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A. De. M.
“ Non scherziamo: benissimo i pannelli solari, i prati che si vedono nei disegni e gli altri interventi di risparmio delle risorse, ma di 'green' il raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino ha ben poco -afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Non siamo contrari al potenziamento delle attività di un aeroporto intercontinentale come quello di Roma, che certamente deve essere più efficiente, ma prima di tutto l'attività va riportata nelle norme, dal momento che Arpa Lazio ha più volte verificato come il rumore sia fuorilegge. La seconda preoccupazione riguarda i 1.300 ettari di suolo agricolo che saranno trasformati in piste, piazzali, depositi, parcheggi, ma anche hotel, uffici, businnes center, negozi. Una enorme speculazione edilizia, con un ulteriore beffa, visto che i terreni agricoli, per quanto si capisce, sarebbero espropriati per diventare edificabili con i soldi degli aumenti delle tariffe aeroportuali e quindi dei cittadini. Non ci risulta nemmeno che l'approvazione del contratto di programma permetterebbe queste scelte: quel documento approva le attività dei prossimi cinque anni e queste annunciate hanno scenari ben più lunghi. Basta annunci, allora, chiediamo lo stop a qualsiasi speculazione e una seria e approfondita valutazione di impatto ambientale del progetto, oltre che una valutazione ambientale strategica, cose che al momento non risultano nemmeno ancora consegnate al competente Ministero dell'ambiente, dove ancora deve essere rilasciato il parere per il completamento di Fiumicino sud.” Legambiente Lazio ricorda come la 'Relazione Tecnica Monitoraggio Acustico' di Arpa Lazio evidenziava, nel mese di aprile, che attorno all'aeroporto di Roma Fiumicino i livelli di rumore sono costantemente elevati, con superamenti dei limiti di legge sia diurni che notturni in una delle centraline e valori, nei “coni di volo”, appena al di sotto del limite di legge nelle altre.
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