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C.R.
C'era una volta un treno a due piani che partito alle 17:30 da Roma Termini con 15 minuti di ritardo sulle spalle, prende la tratta per Albano – Roma, poi si ferma a Pantanelle e dopo 20 minuti torna indietro. Non e' uno spezzone di un film fantozziano ma pura realta'. I pendolari sbigottiti, gia' alla sola vista di un treno a due piani che stava per imbattersi sulla tratta castellana hanno capito che qualcosa sarebbe andato storto. C'e' chi il pendolare lo fa da decenni e treni di quella stazza non ne ha mai visti circolare su quel tragitto. I freccia "marrone", cosi' sono stati ribattezzati i vecchi treni Ale che invece vi transitano, fanno ormai parte dell'arredo e sono loro i boss della tratta. Eppure l'episodio che ha i teressato i pendolari, lo scorso lunedi', passera' alla storia e anche se la versione ufficiale e' che il treno avrebbe avuto guasti alla trazione, per gli esperti di treni e i veterani della tratta l'errore e' nelle misure. Svariati i commenti su Facebook nel gruppo dei pendolari, interessante la riflessione di un treno amatore il quale asserisce che il problema sarebbe dovuto non tanto alle misure quanto al peso assiale che causerebbe l'impossibilita' del treno a due piani di passare sui circa sei ponti, risalenti ai primi anni del 900, che si trovano prima di arrivare a Marino.
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