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Nel ricostruire l’intera vicenda, quello che si può affermare è che a partire dall’allora sindaco Alessandro Biaggi per proseguire con Cinzia Cocchi, con l’ex responsabile dell’ufficio Tecnico Gianpaolo Miglietta e con l’allora vicesindaco di Nemi Alberto Bertucci si sono sostanzialmente firmati dei nulla osta al fine di permettere sia alle squadre di giocare e iscriversi al campionato che al pubblico di assistere alle partite.
Redazione
Sigilli della Procura sull’impianto sportivo Luciano Iorio di Nemi, dal 18 luglio sotto sequestro preventivo. Questo è ciò che si nota passando per via dei Corsi e via della Radiosa, dove un foglio del Tribunale di Velletri è ciò che rimane di una storia che si trascinava da diverso tempo. Per lo stadio, di proprietà comunale, si sono adoperati davvero tutti gli amministratori susseguitesi negli anni, anche l’attuale di maggioranza Giovanni Libanori che è stato vicepresidente della Diana Nemi, squadra che di recente si è fusa con i Canarini di Rocca di Papa. L’obiettivo comune è sempre stato quello di non lasciare senza campo i ragazzi delle associazioni sportive Diana Cinthianum e Diana Nemi. Ci sarebbero dei manufatti, circa cinque, che avrebbero presentato delle irregolarità. Inoltre, l’impianto sarebbe risultato privo di agibilità, dell’allaccio in fogna e del certificato di prevenzione incendi. Ciò è emerso in occasione di un sopralluogo della polizia municipale datato 6 maggio 2011, avvenuto a seguito di un esposto. Inoltre, sono state acquisite le ordinanze del 1 settembre 2009, a firma dell’allora sindaco Cinzia Cocchi, del 26 agosto a firma del vicesindaco e attuale primo cittadino Alberto Bertucci e del 10 novembre 2011 a firma del responsabile dell’ufficio tecnico Gianpaolo Miglietta. Difatti, quali legali rappresentanti dell’Ente, risultano indagati per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 479 del codice penale) l’ex sindaco Alessandro Biaggi che avrebbe firmato un nulla osta relativo il campo il 3 giugno 2009, Cinzia Cocchi e Gianpaolo Miglietta. Indagato anche Giacinto Bertucci, presidente della Diana Nemi, per aver eseguito manufatti abusivi presso l’impianto in area vincolata.
Intanto, non è pervenuta alla nostra redazione alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione comunale, nessun “pezzo di carta” e nessun contributo su questa vicenda, nonostante il direttore de L’osservatore laziale abbia cercato un contatto con Giovanni Libanori, il quale oltre a sbraitare su facebook, su questa vicenda non ha inteso dire nulla. Una considerazione, intanto, può essere fatta: di fatto l’inerzia dell’anno passato, ha preparato il terreno all’avvento della Magistratura e probabilmente se non ci fosse stato il commissariamento, a quest’ora in quel campo gli sportivi sarebbero in piena attività. Nel ricostruire l’intera vicenda, quello che si può affermare è che a partire dall’allora sindaco Alessandro Biaggi per proseguire con Cinzia Cocchi, con l’ex responsabile dell’ufficio Tecnico Gianpaolo Miglietta e con l’allora vicesindaco di Nemi Alberto Bertucci si sono sostanzialmente firmati dei nulla osta al fine di permettere sia alle squadre di giocare e iscriversi al campionato che al pubblico di assistere alle partite. Impegnato in trincea anche l’attuale sindaco Alberto Bertucci, il quale in campagna elettorale promise che avrebbe riaperto lo stadio già i primissimi giorni dopo l’elezione. Di fatto non è stato così e a rischiare il campionato sono i ragazzi della talentuosa squadra.
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