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La chiusura dei sottopassi pedonali di Corso d’Italia e della Batteria Nomentana, sigillati con colate di cemento, segna un altro punto di crisi per l’amministrazione Gualtieri. Criticato per la mancanza di soluzioni strutturali e di visione a lungo termine, il sindaco si trova sotto il fuoco incrociato dell’opinione pubblica e degli oppositori politici.
Una decisione, quella presa dal Primo cittadino della Capitale d’Italia, giustificata dalla necessità di garantire la sicurezza pubblica in due aree che versavano da tempo in condizioni di degrado e che erano diventate luoghi di frequentazione illecita. “Non potevamo più ignorare il rischio per i cittadini – ha dichiarato Gualtieri – e abbiamo deciso di intervenire rapidamente. La chiusura è una misura temporanea in attesa di avviare un progetto di riqualificazione complessiva.”
Nonostante queste motivazioni, la scelta ha scatenato forti critiche. Roberto Riccardi, Commissario dell’Udc per Roma, ha definito questa azione “un’ammissione di fallimento” e ha attaccato l’amministrazione comunale per l’assenza di una strategia a lungo termine. “Chiudere i sottopassi con il cemento è la prova evidente dell’incapacità di affrontare i problemi strutturali di questa città,” ha dichiarato Riccardi, aggiungendo che la Capitale merita un piano di rigenerazione urbana serio, non interventi emergenziali che aggravano la percezione di abbandono.
Le dichiarazioni di Gualtieri, che ha promesso interventi futuri per migliorare l’area, si scontrano con la crescente insoddisfazione di cittadini e oppositori, rendendo questa vicenda un ulteriore banco di prova per la tenuta dell’amministrazione.
Riccardi, che cosa rappresenta per lei la decisione di chiudere i sottopassi con il cemento?
“È l’emblema del fallimento amministrativo di questa Giunta. Invece di riqualificare gli spazi urbani, il Comune sceglie la via più facile, nascondendosi dietro la scusa della sicurezza. Questo dimostra quanto l’amministrazione Gualtieri manchi di visione strategica, di capacità progettuale e di coraggio nell’affrontare i problemi strutturali di Roma. Si tratta di una resa di fronte al degrado, niente di meno.”
Il sindaco Gualtieri si è più volte mostrato in prima linea, inaugurando cantieri e ispezionando i lavori. Questo non dimostra un impegno concreto?
“Con tutto il rispetto, Gualtieri sembra più un umarell – l’anziano che osserva i lavori stradali – che un sindaco. Si aggira per la città con l’elmetto e il fratino, ma inaugurare cantieri non è governare. Manca una strategia complessiva di rigenerazione urbana. È facile fare propaganda, ma i romani vedono una città che sprofonda sempre più nel degrado.”
Quali sono, secondo lei, i problemi più urgenti che questa amministrazione sta ignorando?
“Strade dissestate, trasporti pubblici al collasso, periferie abbandonate. Roma è in uno stato di totale abbandono. Non si tratta solo di inefficienza: questa amministrazione non sta governando, sta gestendo un declino che ogni giorno diventa più evidente. I cittadini sono stanchi, e ne hanno tutte le ragioni.”
L’Udc come intende intervenire?
“Continueremo a denunciare questo immobilismo, ma non ci limiteremo alle critiche. Proporremo soluzioni concrete, perché Roma merita un’amministrazione che lavori per restituire dignità alla città e ai suoi abitanti. Serve una visione di lungo periodo, una capacità di affrontare i problemi strutturali con determinazione e coraggio.”
Il giudizio su Gualtieri è severo, ma i fatti sembrano dare ragione a Riccardi: Roma non può più permettersi una politica emergenziale che si limita a rimuovere i problemi invece di risolverli. I cittadini aspettano risposte, ma il tempo per il sindaco sembra ormai agli sgoccioli.
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