Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Chiara Rai
Il pronto soccorso di Marino rimane un cantiere fermo.Non aprirà nell’immediato futuro come del resto non è stato aperto a settembre scorso come garantito dal sindaco di Marino Adriano Palozzi e dal governatore della Regione Renata Polverini in campagna elettorale. Aprirà quando l’azienda sanitaria locale avrà le risorse. Oltre al danno c’è anche la minaccia della beffa perché se a Marino non apre il pronto soccorso, a Velletri non è affatto scongiurata la chiusura dell’ospedale. Su Velltri pendono infatti delle prescrizioni dei Nas e Vigili del Fuoco per degli interventi di messa in sicurezza che avrebbero dovuto essere terminati già da qualche giorno. La Asl RmH infatti, ha avuto un anno di tempo per completarli ma ancora non si è vista luce. Che ai Castelli Romani la sanità sia arrivata al capolinea lo si sapeva da tempo. Ma che rispetto all’ospedale di Marino siano più che lecite e fondate le preoccupazioni del senatore e vice presidente vicario della commissione Sanità Domenico Gramazio, fa ben capire come il capolinea sia proprio sotto gli occhi degli oltre 400 mila residenti castellani che assistono alla morte cronica degli ospedali del territorio. La paura di Gramazio è proprio che le risorse che dovevano essere impiegate per il pronto soccorso di Marino finiscano a Velletri determinando così la chiusura di Marino entro il primo luglio. E se così fosse, il senatore Pdl promette fin da ora battaglia. Senza troppi giri di parole, il direttore sanitario della Asl RmH Amedeo Cicogna fa il quadro: “Per evitare la chiusura definitiva dell’ospedale di Velletri, abbiamo impiegato tutte le risorse disponibili, diversi milioni di euro, per salvare lo stesso e adempiere alle prescrizioni. Peraltro i lavori devono ancora terminare e non posso dire che la chiusura sia definitivamente scongiurata, ma il nostro impegno va tutto verso una risoluzione positiva”. Cicogna, allo stesso tempo, in merito al pronto soccorso di Marino dichiara che almeno per ora non si parla di prossima apertura ma nega una chiusura definitiva del nosocomio: “sto lavorando per trovare una soluzione che mantenga in piedi tutti i reparti a Marino – aggiunge il direttore sanitario – e che eviti gli accorpamenti di ostetricia e ginecologia con gli altri ospedali”. E’ indubbia quest’ennesima doccia fredda, soprattutto per i marinesi che speravano che a Marino avrebbe aperto un pronto soccorso nuovo di zecca costato alla Regione circa 2 milioni di euro. Venne addirittura il governatore della Regione Renata Polverini a mettere la firma sul nuovo pronto soccorso che avrebbe supplito anche alla chiusura di quello del San Sebastiano di Frascati. Poi la sentenza del Tar Lazio ha ribaltato la situazione lasciando aperto Frascati. E adesso i soldi dei cittadini sono finiti a finanziare un’opera incompleta: circa 1 milione di euro per non avere un pronto a soccorso a Marino ma per godere della vista di un cantiere a metà.
Correlati