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Redazione Lazio

LAZIO, PIANO CASA: APPROVATE LE MODIFICHE ALLA LEGGE

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Tempo di lettura 3 minuti Via libera nella notte alle nuove norme dopo tre giorni di discussione, l'opposizione abbandona l'aula per protesta.

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Redazione

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, ha approvato con 37 voti a favore e uno contrario la proposta di legge che modifica il cosiddetto "piano casa". L'opposizione ha abbandonato l'aula per protesta, con l'eccezione del consigliere Rocco Berardo (Lista Bonino). Le nuove norme, aveva spiegato l'assessore all'Urbanistica Luciano Ciocchetti, sono state concordate con il governo, dopo l'impugnazione di parte della legge di fronte alla Corte costituzionale. La votazione è arrivata dopo tre giornate di discussione. Mentre si stavano votando gli emendamenti, la Giunta regionale ne ha presentato uno sostitutivo dell'intero testo, facendo decadere tutti gli emendamenti depositati. L'opposizione, con gli interventi di Esterino Montino (Pd), Claudio Moscardelli (Pd), Marco Di Stefano (Pd), Luigi Nieri (Sel), Rocco Berardo (Lista Bonino), Fabio Nobile (Fds), Claudio Bucci (Idv), Angelo Bonelli (Verdi), Giuseppe Rossodivita (Lista Bonino), Filiberto Zaratti (Sel), Annamaria Tedeschi (Idv), Giuseppe Celli (Lista civica), Luciano Romanzi (Ps) ha duramente protestato parlando di "delegittimazione del Consiglio regionale", di "sospensione della democrazia", di "maggioranza prepotente, che cerca di mascherare le tensioni interne". Il consigliere Rodolfo Gigli (Udc) si è dissociato dalla procedura adottata dalla Giunta e non ha partecipato alla seduta. Nella sua replica l'assessore Luciano Ciocchetti ha ricordato che "la democrazia ha due facce: quella del dibattito, ma anche quella delle decisioni. Va trovato un equilibrio. Questo provvedimento andava approvato con urgenza. Avevamo un impegno assunto con il ministero degli Affari regionali, di votare entro la fine di luglio, per evitare il giudizio della Corte costituzionale. Questa è l'urgenza, non della Giunta, ma di tutto il Consiglio regionale. Di fronte a oltre 445 emendamenti presentati complessivamente, abbiamo scelto di seguire questa strada, per rispettare gli impegni presi". La maggioranza ha difeso questa scelta. Angelo Miele (Lista Polverini) e Francesco Storace (La Destra) hanno spiegato che "si tratta di un argomento molto sentito, di una legge importante, che aveva bisogno di precisazioni" e hanno manifestato soddisfazione per "il lavoro svolto dalla Giunta".
Subito dopo l'approvazione del subemendamento di giunta la discussione è ripresa sui 250 ordini del giorno presentati dai gruppi di opposizione, di cui soltanto 9 giudicati dal presidente del consiglio "atti di indirizzo alla giunta" e dunque da discutere prima della votazione finale sulla proposta di legge ai sensi dell'articolo 69 del regolamento del Consiglio regionale. Anche su questo si è registrato il dissenso dell'opposizione: il consigliere Rossodivita ha annunciato "una denuncia penale per abuso di ufficio nei confronti dei responsabili di questa decisione". Il presidente Abbruzzese ha ribadito la legittimità della sua scelta. Infine, poco prima dell'una del mattino, la votazione finale.

Le modifiche più rilevanti al piano casa

– Viene rafforzato il ruolo del ministero dei Beni culturali nella procedura stabilita per superare contrasti circa l'effettiva esistenza di beni sottoposti a vincolo paesaggistico, rispetto alle perimetrazioni contenute nel Ptpr.
– Vengono chiariti la data di entrata in vigore della legge (28 agosto 2008) e il termine di applicazione (31 gennaio 2015).
– Viene eliminata la parte relativa alle concessioni in sanatoria ottenute tramite silenzio-assenso.
– Viene specificata la necessità del nulla osta preventivo dell'ente gestore nel caso di interventi che ricadono in aree protette.
– Viene specificato che i programmi integrati di riqualificazione urbana e ambientale, previsti dal piano casa, sono interventi volti alla valorizzazione del territorio.
– Viene eliminata la parte relativa alla possibilità di realizzare impianti sportivi nelle aree naturali protette.
– Vengono precisate le norme sulle opere di urbanizzazione secondaria e sul rispetto degli standard urbanistici.
– Viene previsto un regolamento redatto dalla giunta per disciplinare l'housing sociale.
– Viene reso meno oneroso il passaggio alla proprietà piena per i soci delle cooperative assegnatari di alloggi costruiti in diritto di superficie.
– Viene introdotta la possibilità di chiedere una nuova localizzazione dell'intervento per le cooperative a cui i comuni non hanno assegnato le aree su cui edificare nuove "167".
– Viene introdotta la possibilità per gli enti religiosi di finanziare la realizzazione di edifici di culto attraverso la costruzione di strutture residenziali, commerciali, direzionali, turistiche o per servizi, per una volumetria pari a quella delle opere religiose fino a un massimo di 3mila metri quadrati, su terreni di proprietà dell'ente stesso.
– Viene modificata la norma sulle modalità di assegnazione delle case popolari, limitatamente a roma capitale, in maniera da favorire l'esaurimento delle vecchie graduatorie anche in presenza di nuovi bandi.
– Viene precisato che, per quanto riguarda i comuni costieri, le aree liberate dai programmi di demolizione e ricostruzione sono destinate alla fruizione pubblica del litorale.
– Vengono chiarite le norme che regolano gli interventi su edifici destinati a servizi socio-assistenziali.
– Vengono modificate le norme sui cambi di destinazione d'uso che saranno possibili non solo sull'intero edificio, ma anche per parti di esso, sono esclusi teatri e cinema.
– Vengono inseriti anche gli "tabella 11" fra le aree in cui è possibile applicare il piano casa, ma in questo caso non è possibile la cosiddetta "monetizzazione" degli standard urbanistici.

 

Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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