMA, BUFERA NEL PDL PER SPESE PAZZE CON FONDI REGIONALI: BATTISTONI CONTRO FIORITO E FIORITO CONTRO TUTTI

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Tempo di lettura 3 minuti Tra le ricevute presentate al capogruppo Fiorito dai suoi consiglieri per ottenere il rimborso spicca lo champagne regalato agli amici: 2 bottiglie di Paul Goerg brut Rosè o di Taittinger Millesimée

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Sotto accusa potrebbe finire anche il presidente del consiglio regionale, Mario Abbruzzese, presunto artefice del sistema, inaugurato due anni fa, che permette ai gruppi consiliari di ricevere finanziamenti pari a circa 15 milioni di euro l’anno, distribuiti proporzionalmente a seconda del numero dei consiglieri.

 

Angelo Parca

Francesco Battistoni capogruppo Pdl alla Pisana è stato ascoltato dal Procuratore aggiunto Alberto Caperna e dal sostituto Alberto Pioletti come persona informata sui fatti. Ai magistrati Battistoni ha consegnato qualche documento e una relazione sulla quale gli uomini del Nucleo valutario dovranno fare chiarezza. «La situazione dei conti del Pdl della Regione Lazio è ormai nota a tutti. Sono venuto qui per fornire elementi di certezza e chiarezza».  Ha dichiarato Battistoni il quale avrebbe spiegato, in oltre due di colloquio con i magistrati,  che la vera difficoltà di dimostrare le presunte anomalie della gestione Fiorito, sta nel fatto di non poter produrre la documentazione amministrativa contabile del Gruppo per un periodo di oltre due anni, in quanto Fiorito  si rifiuta di consegnarla. Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl alla Pisana, è ormai, finito nel mirino della procura di Roma per una indagine intende fare chiarezza nei conti del Pdl Lazio. Dalla procura gli viene contestato di aver fatto dal 2010 a oggi, almeno 109 volte la stessa operazione bancaria. Totale dell’importo “spostato”: 753 mila euro. Tutto inizia ha inizio con una segnalazione di Bankitalia all’antiriciclaggio. Perché? Passaggi sospetti di denaro che vanno ad alimentare un’inchiesta nei conti del PdL. I bonifici nell’occhio del ciclone riguardano importi sui 4.190 euro o 8.380 euro. Ma qual è il percorso che fanno questi soldi? I soldi vengono prima prelevati da uno dei due conti del gruppo del Pdl della Regione Lazio e trasferiti sui suoi personali conti correnti. Il più delle volte la destinazione finale è all’estero, verso cinque conti in Spagna. Nulla di male se non fosse la causale particolare dei versamenti: articolo 8 della legge regionale 14/98, ovvero una delle 4 voci dello stipendio mensile incassato dai consiglieri regionali laziali, e quindi il “rimborso spese” per mantenere “il rapporto tra eletto ed elettore”. Fiorito sostiene che lo stesso Battistoni, presentava ricevute da 7 mila euro per l’acquisto di vini raffinatissimi. O anche fatture per cene per due coperti da Ottavio a Santa Croce in Gerusalemme a base di ostriche francesi, moscardini, crudo misto, fragolino sale, olio e pepe (conto: 174 euro). Fiorito allarga il raggio della sua vendetta. Elenca le spese folli di altri componenti del partito. Vedi Veronica Cappellaro, presidente della commissione regionale Cultura che ha pagato per le cene sociali del gruppo Pdl circa 32 mila euro. E il castigatore è un santo? Probabilmente no: Per due anni e mezzo Fiorito, ex sindaco di Anagni, ha gestito il gruppo della Regione Lazio e con molta disinvoltura anche tutti i finanziamenti che affluivano sui due conti correnti. Nel 2011 sono entrati 2.735.502,15 euro e ne sono usciti 3.110.326,15. Il bilancio è rimasto in attivo solo grazie all’avanzo dell’anno precedente (888 mila euro circa). Tra le ricevute presentate al capogruppo Fiorito dai suoi consiglieri per ottenere il rimborso spicca lo champagne regalato agli amici: 2 bottiglie di Paul Goerg brut Rosè o di Taittinger Millesimée, una Magnum di Primitivo alla faccia della spending review.  Ma non è tutto. Sotto accusa potrebbe finire anche il presidente del consiglio regionale, Mario Abbruzzese, presunto artefice del sistema, inaugurato due anni fa, che permette ai gruppi consiliari di ricevere finanziamenti pari a circa 15 milioni di euro l’anno, distribuiti proporzionalmente a seconda del numero dei consiglieri. Fondi che in precedenza venivano erogati nelle cosiddette “manovre d’aula” e servivano per i progetti sul territorio richiesti dai consiglieri: dalle piccole opere pubbliche a sagre e mostre. Ora, invece, vengono ripartiti direttamente ai gruppi e servono principalmente per il pagamento degli stipendi dei collaboratori e per far funzionare la struttura. Insomma il Pdl in Regione è finito in una vera e propria bufera dove il fatto che emerge è che mentre i cittadini stringono la cinghia, i politici l’allentano. 

 

 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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