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Roma

CIVITAVECCHIA INQUINAMENTO ATMOSFERICO, L’ARPA LAZIO TRANQUILLIZZA: TUTTO SOTTO CONTROLLO

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Tempo di lettura 3 minuti L'Agenzia regionale risponde al Comitato "Nessun Dorma"

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Alberto De Marchis

Sulla questione sollevata dal Comitato “Nessun Dorma” riguardo l'ubicazione delle centraline per il rilevamento della qualità dell'aria posizionate da Arpa Lazio in via Lazzaretto e a Parco della Resistenza. E dopo la lettera inviata all’Agenzia regionale dal Comitato dove si ricorda che, come indicato negli "Indirizzi per la predisposizione delle reti di monitoraggio della qualità dell'aria in Italia" del Ministero dell'Ambiente, la distanza delle centraline dagli alberi più vicini deve essere "superiore ai 10 metri". Una direttiva non rispettata, secondo “Nessun Dorma” considerato che la centralina di Via Lazzaretto, fatta installare dall'Autorità Portuale su indicazione di Arpa Lazio, è collocata sotto un mandorlo “e  – come si legge nella nota del Comitato Nessun Dorma – non si capisce neanche perché, pur dovendo stimare l'inquinamento portuale, sia posizionata in un sito marginale e defilato, piuttosto che in prossimità delle banchine". Per quanto riguarda il Parco della Resistenza, invece, qui la centralina sarebbe stata installata a poca distanza da un rigoglioso esemplare di bagolaro, circondato da imponenti esemplari di pino di Aleppo, le cui chiome vanno ad intrecciarsi con quella del bagolaro, così da formare una barriera fittissima. Il comitato chiedeva quindi chiarimenti ad Arpa Lazio, sottolineando che desta alcune perplessità anche il posizionamento di altre tre centraline in attesa di essere attivate in Via Roma, Via Morandi e Via Molinari.

Ecco la risposta di ARPA Lazio:

In risposta alle preoccupazioni espresse dal comitato “Nessun Dorma” sul posizionamento delle centraline per il monitoraggio dell’aria a Civitavecchia e riportate da alcuni organi di stampa, l’ARPA Lazio intende sottolineare che tutte le centraline vengono posizionate secondo precisi criteri scientifici al fine di garantire la maggiore efficacia possibile. In particolare, in merito alle centraline citate dal Comitato, l’Agenzia intende precisare quanto segue:  La scelta di via del Lazzaretto per la postazione “portuale” è dettata dall’esigenza di individuare il possibile apporto alla qualità dell’aria a Civitavecchia causato dalle navi nel porto.Vista la dimensione delle navi e la quota delle loro emissioni, il collocamento della postazione all’interno del porto e sulle banchine avrebbe impedito di vedere alcun tipo di contributo. La collocazione attuale è derivata dai risultati di attenti studi di dispersione degli inquinanti in aria e rappresenta uno dei punti in cui è c’è la massima probabilità di individuare apporti all’inquinamento di origine navale. Per quanto riguarda la presenza dell’albero, sebbene la sua influenza sulla misurazione degli inquinanti sia nulla, l’Autorità Portuale sta vagliando con l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Civitavecchia la possibilità ed opportunità di ricollocarlo in altra sede, così da spazzare ogni perplessità in merito.  In merito alla centralina Parco della Resistenza, va ricordato che l’ARPA è delegata al controllo della qualità dell’aria regionale, pur rimanendo la Regione Lazio l’autorità competente. Il D.Lgs. 155/2010 e le disposizioni del Ministero dell’Ambiente non consentono spostamenti a piacere dei punti di misura di una rete fissa, che devono essere dichiarati ufficialmente ed approvati dal Ministero e dalla Commissione Europea. La postazione in oggetto ha fatto parte da molti anni della rete di monitoraggio laziale e la sua collocazione rispetta le direttive ministeriali secondo cui in una località come Civitavecchia il monitoraggio dovrebbe essere realizzato solo in una postazione collocata in un parco (quindi una postazione di fondo urbano). Pur ribadendo che le misure della centralina non sono influenzate dalla presenza della vegetazione, questa Agenzia, se così sollecitata dal Comune di Civitavecchia, può comunque sottoporre la questione alla Regione Lazio, ed ipotizzare uno spostamento, che – va sottolineato – sarebbe tuttavia soggetto ad un lungo iter attraverso Regione, Ministero e Commissione Europea, senza contare i tempi necessari alle autorizzazioni edilizie e agli allacci elettrici e telefonici.  “Va poi ricordato – conclude il Commissario dell’ARPA Lazio, Corrado Carrubba – che il Ministero ha accettato con molte difficoltà la collocazione nella rete regionale di altre tre centraline a Civitavecchia, ritenendole del tutto superflue; l’Agenzia ha comunque ottenuto dalla Regione l’autorizzazione a procedere nonostante le perplessità ministeriali e l’iter comunale si è protratto per circa due anni, arrivando a conclusione anche grazie all’attenzione e al ruolo di stimolo della Procura della Repubblica di Civitavecchia. Conseguentemente all’aggiunta alla rete comunale di queste centraline, posizionate cercando di conciliare le esigenze locali e gli obblighi previsti dalla normativa all’epoca vigente, riteniamo oggi di poter garantire una valutazione attendibile e realistica della situazione ambientale del territorio”.
 

