Roma – La Prima categoria della Vis Casilina ha preso uno scalpo di prestigio. I capitolini hanno fatto lo sgambetto alla Magnitudo, capolista del girone G (adesso a pari merito con la Wospac Italy) e ancora imbattuta prima di domenica scorsa. A commentare la sfida è il capitano e centrocampista classe 1979 Wladimiro “Miro” Sbraglia, ovviamente orgoglioso per la prestazione della squadra: “Abbiamo affrontato un avversario forte, meritevole dell’attuale posizione di classifica. Tra l’altro da loro giocano due ex nostri compagni molto validi come Panariello e Joshua. In settimana abbiamo studiato le caratteristiche migliori della Magnitudo e abbiamo impostato un certo tipo di partita. È stata una gara a viso aperto e lo 0-0 con cui si è arrivati all’intervallo è stato comunque un risultato giusto, perché abbiamo risposto colpo su colpo. Poi nella ripresa siamo riusciti a sbloccare il match grazie al sigillo di Capone, poi poco dopo siamo rimasti in dieci per l’espulsione di Dantimi. A quel punto la Magnitudo ha spinto tanto, costringendoci nella nostra metà campo. È stato bravo in un paio di occasioni il nostro portiere Roselli, ma anche noi abbiamo rischiato di chiuderla in contropiede. Alla fine sono arrivati tre punti molto pesanti: sapevamo che potevamo fare una bella prestazione anche perché per la prima volta eravamo praticamente al completo, ma è chiaro che la vittoria è un risultato che era difficile immaginare”. Adesso per la Vis Casilina arriva un altro trittico di partite “ad alto coefficiente di difficoltà”. “Giocheremo prima sul campo del Tirreno Sansa che è terzo in classifica, poi avremo Pro Roma e Testaccio che sono le due quarte a pari merito – rimarca Sbraglia – Probabilmente queste tre sfide ci diranno di che pasta siamo fatti, adesso è inutile esaltarci. Il nostro primo obiettivo rimane quello di una tranquilla salvezza, poi una volta acquisito potremo pensare a un piazzamento magari tra le prime cinque del girone. Il mio futuro? Ancora sto bene e mi diverto, a fine anno come sempre tirerò le somme e deciderò”.
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