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Roma

ALBANO DISCARICA, IL CONSIGLIERE COMUNALE ANDREASSI RISPONDE ALL' "ALLARME ROSSO" DE L'OSSERVATORE LAZIALE

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Tempo di lettura 5 minuti Il Consigliere Andreassi fa sapere di attendere ancora la conferma dall'associazione Vita al Microscopio per poter parlare con il dottor Stefano Montanari

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Angelo Parca

Lo scorso 24 luglio pubblicavamo l’articolo “ALBANO INCENERITORE: ALLARME ROSSO” in cui ponevamo anche dei seri interrogativi su chi eseguirà le analisi, richieste dal sindaco di Albano Nicola Marini su delega dei sindaci di bacino dei comuni che sversano i rifiuti indifferenziati nella discarica di Roncigliano, dopo aver raccontato una vicenda “torbida e allucinante”  legate ai dottori Stefano Montanari e Morena Gatti e all’associazione Vita al Microsopio. Luca Andreassi Consigliere con delega ai rifiuti del Comune di Albano in riscontro all’articolo in questione ha rilasciato un’ampia nota  che pubblichiamo di seguito:

"La ricostruzione fatta dalla giornalista Maria Lanciotti per l'Osservatore Laziale relativamente alla storia del microscopio elettronico è allo stesso tempo molto interessante e molto preoccupante. Ma non voglio entrare nel merito della vicenda, che conosco solo dalle parole della giornalista e di una mia amica associata di Vita al Microscopio. Anche se, da professore universitario che ha fondato la propria carriera sulla ricerca, leggere che per motivazioni poco chiare ci sia l'interesse da parte di qualcuno ad impedire l'utilizzo di uno strumento che potrebbe consentire passi avanti nella ricerca è inquietante. Tanto più se questo qualcuno è colui che si propone politicamente oggi come il paladino senza macchia e senza paura dell'ambiente e della legalità. Ma entro nel merito di ciò che riguarda l'Amministrazione di Albano, per dare risposta alle domande sollevate che sembrano palesare chissà quali dubbi, macchinazioni segrete e collusioni. L'Amministrazione di Albano ha proposto, d'intesa con tutti i sindaci di bacino, l'affidamento della caratterizzazione idrogeologica dell'area di Roncigliano al CNR. Nessuno vuole in questa sede mettere in discussione le competenze e la validità dei risultati prodotti dal Laboratorio Nanodiagnostics di Modena, ma certamente, l'ente più autorevole nel settore è proprio il CNR. E non perchè lo dico io ma perchè è testimoniato da centinaia di pubblicazioni scientifiche e da attività di ricerca di spessore internazionale da decenni . Anche perchè, poi, il laboratorio del dott. Montanari si occupa specificamente di qualità dell'aria e non di idrogeologia. La risposta, poi, alla domanda su perchè "il Sindaco Marini parta sparato per delle strade e poi fa altre pensate" e su chi siano i suoi "suggeritori" credo non faccia più neanche notizia. Ma ripetiamolo. Magari aiuta la comprensione. Avevamo ritenuto che la strada maestra fosse il ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Tanto che avevamo dato un incarico ad uno studio legale esperto in materia. Avvocati che ci hanno consigliato di seguire una strada diversa e più proficua nella lotta alla costruzione dell'inceneritore. Ovvero caratterizzazione idrogeologica, dimostrazione che il sito non è in grado di sopportare ambientalmente nessun impianto, ricorso su queste basi al giudice nazionale. Ecco svelati dunque anche i nostri suggeritori. Ma a questo punto una storia voglio raccontarla anch'io. Immediatamente dopo la sentenza del Consiglio di Stato, discutendo della situazione inceneritore con la mia amica di prima, sempre associata a Vita al Microscopio, decidiamo di tentare di stabilire un contatto col Dott. Montanari, proprio per la sua esperienza in materia, nell'ottica di ragionare insieme sul da farsi. Dopo uno scambio di mail tra me, la mia amica associata e il responsabile di Vita al Microscopio, referente del Dott. Montanari, fissiamo un appuntamento alle ore 18.00 del 3 maggio presso la sede del Comune di Albano Laziale. L'idea è di stabilire un contatto diretto per avvalersi, come detto, dell'esperienza del dott. Montanari che è molto più noto in Europa che in Italia. Un paio di giorni prima la mia amica riceve comunicazione dal referente che l'appuntamento è saltato per motivazioni poco chiare e le viene proposto un incontro in un ritaglio di tempo durante uno spettacolo che il dott. Montanari avrebbe tenuto il 12 maggio al Teatro Euclide in Roma. Inutile che sottolinei quanto questa proposta fosse assurda e come fosse impossibile ridurre ad una chiacchierata nei camerini una problematica così ampia e scientificamente rilevante. Saremmo comunque andati anche a teatro se, il referente di Vita al Microscopio, ci avesse garantito la possibilità di parlare con Montanari. Cosa di cui ci avrebbe dovuto dare conferma. Stiamo ancora aspettando."

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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