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Le emergenze educative, oggi, sono sempre più frequenti. Una questione che ci sta maggiormente a cuore sono gli abusi sui minori e anche sulle donne.
Questioni sempre più al limite e maggiormente consumate all’interno dei contesti familiari.
Il 20 novembre è ricorso l’anniversario sui diritti dei minori e il 25 novembre ricorre la giornata contro la violenza sulle donne. Due tematiche calde e accese dove i casi invece che diminuire, aumentano sempre di più.
Le peggiori considerazioni che si possono fare è che tutto ciò avviene spesso e volentieri all’interno delle mura domestiche. Ciò significa che l’emergenza è ancora più grave, debilitante e difficile da dichiarare da parte di chi la subisce.
Il contesto familiare risulta essere l’ambiente più insidioso in cui nessuno dei componenti dovrebbe pensare alla violenza e invece è purtroppo frequente e viva. Bambini e donne vengono spesso seviziati o violentati o picchiati proprio dagli stessi genitori o dai mariti.
Pertanto, nella maggioranza dei casi dobbiamo convenire con i dati raccolti: è spesso il genere maschile ad agire aggressivamente. Diversi studi umanistici riscontrano che sono spesso gli uomini ad “operare”, semplicemente per orgoglio, per psicosi o per gelosia.
Tuttavia, l’intento di noi professionisti, non è quello di additare il genere maschile creando stereotipi o pregiudizi, ma purtroppo gli stessi episodi di cronaca parlano chiaro, riportando percentuali molto alte di uomini turbolenti in famiglia.
Oggi nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si sta cercando, mediante libri o esperti, di sensibilizzare il sesso maschile, ma ci sono ancora molti dubbi a riguardo. Poi, spesso, gli adolescenti non sono in grado di pensare a perversioni atipiche così cruenti, quindi i progetti di sensibilizzazione scolastica lasciano il tempo che trovano.
Si necessità di percorsi più accentrati e chiari per comprendere certe situazioni; dobbiamo essere noi insegnanti a metterci in gioco e affrontare alcune questioni e infine si dovrebbero sensibilizzare anche gli adulti come i genitori, i parenti.
Espandere la questione a percorsi più profondi, a mio avviso, sarebbe una possibile soluzione per una maggiore conoscenza.
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