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Roma

NEMI PENTIMA PIZZUTA, SI STRINGE ANCORA DI PIU' LA MORSA DEI VINCOLI

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Tempo di lettura 4 minutiLa normativa non ammette nessuno degli interventi visibili nelle foto

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Lo sbancamento potrebbe aver compromesso la stabilità del costone sia per la parte sottostante che per quella soprastante l’intervento

Caporicci: "Voglio ricordare che un piccolissimo sbancamento per un’area di manovra (di una decina di metri quadrati ed un risalto non superiore al metro e mezzo, fu interessato dalla frana che ancora impedisce il transito sulla Via per il Lago di Nemi)." 

 

Angelo Parca

L’ingegnere Luigi Caporicci  ex assessore all’Urbanistica del Comune di Nemi ha risposto al nostro appello di voler dare un contributo sulla vicenda dello sbancamento a Pentima Pizzuta.  Come già annunciato  non intendiamo mollare la presa su Pentima Pizzuta, e rinnoviamo l’invito a voler dare un contributo soprattutto alle associazioni (Italia Nostra, Lega Ambiente, WWWF, Amici della Terra, FAI) 

Ecco la nota dell'ing. Luigi Caporicci

"Preg.mo Direttore
Riscontro la gentile richiesta di un mio parere sulla vicenda di Pentima Pizzuta, anche alla luce delle argomentazioni già svolte in ordine alle indicazioni che il  Piano di assetto del Parco Suburbano dei Castelli romani attribuisce all’area. Questa è infatti interamente compresa nella zona classificata come riserva generale sia per essere contermine ai laghi entro la fascia dei 300 m, che perché in detto piano tra le aree di particolare pregio naturalistico è individuata la parte di Bacino Sud del Lago di Nemi.
Ma la normativa afferente  detta area è ancora più complessa e vincolante come appresso si dirà, ed appare  chiaro che il ritardo nell’intervenire delle autorità preposte, oltre al danno ambientale, ha danneggiato l’esecutore che è andato oltre ogni limite plausibile, avendo potuto ritenere che il mancato intervento della Vigilanza fosse un tacito consenso. Ciò ha fatto si che, in quell’area, si sono venuti a creare risalti che appaiono superiori ai sette/otto metri che in presenza di rischio idrogeologico,  geologico e sismico, possono essere forieri di dissesti e frane di notevole entità.

Voglio ricordare che un piccolissimo sbancamento per un’area di manovra ( di una decina di metri quadrati ed un risalto non superiore al metro e mezzo, fu interessato dalla frana che ancora impedisce il transito sulla Via per il Lago di Nemi). 


L’inerzia nell’agire ha prodotto un danno notevole a chi dovrà porre rimedio a tale stato di cose ed instaurato una situazione di notevole pericolo. Riprendo il discorso sulla normativa vincolistica che interessa l’area.
Alle prescrizioni del Piano di assetto del Parco dei Castelli, già di per sé molto restrittive dell’attività possibile in questa area, si sovrappongono quelle del PTPR, (Piano Territoriale Paesistico Regionale). 
In detto piano l’area in oggetto è interessata dalle seguenti prescrizioni:
A)    vincolo dichiarativo, come bene di insieme: vasta località con valore estetico tradizionale, bellezze panoramiche – art 136 del Dlvo 42/02
B)    area tutelata per legge per essere parte di parco e riserva naturale – art ) L.R. 24/98
C)    beni puntuali diffusi testimonianza di caratteri identitari, archeologici, storici e relativa fascia di rispetto di 100 metri – art 13 comma 3 lettera “a” L.R. 24/98

La parte sottostante verso il lago  oltre alle prescrizioni citate, presenta l’ulteriore vincolo della fascia di rispetto dal lago. La normativa che sottostà alle prescrizioni citate, non ammette nessuno degli interventi visibili nelle foto  (per  quelli minimi eventualmente ammissibili era comunque necessario il parere della soprintendenza ai beni paesistici e della soprintendenza  archeologica, del Genio Civile, della Forestale, del Parco dei Castelli Romani)  ed anzi questi si palesano in  chiara violazione delle stesse. 
Ma quel che più preme è porre l’attenzione alla stabilità del costone che l’intervento può aver messo in precario sia per la parte sottostante che per quella soprastante l’intervento.
E questo è un invito che prevale su tutto. Grazie per l’attenzione.
Luigi Caporicci"
 

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