Castelli Romani

Tragedia sul Lago di Castel Gandolfo: due ragazzi perdono la vita nel tentativo disperato di salvarsi

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Castel Gandolfo (RM) – Un dramma si è consumato ieri pomeriggio sul Lago Albano di Castel Gandolfo, dove due giovani hanno perso tragicamente la vita. L’incidente ha lasciato sotto shock la comunità locale e i numerosi turisti presenti, suscitando un profondo senso di tristezza e smarrimento.

I due ragazzi, stavano trascorrendo una giornata di relax al lago quando è avvenuto l’incidente. Secondo le prime ricostruzioni, uno dei due giovani si sarebbe allontanato dalla riva per una nuotata, ma sarebbe stato colto da un malore o dalle correnti improvvise, che in quel punto del lago sono particolarmente insidiose. Il secondo ragazzo, vedendo l’amico in difficoltà, non ha esitato un attimo e si è gettato in acqua nel disperato tentativo di salvarlo. Purtroppo, però, nessuno dei due è riuscito a tornare a riva.

I bagnanti presenti hanno lanciato subito l’allarme, ma nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, per i due ragazzi non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri di Castel Gandolfo, i Vigili del Fuoco di Marino e un’unità della Protezione Civile, supportati da un gommone in servizio sul lago. È stato richiesto anche l’intervento di un’ambulanza e di un elicottero del 118, ma purtroppo, quando i soccorritori sono riusciti a recuperare i corpi, i giovani erano già privi di vita.

“Siamo devastati,” ha dichiarato un residente di Castel Gandolfo, visibilmente commosso. “Conosciamo bene il lago e sappiamo quanto possa essere pericoloso. Ogni anno si ripetono tragedie come questa, nonostante tutti gli sforzi per garantire la sicurezza.”

Il Lago Albano, famoso per le sue acque cristalline e il paesaggio incantevole, nasconde insidie che spesso vengono sottovalutate. Le correnti, i fondali scoscesi e i repentini cambi di profondità lo rendono particolarmente pericoloso, soprattutto per chi non è un nuotatore esperto. Negli ultimi anni, le autorità locali hanno adottato diverse misure di sicurezza, tra cui l’attivazione di un servizio di sorveglianza durante la stagione estiva e l’adozione di protocolli specifici per le emergenze in acqua. Tuttavia, nonostante questi sforzi, gli incidenti continuano a verificarsi.

“Ogni estate ci troviamo a piangere giovani vite spezzate da questo lago,” ha aggiunto un altro abitante del posto. “È una bellezza naturale che purtroppo si trasforma spesso in un pericolo mortale.”

Le forze dell’ordine stanno ora indagando sulle circostanze precise dell’incidente, anche se al momento sembra trattarsi di una tragica fatalità. Nel frattempo, la comunità di Castel Gandolfo si stringe attorno alle famiglie delle vittime, colpite da un dolore immenso e inconsolabile.

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Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
Privo di virus.www.avast.com



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Metropoli

Valmontone, grave incidente sull’A1: un morto e tre feriti

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Tragico incidente quello avvenuto questa mattina poco prima delle 10 sull’autostrada A1 dove sono state inviate due squadre dei Vigili del Fuoco all’altezza dell’uscita di Valmontone in direzione di Roma. L’incidente ha coinvolto tre autovetture e un van, provocando la morte di una persona e il ferimento grave di altre tre.

La vittima è una donna di 62 anni di nazionalità tedesca

I tre feriti sono stati soccorsi dal personale del 118, che è intervenuto sul posto con diverse ambulanze e un elisoccorso. Per permettere le operazioni di soccorso, la carreggiata in direzione Roma è stata temporaneamente chiusa.

Sul luogo dell’incidente è intervenuta anche la polizia stradale, incaricata di gestire la viabilità e condurre i rilievi necessari per chiarire la dinamica dello schianto.

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