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Roma

ARICCIA, CARABINIERI SMASCHERANO UNA “FINTA CIECA

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Tempo di lettura 2 minutiProseguono le indagini finalizzate a vagliare eventuali responsabilità dei soggetti che, a vario titolo, si sarebbero occupati della sua “pratica”.

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Redazione

I Carabinieri della Stazione di Ariccia hanno arrestato, per il reato di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, una donna di 66 anni, originaria della provincia di Siena ma residente ad Ariccia ormai da molti anni. Le complesse indagini, svolte con l’ausilio di mezzi di ripresa e serrati pedinamenti sviluppati nel corso di molte settimane, hanno permesso di appurare che la donna simulava un’invalidità civile come “cieca assoluta”, percependo sin dal giugno 2005 un assegno mensile di accompagnamento di oltre 800 euro beneficiando inoltre di impiego garantito presso una struttura sanitaria dove svolgeva mansioni amministrative. I Carabinieri hanno verificato che la donna oltre ad essere in grado di uscire a piedi senza alcun accompagnatore e/o ausilio (riuscendo inoltre ad usufruire dei mezzi di trasporto ed ad attraversare le strisce pedonali seppur prive di segnalazioni semaforiche e/o avvisatori acustici ), è anche titolare di una patente di guida con la quale riesce a condurre agevolmente il proprio veicolo. A ciò si è aggiunta la constatazione che la donna è ben in grado di muoversi in ambienti a lei sconosciuti e leggere e sottoscrivere documenti. I Carabinieri, infatti, hanno predisposto un posto di controllo stradale e l’hanno fermata alla guida della sua auto, trovandola non in regola con la patente e l’assicurazione obbligatoria. L’hanno così invitata a seguirli in caserma. La donna ha parcheggiato la sua auto, ha raggiunto gli uffici dove ha letto e firmato i verbali che le sono stati consegnati. Tutto video ripreso dai Carabinieri. Quando i Carabinieri della Stazione di Ariccia hanno appurato che l’assegno mensile di accompagnamento era stato accreditato per l’ennesima volta sul conto corrente della donna l’hanno arrestata sequestrando la relativa documentazione bancaria. Si è calcolato che la donna nell’arco di questi anni ha percepito indebitamente circa 65.000 euro. Nel corso dell’udienza presso il Tribunale di Velletri l’arresto è stato convalidato e la donna è stata rimessa in libertà in attesa del giudizio. Il caso è stato inoltre segnalato all’Inps per l’indebita percezione dell’assegno. Analoga segnalazione è stata inviata alla Motorizzazione civile di Roma, mentre proseguono le indagini finalizzate a vagliare eventuali responsabilità dei soggetti che, a vario titolo, si sarebbero occupati della sua “pratica”.

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