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Emanuel Galea
Di prepotenze perpetrate dai più forti sui più deboli sono stracolme intere pagine di storia scritte col sangue di molti innocenti. Episodi che molto spesso la cosidetta società “perbenista” ignora, nasconde e riduce a “brevi” per mettersi a posto la coscienza e dare una briciola d’informazione. Mentre scrivo, 48.000 membri della famosa tribù africana dei Masai è vittima di una colossale ingiustizia. Un’importante e facoltosa multinazionale, con l’hobby della caccia sportiva, intende sgomberare questo popolo dalla loro terra, in modo da poter cacciare liberamente leoni e leopardi, passatempo preferito dei danarosi re e principi del Medio Oriente. E per convincere i Masai a lasciare le loro case la polizia utilizza i mezzi più persuasivi. Uomini e donne vengono picchiati, le loro case date alle fiamme, il bestiame viene lasciato morire di fame. I fari della stampa internazionale fino ad ora sono rimasti spenti su questi episodi a dir poco vergognosi. Già nel passato il Presidente della Tanzania Kikwete fu costretto a fare marcia indietro facendo tornare i Masai nelle loro terre. Allora la stampa internazionale aveva appena accennato qualche critica. Il Presidente Kikwete si sta rivolgendo ora alle elite locali a lui più vicine per convincerle dell'utilità dell'accordo per lo “sviluppo”. Un accordo finalizzato a sfrattare i Masai per fare posto a ricchi cacciatori stranieri. Vogliamo dare il nostro piccolo contributo affinchè i media in Tanzania e in giro per il mondo inizino a parlare di questa assurda vicenda, in modo da costringere il Presidente Kikwete a tornare sui propri passi. La multinazionale è ritornata all’attacco. Fra poco si dovrebbe firmare l’accordo. Tutti ci scandalizziamo davanti allo sterminio di foche. Ci entusiasmiamo per le campagne contro le pellicce, alziamo forte la nostra voce contro le uccisioni barbariche delle balene. Partecipiamo a dibattiti per ridurre il buco dell’ozono. Battaglie sicuramente sacrosante. Ma oggi fermiamoci un attimo, dedichiamo pochi minuti in favore di questo popolo che abbiamo conosciuto dalle storie viste sui grandi schermi. Firmiamo la petizione per chiedere a Kikwete di stracciare l’accordo. Alla grande stampa chiediamo di dare copertura mediatica a questa tragedia. Noi che il morso della crisi ci fa stringere la cinghia e rinunciare oltre che al superfluo anche a parte del necessario possiamo meglio comprendere i disagi di questa gente che viene cacciata dalla propria terra, derubata dei sui beni, picchiata e sfrattata. Ci stanno chiedendo solo la nostra firma di sostegno. Non deludiamoli.
Ecco il link per farlo:
http://www.avaaz.org/it/save_the_maasai/?bOefqdb&v=17062
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